Il Parma corre ai ripari, Carli: “Incontro Krause”

“Il progetto è valido, avremo un futuro davvero importante se ci salveremo”.

Il ds del Parma Marcello Carli ha difeso le sue scelte in un’intervista a Parmalive.com. Il club crociato ha il peggiore attacco della Serie A con il Crotone, ed ora è appena a due punti dalla zona retrocessione dopo due sconfitte consecutive: “Avremo una riunione con il presidente Krause, mi aspetto una persona lucida, perché lui è così, magari anche arrabbiata perché quando si perdono due partite di fila è giusto si sia arrabbiati. Se avrà qualcosa da dire al responsabile lo dirà a me ed è giusto che lo dica, sono abituato a presidenti che dopo brutte prestazioni sono arrabbiati. Non so cosa mi dirà, ci sta non sia contento”.

Secondo Carli tutto dipende dalla salvezza di quest’anno: “Se il Parma, anche con sofferenza, si salverà sono convinto avrà un futuro davvero importante. Tutto quello che si è seminato si raccoglierà. In questo momento il progetto ha una luce da seguire, la salvezza, che ci farà diventare un progetto ambizioso. Abbiamo una grande struttura, a Parma c’è una qualità della vita straordinaria, siamo una squadra seria e la società è forte e senza debiti, e vuole investire sui giovani: c’è tutto per essere un punto di riferimento per il calcio italiano. Ma tutto passa da questa annata, sarà difficile, dobbiamo salvarci in ogni modo quest’anno”.

I gialloblu hanno puntato sui giovani: “Non è un rischio. I giovani di talento, se li metti in una struttura forte hanno una crescita più rapida, se li metti in una struttura con un’identità meno forte fanno fatica. Il giovane se è forte non è un rischio. Noi dobbiamo aumentare l’identità della squadra, perché per ora non la abbiamo. Che ci vogliano sei mesi, quattro mesi, io non lo so. Tutti i giovani in Italia hanno avuto difficoltà all’inizio. Il Milan che è primo in classifica ci ha messo anni, prima lo si criticava, ora tutti lo esaltano ma Pioli e Maldini avevano già le valigie in mano fino a poco tempo fa. Bisogna sapersi prendere le responsabilità, se la gente non è contenta e se ci sono le critiche è giusto che si siano, perché i giornalisti non criticano gratuitamente. Se noi stiamo dando queste sensazioni dobbiamo stare zitti e lavorare a testa bassa”.

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