Atalanta-Milan: Pagelloide rossonero

Alessandro Jacobone, leader dei Non Evoluti, dà i voti agli uomini di Gattuso.

G. Donnarumma 6.5: nessuna grande parata, ma semplice amministrazione che però trasmette tranquillità al reparto e ai tifosi sugli spalti. Il goal del vantaggio dei bergamaschi è da considerarsi un rigore a palla in movimento, quasi parato anche quello. Nessuna colpa e pertanto nessuna influenza sul voto finale.

Calabria 6.5: cresci Davidino, cresci. Probabilmente non accadrà in altezza, ma la continuità che sta dimostrando lo rende un gigante ai miei occhi. Ritmo, attenzione e quasi zero sbavature. 

Musacchio 7: sontuosa partita dell’argentino. Annulla Duvan Zapata, non lasciandogli neppure l’aria per respirare. Le sue grida dettano i tempi ai compagni e trasmettono la grinta che lo ha contraddistinto negli anni in Spagna. La complicità con Alessio Romagnoli viaggia a livelli altissimi e dà vita ad una coppia da sogno. Buon San Valentino ai due, non me ne voglia la fidanzata Irene.

Romagnoli 6.5: piccole sbavature nella prima parte di gara, salvo poi tornare ai suoi livelli e dominare la difesa senza eccessive preoccupazioni. Mister 25Milioni, lo chiamavano. Solamente 25? Aggiungerei. Grazie Sinisa.

Rodriguez 6.5: il soldato Ricardo non lascia mai la trincea. Non è bello e porta la gobba, ma quando ha la palla lui è in cassaforte e non gliela strappi neanche sotto minacce. 

Kessie 6: il suo paio di errori che ti farebbero scendere in campo per inseguirlo e picchiarlo, li fa sempre. Ma la prestazione di Frank è più che positiva e i fischi di rabbia dei suoi ex tifosi ne sono la dimostrazione più chiara. Cerca di seguire gli ordini di Gattuso che lo spinge negli inserimenti. Lui lo fa e insiste nonostante alcuni errori, da buon soldato. 

Bakayoko 6.5: Roger Water mentre suona “The Wall”, le foto dell’ex muro di Berlino e lui in campo. Poesia per chi come me ama i Pink Floyd e il francese ex Chelsea che merita un rinnovo senza aspettare che arrivi giugno. Una certezza e colonna sulla quale costruire il Milan del presente e del futuro. Ha solo 24 anni e si comporta come un senatore over 35. Gigante. 

Paquetà 7: ma che bella realtà, sua maestà Lucas Paquetà. Perde pochissimi palloni, motivo per il quale l’ho pizzicato nelle passate gare, e lotta come un leone nonostante l’eleganza sia la sua caratteristica principale. Ha una vista periferica da gabbiano e sa come trovare i compagni come se li sentisse respirare dietro di lui. Può solo crescere e noi possiamo solo imparare a goderci lo spettacolo. Non ne eravamo più abituati.

Laxalt sv: pochi minuti che non possono dare vita ad un voto credibile. Ma il suo entrare in campo con la giusta testa è la conferma che il giocatore sia entrato nella fase di recupero mentale che lo porterà certamente ad essere utile nella seconda parte di stagione.

Suso 5.5: mi spiace dare una insufficienza in una gara che mi vede ancora eccitato come un bambino in un negozio di giocattoli. Ma il suo apporto è davvero minimo e spesso i suoi errori danno vita ad azioni atalantine dall’alta pericolosità. Deve uscire dal tunnel che lo vede spento da qualche settimana, ma deve metterci voglia e lavoro, perchè ad oggi sembra che questo tunnel lo stia arredando. Forse forse, il cartellino che porterà alla squalifica non è poi una così grave notizia.

Castillejo 6: Gattuso gli chiede di correre dietro il pallone come fa il Pitbull del mio vicino nel parco sotto casa. Il suo ciuffo biondo ricorda più facilmente uno YorkShire, ma il compito lo esegue bene, rubando alcuni palloni importanti durante l’assalto finale dell’ Atalanta.

Piatek 7.5: “E se si girano gli eserciti (il gruppo) e spariscono gli eroi (Higuain). Se la guerra poi adesso, cominciamo a farla noi  Se gioca Piatek, gli spari sopra sono per voi” cit Vasco Rossi. Amo immaginare questa traccia musicale nella sua playlist favorita. Realizza il goal del pareggio rossonero, con un colpo alla Ibrahimovic, colpisce di testa come faceva Oliver Bierhoff e tocca la palla d’esterno come faceva Sheva. Che giocatore. 

Cutrone 6: entra bene, anzi benissimo. Testa bassa e zero atteggiamenti polemici. Eppure il posto occupato adesso dal polacco era suo fino a qualche settimana fa. Siamo sicuri sia incazzato come un grillo, ma da queste situazioni si può solo crescere e lui sta dimostrando di essere una sorpresa anche come uomo. Bravo.

Calhanoglu 7.5: forse è prematuro gridare al “Bentornato”, ma l’ Hakan visto stasera è il giocatore che abbiamo visto l’anno scorso e che ci è mancato tanto in questa prima parte di stagione. Che sia un fiore in odore di primavera? Speriamo. Di certo oggi è stato bello e profumato come una rosa, le quali spine hanno punto la difesa atalantina fino a farla sanguinare con un goal degno del suo famoso e temuto destro.

All.: Gattuso 7: la piazza lo aveva dato già per sconffitto. Il web aveva iniziato a leccarsi le ferite ancor prima di scendere in campo e aveva già visto in lui il colpevole della sciagura. Invece niente, il Milan sbanca Bergamo dove in molti hanno ceduto il passo e lo fa contro una squadra in super forma fisica, con un attaccante in rosa dall’alta media realizzativa e con in panchina un signor allenatore che anche oggi ha dimostrato di saper far giocare bene la propria squadra. Ma i tre punti li portano a casa Rino e i suoi ragazzi che lo seguono come non mai e che hanno reagito al goal del vantaggio bergamasco da squadra matura. Merito di Gattuso, al quale avevo chiesto di alzare l’asticella e lui l’ha fatto.

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