Boni non esonera D’Aversa. Fino al 26 maggio

Il Parma tocca a Bologna il punto più basso della stagione subendo quattro gol come lo scorso anno ad Empoli, gara che segnò la svolta dell’annata, ma questa volta il tempo per riemergere è pochissimo. Due giornate nelle quali fare due punti potrebbe anche non bastare. Serve una vittoria, possibilmente già contro la Fiorentina, che sarebbe appena la terza di un girone di ritorno da incubo, per sigillare la salvezza.

Enrico Boni prova ad analizzare con lucidità la situazione dei crociati. Ma se le speranze di farcela sono concrete, il quadro generale è fosco: “Alla fine il Parma si salverà per un punto o magari grazie alla classifica avulsa. Non credo che l’Empoli farà sei punti dovendo affrontare Torino e Inter, ma vedo difficile pure che noi riusciamo a farne uno contro Fiorentina e Roma”.

Tra i tifosi è tornato di moda il partito anti-D’Aversa, ma Boni ritiene che puntare su un traghettatore adesso non sarebbe la scelta migliore: “Ormai bisogna andare avanti così, gli errori sono stati fatti a monte: l’esonero doveva avvenire l’anno scorso e le occasioni ci sono state. Dopo due promozioni così fortunate non si sarebbe dovuto confermarlo, conquistata la A bisognava cambiare. D’Aversa deve andare via e deve essere dimenticato un minuto dopo la fine del campionato eppure c’era ancora chi si ostinava a dire che sarebbe rimasto. Le voci su Pioli e sul futuro non hanno inciso, questo allenatore ha fatto emergere i limiti della società. Se salvezza sarà come dovrebbe essere il giudizio finale non cambierà”.

“La squadra è allo sbando e lo ha dimostrato a Bologna e l’allenatore è nel pallone – aggiunge Boni – In estate Chievo e Frosinone erano di fatto già retrocesse, bisognava mettersene una dietro, ma soffriremo fino alla fine. È una lotta a tre con l’Empoli, che sta bene, e con il Genoa, che è disastrato come il Parma”.
 

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