Ronaldo, conferenza stampa-show

All’Olimpico ha già perso una Champions, nella finale 2009 contro il Barcellona ai tempi del Manchester United. E contro le italiane ha già avuto una delusione, nella semifinale dello scorso anno contro la Juventus.
 
Adesso Cristiano Ronaldo vuole cambiare musica nell’ottavo che vedrà il Real Madrid opposto alla Roma di Spalletti: “La Champions League è una competizione che al Real Madrid e a noi giocatori piace molto, si sa” ha detto CR7 intervistato da Premium Sport all’arrivo nella Capitale.
 
Il fuoriclasse portoghese fa trasparire fiducia alla vigilia della sfida contro i giallorossi: “Domani avremo una partita complicata, ma per arrivare alla gloria dobbiamo vincere. La Roma ha una squadra molto buona, con molta qualità e con un allenatore altrettanto buono: giocare in trasferta è sempre difficile, ma anche noi abbiamo le nostre armi. Sono convinto che faremo una buona partita e andremo a vincere. Non c’è nessuno della Roma con cui vorrei scambiare la maglia, sono tutti dei buoni giocatori, ma se qualcuno me la chiede non avrei problemi a dare la mia”.
 
Impossibile non chiedergli un commento sul “caso Messi”, con il suo controverso rigore “passato” a Suarez: “So perché Messi ha fatto questa giocata, ma lascio a voi ogni interpretazione” le criptiche dichiarazioni di Ronaldo, non in vena di carinerie con la stampa: “Ho abituato la stampa a fare tantissimi gol, appena calo un po’ loro non piangono ma scrivono di tutto. Ma io firmerei per continuare così. Qui sono felice: sono circondato dall’affetto, gioco nel club più importante del mondo”.
 
Bontà sua, Cristiano ha buone parole almeno per Francesco Totti: “È impressionante, un riferimento per tutti, dimostra che l’età nel calcio non è importante. Se sta bene deve continuare, è un esempio per i bambini”.
 
La lite però è dietro l’angolo e allora ecco la classica goccia che fa traboccare il vaso. Un giornalista spagnolo fa notare a Cristiano che il suo ultimo gol in trasferta risale al 30 novembre. E l’interessato non la prende bene: “Sai dirmi il nome di un giocatore che ha segnato più di me fuori casa in Spagna? No, non c’è” la risposta, cui segue l’immediato abbandono della conferenza.
 

 

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