Italia, tutto facile con le Filippine

Il sabato sera in un Paladozza che dopo la sconfitta dei propri beniamini contro Brescia nella finale per la promozione poteva chiudere i battenti, regala la nazionale di basket che fa il suo esordio contro le Filippine nell’Imperial Basketball City Tournamen. Il colpo d’occhio del palazzetto è incredibile perché il pubblico ospite è incredibilmente numeroso, rumoroso e immanente. Oltre alle presenze, i tifosi invadono le porte del palazzetto con ore d’anticipo attendendo l’apertura dei cancelli come a un concerto da tutto esaurito.

Nonostante questo la nazionale che li rappresenta fa una figura non necessariamente positiva al cospetto degli uomini di Messina, perdendo per 106-70 e raggiungendo anche un disonorevole -49 nel primo tempo.
L’Italia comincia il match come se fosse una partita del preolimpico, giocando su tutte le linee di passaggio, difendendo alla morte, sporcando ogni penetrazione e andando in campo aperto con insospettabile regolarità.
Le Filippine non trovano una singola risposta all’ìintensità azzurra che dopo sei minuti costringe a sei tiri e otto palle perse gli avversari. E’ un monologo di Bargnani, Gallinari e Hackett che mettono la firma sul 22-0 con cui inizia la partita e il primo canestro ospite arriva con una curiosa carambola sul ferro. Il risultato non è già più in discussione perché anche i panchinari producono punti e il primo quarto finisce con un eloquente 40-7. I filippini assomigliano più a un’accozzaglia di giocatori da campetto capitanati da Blatche che a una squadra in grado di giocarsi le proprie chances per l’olimpiade. Nel secondo quarto continua inesorabile la fuga degli azzurri che non vogliono mollare e raggiungo il +49, arrivando alla pausa sul 64-23 che quasi sta stretto a livello di scarto.

Il secondo tempo non ha ragion d’essere se non per alcune buone giocate dei filippini che vedono il loro pubblico gioire come un gol al novantesimo nonostante lo svantaggio Messina non accetta cali di tensione neanche con uno scarto di questo tipo e prosegue ad allenare come se tutto fosse in equilibrio chiamando anche un timeout nel terzo quarto a seguito di un parziale avversario.Il risultato, ovviamente, non è in discussione e la taglia fisica azzurra fa tutta la differenza del mondo. Domani sarà il tempo per la finale contro il Canada che ha avuto vita molto facile contro la Cina nella prima semifinale.

In collaborazione con basketissimo.com

Articoli correlati