Kulusevski, Boni ha una strategia per trattenerlo

Il Parma interrompe a tre la serie di risultati positivi aperta dopo la sconfitta contro il Verona. Il quarto ko stagionale al ‘Tardini’ fa male perché maturato nel finale contro un Milan non irresistibile, ma parso più motivato della squadra di D’Aversa.

Enrico Boni prende nota amareggiato, ma non sorpreso, nella sua rubrica settimanale per ‘Sportal.it’: “Purtroppo il carattere se è radicato non si cambia, i vizi restano. Il Parma ci è ricaduto e dopo una serie di buone prestazioni si è rivista una squadra spenta incapace di tirare in porta. Il Milan non è certo più forte della Roma, ma si è visto chiaramente che loro avevano più fame e più grinta, mentre noi abbiamo giocato come se avessimo la pancia piena, proprio come aveva fatto la Roma al ‘Tardini’. Il Milan ha cercato la vittoria più intensamente, il fatto di aver subito gol alla fine è un dettaglio così come non ci si può appellare agli assenti che sono tanti da tempo. Certo la classifica resta ottima e questo inconsciamente può aver condizionato i giocatori”.

Ma proprio in virtù di una posizione di classifica più che tranquillizzante in vista del rush finale del 2019 il pensiero non può che andare al mercato, che a gennaio per il Parma rischia di essere soprattutto in uscita. Boni però sogna un epilogo diverso di quello che sembra essere un affare già scritto…: “Kulusevski è ormai un giocatore affermato e temo proprio che vada all’Inter, dove può approdare anche Darmian. Il giocatore è a Parma solo in prestito, a decidere sarà l’Atalanta, ma penso sia giusto che i tifosi chiedano alla società una prova di forza e di orgoglio. I patti con l’Atalanta prevedono che resti con noi fino a giugno e, classifica a parte, così dovrebbe essere. Imporsi e fare saltare la trattativa sarebbe un bel messaggio di forza mandato alla piazza e al calcio italiano”.

Il passato insegna…: “Un caso analogo – ricorda Boni – successe nel gennaio 2004, quando l’Inter venne a riprendersi Adriano che stava facendo faville a Parma e che era in comproprietà tra i due club. L’Inter di fatto se lo ricomprò e grazie ai suoi gol arrivò in Champions proprio ai danni del Parma, che incassò tanti soldi, ma contenne i danni perché al posto del brasiliano valorizzammo un certo Gilardino che dopo un girone d’andata in panchina divenne titolare e segnò a raffica. Ecco, se non fosse possibile trattenere Kulusevski mi chiedo chi potrà essere il Gilardino della situazione. La dirigenza dovrà essere brava a pescare un sostituto all’altezza”.
 

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