Brexit, calciatori e sportivi britannici furenti

Il Regno Unito che esce dall’UE in seguito al referendum sulla Brexit segna indiscutibilmente un passo storico nella politica europea.

L’elettorato si è rivelato spaccato tra i favorevoli e i contrari, ma nel mondo dello sport la stragrande maggioranza degli atleti britannici ha espresso la propria delusione se non arrabbiatura per i risultati della consultazione popolare.

Tanti di loro hanno affidato i propri pensieri a Twitter.

Durissimo e ironico Jamie Carragher, ex difensore di Liverpool e nazionale inglese: “Un voto per Farage, Boris (Johnson, ndr) e la recessione. Ben fatto, over 50, grazie per pensare al futuro”. Gli fa eco l’ex pilota di Formula 1 Damon Hill: “Penso che tutti noi abbiamo preso una sbornia e poi ci sveglieremo con un gran casino da ripulire. Questo è un voto contro tutti i politici. In altre parole, l’anarchia”.
L’ex bomber Gary Lineker è esterrefatto: “Maledizione. Mi vergogno per la mia generazione. Abbiamo deluso i nostri figli e i loro figli. Ora serve calma, non c’è spazio per trionfalismi o catastrofismi”.

Catastrofista è invece Richard Branson, patron del team Virgin di Formula 1: “Lasciare l’UE è una decisione molto triste che farà enormi danni per la prosperità della Gran Bretagna e la stabilità dell’Europa. Sono stato chiaro nelle ultime settimane, volevo che il Regno Unito rimanesse nell’UE.  Questa decisione minaccerà gran parte del buon lavoro fatto dall’UE nel corso degli ultimi 40 anni. Tuttavia dobbiamo tutti accettare e rispettare il voto della maggioranza”. 

Scioccato e incredulo l’ex calciatore e Pallone d’Oro Micheal Owen: “Non mi aspettavo di risvegliarmi così oggi”. “Sono in stato di shock questa mattina, ma davvero la gente ha dimenticato che il punto principale dell’Unione Europea è stato quello di porre fine alle guerre e creare l’unità e la forza?”, ha scritto Paula Radcliffe, campionessa iridata nella maratona.

Disappunto anche per Jonathan Edwards, triplista olimpionico a Sydney 2000: “Mi sento come se vivessi in un paese straniero ora”.

Mark Cavendish, ciclista originario dell’Isola di Man, ha affidato il suo sconcerto a una emoticon e alla richiesta di dimissioni rivolta a David Cameron.

Anche dal mondo del rugby si leva la protesta con James Haskell: “Preoccupato è un eufemismo”. “Sono distrutto”, è invece l’opinione di Danny Cipriani.

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