Anche i saggi bocciano Lippi

Meno di due settimane dopo il clamoroso rifiuto di Marcello Lippi di ricoprire il ruolo di direttore tecnico della Nazionale, per ottemperare alla regola che vieta di svolgere incarichi federali a chi abbia parenti già tesserati nel mondo del calcio, anche il giudizio della Corte d’Appello boccia l’idea che fu del presidente Tavecchio. Interpellata dalla stessa Figc, la Corte si è espressa negativamente a tale ipotesi, legittimando quindi il passo indietro di Lippi:

“Il rapporto di parentela in linea retta di primo grado con soggetto titolare di incarico federale di natura tecnica rende evidentemente incompatibile, alla stregua della portata generale della norma vigente, l’esercizio dell’attività di procuratore sportivo – si legge nel comunicato della Corte – Tale principio, può trovare parziale smentita, e quindi limiti alla sua applicazione, solo quando l’incarico attribuito al soggetto in rapporto con il procuratore sia estraneo all’area tecnica federale oppure non sia contrassegnato da potestà decisionali”.

Ufficialmente aperta quindi la corsa all’incarico vacante: favorito Arrigo Sacchi, seguito da Maurizio Viscidi, attuale vice coordinatore delle Nazionali giovanili e collaboratore storico di Sacchi.

Articoli correlati