Alisson: “In Brasile il calcio non è serio”

Tra i protagonisti più attesi del Mondiale non ci sono solo chi i gol sarà chiamato a farli, da Ronaldo e Messi fino a Neymar e Griezmann, ma anche chi dovrà evitarli. In un’estate che si annuncia caldissima per il mercato dei portieri, Buffon e Oblak a parte ci sarà il meglio del panorama mondiale, da Courtois a De Gea fino a Alisson. L’estremo difensore della Roma arriverà all’appuntamento iridato forte di una stagione straordinaria che ne ha ribadito la titolarità dei pali del Brasile, già conquistata prima di iniziare il campionato.

Eppure, in un’intervista concessa a ‘GQ Brazil’, Alisson, nel mirino dei più grandi club d’Europa, è stato tutt’altro che tenero con il proprio paese…: “La situazione qui non è buona, in molti club, o si paga dipendenti o si investe nelle struttura. Purtroppo se non siamo inferiori a nessuno a livello tecnico, siamo molto indietro nella struttura e nell’organizzazione. Chi dice che in Brasile il calcio non è preso sul serio ha ragione..“.

Alisson ha poi stroncato sul nascere le voci che lo vogliono troppo attento al look: “Mi hanno sempre detto che somigliavo a un modello e mi hanno dato il soprannome di portiere-gatto, ma non mi interessa, questo non ostacolerà mai le mie prestazioni sul campo. In Europa le persone diventano più eleganti, ci abituiamo a vestirci meglio: anche quando dobbiamo giocare, ci presentiamo in giacca e cravatta allo stadio. Io, però, sono molto pratico. Se non c’è nessuno, indosso jeans e maglietta neutra”.

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