L’Arcitaliano e il Figliol Prodigo

LA TRAMA – Quel che  più conta in questo preolimpico  è il risultato pratico, ma anche i continui  segnali che arrivano dagli astri,  evidentemente favorevolissimi a un nostro ritorno alle Olimpiadi in un torneo in cui gli Usa non sono forti quanto Londra e c’è spazio per le sorprese, una volta  arrivati a Rio.  Anche se il gioco di Azzurra è ancora  troppo statico e  schizofrenico e il rendimento dei singoli inferiore al loro valore (capitan Datome cercasi…). Ma  l’Italia di Ettore Messina va… grazie alla risposta  importante di Daniel Hackett più leader che regista e si è qualificata per semifinale di venerdì contro la perdente di Grecia-Messico. Bisogna quindi guardare al bicchiere mezzo pieno, ad esempio saper vincere  nonostante percentuali di tiro da brivido: il 33,8 nel tiro totale (il 36,34 dentro l’arco dei 3 punti e il 25 da fuori). Cifre inferiori  pure  quelle  della nostra vittima,  una Croazia  tuttavia  nemmeno lontanamente parente di quella che giocò la finale  dei Giochi di Barcellona contro il primo e vero Dream Team della storia. La squadra di Aza Petrovic, tornato dopo il disastro degli europei, è mancante del suo centro (Tomic) e di un play degno della sua tradizione, al punto di ricorrere negli ultimi anni  a deludenti american in questo ruolo. E  le  cui  future star, salvo  Dario Saric (doppia doppia con 10 rimbalzi con gli azzurri) già cresciutello, sono al momento ancora acerbe (Arapovic) o sacrificate (Hezonja). I 26 punti di Bojan Bogdanovic, il cecchino dei Nets, non hanno inciso e  in una gara equilibrata, gli è che  hanno pesato – per tornare agli astri – più il fallo tecnico  che ha provocato il break azzurro nel terzo quarto e l’infortunio di Simon, il giocatore più continuo dello scudetto Armani.

LA NOTA TECNICA – L’Azzurra del basket cerca di essere in sintonia col dettato tecnico-tattico di Ettore Messina. L’untouchable (o l’Unto del basket)  ben riconosce la cifra del talento individuale (leggere le dicharazioni) ma  a conti fatti ancora non c’è traccia nel gioco di questa sua fiducia, come ci soffia all’orecchio l’Arcitaliano presente a Torino per relazionarci: tutti impegnati in maniera esemplare, ma fuori posto, troppo lontani dal canestro. Il  Gallo non è certo quello dei 18,5 punti di media di Denver,  dove la palla passa sempre dalle sue mani; Datome non è il collante del Fenerbahce,  a parte Belinelli, soltanto Hackett ha trovato la sua dimensione, giustamente rivalutato dopo la squalifica federale di due anni fa ,punito e poi perdonato da Petrucci, per aver lasciato il raduno azzurro. Fui l’unico a criticare il provvedimento, bastava gestire meglio la vicenda, come stavolta le scelte della formazione: Polonara ha saputo dai social forum di essere fuori.
MVP –  Play o guardia diventano una discussione sul sesso degli angeli quando Daniel Hackett sgobba per 35 minuti, porta 12 punti e 8 rimbalzi, e  mette in campo una personalità  che mancava da due stagioni. E’ il figliol prodigo della situazione.

PAGELLE –  HACKETT 8: ci ha messo un impegno mai visto, si è ripreso  la fiducia del gruppo e quella di coach Messina che ci ha creduto:  può crescere nella sicurezza al tiro e concedersi maggiori libertà, metamorfosi importante dopo due stagioni  modeste in versione “postino”. BELINELLI 7 –  Sempre il top-scorer (19 punti), malgrado l’infortunio alla mascella e l’uso della maschera: ha risolto con tiri impossibili.  DATOME 5,5: un solo tiro importante nell’ultimo quarto, obbligo il trovargli un ruolo giusto,  presenza tecnica e di testa necessaria. GALLINARI 6,5: il nostro n.1  gioca troppo lontano dal canestro, non c’è un gioco per lui come finalizzatore, vogliamo ricodarare gli esaltanti corpo-a-corpo  e la fantastica partita dell’europeo con la Spagna che battuta dal Gallo vinse poi l’oro?. BARGNANI 6+: deve pensare a essere più deciso in difesa e giocare più sotto canestro e non andare a tirare da fuori, meglio se dentro uno schema. GENTILE 4: serata-no al tiro, parlano le cifre: 1/8, 1/5  0/3 nelle triple, deve curare le piccole cose e concentrarsi per entrare nel clima della gara e in empatia col gruppo.  ARADORI 5: la brutta copia del killer contro la Tunisia, va continuamente stimolato. MELLI 6 meno: utile  un attacco (7) poco si è   speso in difesa. CUSIN ng: sacrificato per la scelta di Bargnani titolare, se va sotto finisce trova l’area intasata dai compagni. TONUT ng. CERVI e POETA ne. MESSINA 6 :  L’Arcitaliano è categorico sulla  gestione last-minute del dottor Messina come Petrucci lo cita con deferenza, omcline alle iperboli, del tipo “Pianigiani  il Fegusson del basket” e “Minucci il migior dirigente del basket italiano:   la squadra italiana è un gruppo unico,  di atipici come gioco e personaltà, perchè mai il prode Ettore vuole imporre il suo gioco invece di adeguarsi  alle loro caratteristiche individuali, alla loro storia in azzurro?. E non solo: spesso la squadra è ferma in attacco, uno aspetta di vedere cosa fa il compagno, non c’è lo scarico e penetra per creare varchi nella difesa. Ma il valore del catanese non si discute, il bilancio del ruo ritorno dopo lustri  si tira però alla fine, indubbiamente la sua personalità è una leva forte. SQUADRA 6,5 il collettivo risponde anche in mancanza per ora di fluidità e ritmo, la difesa basta per ora con squadre di livello non alto, la vittoria è un balsamo, siamo solo al 50 per cento del potenziale e questo è un dato interessante CROAZIA 6: una squadra incompleta, senza un play e un pivot, tre giovani di grande avvenire, poco altro, tante assenze e contrattempi, momento non facile per Aza Petrovic, ma non bisogna darla per spacciata, se batte la Grecia in semifinale può essere molto pericolosa in finale. ARBITRI 5,5: ci hanno dato un aiutino, vedi il tecnico del break fatale e il vantaggio di 9 punti, prezioso cuscino per i due punti della qualificazione.

CURIOSITA’ – Visti in tribuna a Torino molte personalità, come la ministra dell’istruzione Stefania Giannini facente funzione per lo sport italiano, e sportivi eccellenti: il presidente della Juve Agnelli e l’allenatore Allegri, Del Piero. Il presidente del CONI ha premiato Messina con la Palma d’Oro, vedremo se il premio (meritato)  porta anche  buono 
 
LA STATISTICA – Croazia migliore al tiro (41% da 2 e 27,3) ma non ai liberi U10/17 58,8 contro 15/21 71,4%), l’Italia ha difeso meglio (6 recuperi contro 0!) e preso ben 15 rimbalzi in attacco (e quindi 17 secondi tri) ma nei totali ha perso 45-44. Gioco modesto, 11 assist per parte,  il successo è venuto anche dalle 13 palle perse degli slavi, indicatore della buuona difesa, e  dal12/6 in contropiede. Valutazione 66/55.

DOPO-GARA – Ettore Messina: “Abbiamo vinto con il gruppo, anche perchè è l’unico modo he abbiano per portare a casa la vittoria. Abbiamo talento individuale, ma quando fermiamo la palla è tutto più difficile. I ragazzi hanno difeso con un impegno eccezionale e ora speriamo di fare un’altra grande partita in semifinale”.

PALLA AVVELENATA – Questa una selezione delle note telegrafiche che l’Arcitaliano ha scritto di suo pugno durante la gara di martedì notte: ….Nessuno si fila Gallinari, ma Messina ha preparato uno schema per il nostro numero uno?”… Ma Messina sa che esiste il penetra e scarica, o da quando è nela NBA l’ha scordato?.. Se non giochiamo da umili perdiamo (sul 35 pari)… In questa squadra tutti giocano a 9 metri, siamo atipici in ogni ruolo…Petrovic fallo tecnico sul 44-43, questa chiamata ha girato la partita e  dato la scossa all’Italia, siamo 54-47… La perdita di Simon è un colpo fatae per la Croazia…O Bargnani si mette in testa di giocare sotto canestro e smette di tirare da fuori (3/9), o è meglio puntare su Cusin come pivot… Una gran confusione quando si schiera l’attacco azzurro, nessuno sachifacosa… La partita  stata chiusa dal Gallo con un canestro da fuori e da sotto, 67-58… Bravo Hackett, speriamo che non scoppi dopo questa grande fatica..Adesso l’Italia ha due giorno di riposo, altro regalo della FIBA…. Se nella finale fischieranno due arbitri slavi, l’Italia sarà sicura di andare a Rio…

PROGRAMMA E RISULTATI:

BELGRADO (Kombank Arena, 25.000 posti). Lunedì 4 luglio: Girone A: SERBIA-Portorico 87-81, riposa Angola. Martedì 5 luglio: PORTORICO-Angola 91-81, riposa Serbia..Classifica: Serbia 1-0, Portorico 1-1, Angola 0-1. Girone B: 4 luglio LETTONIA-Giappone 88-48, riposa Rep.Ceka.5 luglio: Lettonia-Rep.Ceka 71-59, riposa Giappone. Classifica: Lettonia 2-0, Rep.Ceka 0-1, Giappone 0-1. Mercoledì 6 luglio: Serbia-Angola, riposa Portorico; Rep.Ceka-Giappone, riposa Lettonia. Giovedì 7 luglio: riposo. Venerdì 8 luglio Semifinali, Sabato 9 luglio finale (ore 21). 

MANILA (Pasay, Asian Arena, 16.600 posti). Martedì 5 luglio: Girone A: CANADA-Turchia 77-69 (21 C.Joseph; 4 Guler), riposa Senegal. Girone B: FRANCIA-Filippine 93-84 (27 N.De Colo, 21 T.Parker; 21 Blatche), riposa Nuova Zelanda. Mercoledì 6 luglio: Girone A: Canada-Senegal, riposa Turchia. Girone B: Filippine-Nuova Zelanda, riposa Francia. Giovedì 7 luglio: Girone A: Senegal-Turchia, riposa Canada. Girone B: Francia-Nuova Zelanda, riposa Filippine. Venerdì 8 luglio: riposo. Sabato 9 luglio: Semifinali.  Domenica 10 luglio: finale. 

TORINO (PalaAlpitour, 16.600 posti). Lunedì 4 luglio: Girone A: GRECIA-Iran 78-53, riposa Messico. Martedì 5 luglio: Messico-Iran 75-50, riposa Grecia. Classifica: Grecia 1-0, Messico 1-0, Iran 0-2. Girone B:  4 luglio ITALIA-Tunisia 68-41, riposa Croazia. 5 luglio: ITALIA-Coazia 67-50, riposa Tunisia Classifica: ITALIA 2-0, Croazia 0-1, Tunisia 0-1. PROGRAMMA:  Mercoledì 6 luglio: Messico-Grecia (ore 18), Croazia-Tunisia (ore 21). Giovedì 7 luglio: Riposo. Venerdì 8 luglio: Semifinali (1A-2B, ITALIA-2A). Sabato 9 luglio: finale (ore 21). 

CRITERI QUALIFICAZIONE – La vincitrice di ciascun girone è ammessa al torneo olimpico di Rio (5-16 agosto). In caso di parità vale il confronto diretto, poi differenza-canestri e punti segnati.

A cura di ENRICO CAMPANA.

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