Brumotti all’attacco degli automobilisti

Vittorio Brumotti ha lasciato per un giorno la sua bicicletta legata con il lucchetto per assistere alla presentazione ufficiale delle maglie del Giro d’Italia 2016, a Milano, e per accompagnare Giorgia Palmas, sua compagna nonché madrina della 99esima edizione ‘Corsa Rosa‘.
 
Il biker, che poco tempo fa è stato vittima di un’aggressione durante una pedalata amatoriale, in esclusiva per Sportal ha trattato l’argomento della sicurezza stradale (alla luce anche dell’infortunio occorso ad Adriano Malori e delle tante cadute dello scorso anno al Giro, compresa quella di Daniele Colli provocata dall’impatto con l’obiettivo di una macchina fotografica) e si è scagliato contro la categoria degli automobilisti, perlomeno quelli più intolleranti: “Ero in Argentina e ho seguito il Tour de San Luis, ho seguito da vicino la vicenda di Malori, mi dispiace molto, purtroppo è il rischio che si corre quando ci si lancia anche a 90 km/h in discesa o quando – come nel mio caso – si fanno evoluzioni sui cornicioni”.
 
“Quello che più mi infastidisce e che mette a repentaglio i ciclisti, invece, è lo scarso rispetto per gli amanti delle due ruote sulle strade cittadine – ha proseguito Brumotti -. Spesso sento ‘ciclisti di merda, sempre in mezzo ai coglioni’: questo atteggiamento degli automobilisti mi fa imbestialire. Sono ancora scioccato per l’omicidio del cicloamatore di qualche giorno fa, nel leccese… io sono stato vittima di un’aggressione non troppo tempo addietro e ancora ho l’occhio compromesso. Sui social addirittura leggo qualcuno che commenta ‘Hanno fatto bene a tirarli sotto’… beh, devo dire che i social sono un grande contenitore di pipparoli. Non si rendono conto che chi usa la bicicletta non è un criminale, ma può essere un medico, un ingegnere, un manager: se li investono è come se investissero l’economia”.
 
Il 35enne ligure se l’è presa anche con chi a suo dire non fa abbastanza per i ciclisti: “I legislatori dovrebbero tutelarli con delle norme sulla sicurezza, visto che chi pedala ha anche il merito di non utilizzare la macchina e quindi di non inquinare l’ambiente. All’estero i ciclisti hanno la precedenza su tutti, se sei un biker sei un figo; qui invece sono l’ultima ruota del carro e per essere considerato ‘di successo’ devi bere e fumare. Noi italiani siamo sempre indietro su tutto”.
 
E per quanto riguarda il Giro d’Italia 2016, chi sono i favoriti di Vittorio Brumotti? “Sono sotto contratto con la Tinkoff, quindi spero che gli atleti del team russo possano fare la loro bella figura così come lo scorso anno Contador, che ha indossato la maglia rosa fino a Milano. Poi però mi farebbe piacere anche se a vincere fosse un italiano”.
 
Infine una parentesi su Peter Sagan. Il campione del mondo, che ha partecipato al Tour de San Luis, è diventato l’idolo del web dopo che il video in cui spingeva il velocista Chicchi sulle pendenze più dure per aiutarlo (nonostante sia di un’altra squadra) sia diventato virale: “Peter è un fenomeno, è il più bel campione del mondo della storia. A Richmond sono rimasto strabiliato dal fatto che tutti fossero contenti che abbia vinto lui, non solo i suoi connazionali e non solo i suoi compagni della Tinkoff. Nessuno è stato invidioso del suo successo. E’ davvero incredibile”.

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