A Torino si intrufola l’Arcitaliano

Uscita l’Italcalcio dagli europei a testa alta e dopo un’avvincente roulette russa e due occasioni per andare in semifinale al posto dei germanici campioni del mondo, il testimone passa all’Italbasket che ha il compito di uscire da una fase senza risultati più che grigia costati la panchina a Simone Pianigiani preferito da Meneghin a Repesa e confermato da Petrucci come il Fergusson dei canestri e poi scaricato dallo stesso “dottor sottile” nonostante il contratto terminasse con il ciclo olimpico. Nel 2004 ad Atene l’Italia di Charlie Recalcati colse la medaglia d’argento senza avere quei 3-4 giocatori azzurri da NBA che stavano affermandosi, uno dei quali il n.1 del draft (Bargnani), primo e unico giocatore europeo arrivato a tanto e on un contratto da 50 milioni di dollari per 5 anni.

Un simile gruppetto di qualità aveva fatto venire strane idee di grandeur, in realtà l’Italia non è riuscita a qualificarsi per Pechino e Londra e se la FIBA 10 mesi fa non avesse deciso a sorpresa di cambiare motu proprio le formula del pre-olimpico che prevedeva inizialmente un torneo di qualificazione in sede unica come quello di Caracas 2012, il 6° posto degli Europei non sarebbe stato sufficiente per tornare ai Giochi. Ma nel mondo della FIBA le norme sono molto elastiche, la geopolitica giustifica ogni cosa, da qui l’idea – meglio l’invenzione, geniale dal punto di vista commerciale – dei 3 tornei preolimpici, un carpe diem da non sprecare. Si gioca a Manila, Belgrado e Torino la città savoiarda che ha dato un senso alla storia italiana, anche se il grande basket è stato assente per 22 anni e al suo ritorno in A l’Auxiulim ha sofferto per salvarsi.

Occasione più unica che rara, il gironcino dell’Italia (6a a Lille) con Tunisia (2a nei campionati africani) e Croazia (9a nell’Europeo) è meno forte dell’altro, con Grecia (5a a Lille) Messico (3a Campionato americano) e Iran (3a Campionato Asiatico), inoltre ci si può qualificare anche perdendo con la Croazia nella 2a gara passando alla semifinale la 1a e la 2a. Arrivare a Rio significa anche poter pensare a un’Olimpiade  da protagonisti vedendo una squadra Usa poco Dream Team mancando di LeBron, Curry, Love, Paul, Leonard, Aldridge e che da 31 papabili strada facendo ne ha persi ben 19, e una Spagna ambiziosa ma battuta tuttavia 9 mesi fa dagli azzurri nella qualificazioni degli europei. L’Italia è battuta soltanto dagli Usa, se prede spinta dal risultato di Torino può volare e riguadagnare la grande ribalta dopo anni di delusioni giustificati da una critica colpevolmente compiacente e cortigiana.

Per quanto riguarda la copertura dell’evento da parte di Sportal.it, io la presento così: c’è un Arcitaliano appassionato di basket, che conosce il gioco, i tesserati sono 300 mila ma gli appassionati fra i 4-5 milioni, cifre importanti, e dopo due Olimpiadi viste col binocolo stufo di vedere la propria nazionale declassata, anche se è al n.34 del ranking mondiale, il peggiore delle 6 squadre di Torino, ritiene che questa sia la volta buona, pur partendo dalla porta di servizio, per riscattarsi in grande stile e saprà essere umile, acuta, compatta, e connettersi con Messina.

Bisogna dare atto che hanno avuto successo una serie di mosse di politica sportiva ardite di Petrucci, sostenuto da CONI e da Matteo Renzi il quale, forte della delega dello sport in quanto premier del paese, ha stanziato 2,5 milioni serviti per convincere la FIBA a scegliere Torino. Avere il vantaggio del fattore-campo vale moltissimo, specie adesso che il calcio è fuori e l’attenzione si sposta sui giganti. Ma si riparte da un ciclo interruptus e con un Messina una tantum in veste di Cincinnato, non è scontato un veni vidi vici, il livellamento del basket si è alzato al contrario della Spaghetti Legue.

Questo Arcitaliano ha diversi volti, potrebbe essere, l’uomo della strada, un insider del basket e quindi l’inviato a Torino per Sportal.it, può essere un giornalista accreditato ma anche una figura del nostro mondo che ci rappresenta tutti, che paga il biglietto e vanta il sacrosanto diritto di dire la sua, come avviene nel calcio senza sentirsi dire di essere pro o contro Messina o Petrucci, un duo di “dottor sottile” molto simili come carattere, spesso di cattivo umore con chi non la pensa come loro, due cavalli di ritorno coi quali in passato il basket è rimasto fuori dall’Olimpiade di Barcellona e dal mondiale 2006 di Edmonton. Per cui capita di  trovarsi additato o iscritto a una scuola di pensiero cospiratrice o una scelta preconcetta e ostile.

Ai tempi del web la copertura di un evento del genere è un tentativo di andare oltre ai vecchi schemi, di essere originali e… digitali: nessuno è contro qualcuno o qualcosa, la parola al campo. Il basket è una scienza sportiva di stampo cartesiano che a volte punisce i manipolatori anche più acuti. La copertura dell’evento inizia ovviamente con una vigilia, per capire chi siamo, cosa ci aspetta, e cosa significa passare da quello collo di bottiglia ingannevolmente facile.

– Campana: Cosa pensa del ritorno di Messina, è stata la scelta migliore o un correttivo interessante?
Arcitaliano del basket: “E’ un’ottima scelta perchè il nostro movimento in questo momento ha bisogno di una traino forte ad alti livelli e Messina è il top per quell’incarico. Oltre ad essere colui che potrà ottenere il maggior rispetto dai giocatori più carismatici”

– C: In questi anni non ha risparmiato critiche al sistema italiano, incapace di essere coeso, poi ci ha ripensato quando Pianigiani è caduto in disgrazia..
A: “Tutto vero, ha ragione lui: non esiste una strategia complessiva del sistema basket in Italia, ognuno guarda al proprio orticello, poco professionalità nei dirigenti a tutti i livelli, mai frase fu più vera di quella che qualcuno va dicendo: “Viviamo in un mondo professionistico gestito da dilettanti allo sbaraglio”.

– C:  Messina ha diretto soltanto tre partite nelle ultime due stagioni con gli Spurs, non potrebbe essere un po’ arrugginito?
– A: “Non penso proprio, siamo di fronte ad un top professionista”.

– C: Negli ultimi 5 anni Italbasket ha mancato puntualmente un successo qualificante, carenza di personalità, organico e fiducia?
– A: “Penso a un insieme di tanti fattori”.

-C: Cosa dice dei 12 scelti da Messina, mancano alcuni protagonisti della stagione italiana?
– A: “Le scelte sono sempre difficile quando hai in alcuni ruoli tanti giocatori, non capisco e non condivido Della Valle a casa e Poeta convocato con la sua storia di riserva per cui diventato un perfetto riservista nell’accezione del linguaggio militare”.

– C: Nella fase di preparazione e test più o meno attendibili il gioco ha mostrato lacune di gioco, bastano due settimane di allenamenti e gare per trovare la quadra?
– A: “Non è certo facile, nulla è scontato: bisognerà in ogni caso avere una buona difesa ma davanti appoggiarsi alla tecnica dei singoli”.

– C: Strutturalmente il principale problema è quello del centro, come si è visto col Canada che ci ha massacrato, o piuttosto del play con la P maiuscola, ruolo parcellizzato con la perita d’identità dell’abatino Cinciarini?
– A: “La squadra può essere molto forte ma le lacune nel pivot e parzialmente nel play ne riducono molto le ambizioni e le potenzialità complessive”.

– C: Bastano il fattore-campo, il sorteggio favorevole o pilotato, per andare a Rio?
– A: “Il fattore campo potrebbe essere decisivo se il Palaisozaki di Torino diventerà una vera bolgia. E ora che il pubblico del basket si faccia sentire, in Italia c’è passione per la palla a spicchi, vedi anche come indicatore interessante del fenomeno il risultato del pubblico, vogliamo parlare anche della stessa A-2 a 32 squadre?. Serve dunque una vittoria di prestigio per far scattare la scintilla, serve che il pubblico diventi il vero Sesto Uomo”

– C L’incognita e la certezza di questa nostra squadra per staccare il ticket per Rio?
– A: “Il pivot l’incognita, la forza ed il valore assoluto individuale di almeno 6 giocatori la certezza”.

– C: L’avversario più temibile del Preolimpico di Torino è…?
– A: La Croazia. Si tratta di una squadra slava, zona dove il basket ha l’importanza del calcio. è un serbatoio della NBA e dei migliori campionati nazionali europei

CALENDARIO:

Lunedì 4 luglio: ore 18 Grecia-Iran (ore 18), ITALIA-Tunisia (ore 21, diretta Sky TV Sport 1 HD)- Martedì 5 luglio: Iran-Messico (ore 18); ITALIA-Croazia (ore 21). Mercoledì 6 luglio: Messico-Grecia (ore 18), Croazia-Tunisia (ore 21). Giovedì 7 luglio: Riposo. Venerdì 8 luglio: Semifinali (1A2B, 1B2A). Sabato 9 luglio: finale (ore 21).

ITALIA, n.34 Rk, 6a europei ’15, All. ETTORE MESSINA, ass.coach San Antonio Spurs; Pietro ARADORI (1988, 194, A, Grissin Bon Reggio Emilia), Andrea BARGNANI (1985, 213, A/C, Free Agent), Marco Stefano BELINELLI (1986, 196, A/G, Charlotte Hornets – NBA, Riccardo CERVI (1991, 214, C, Grissin Bon Reggio Emilia), Marco CUSIN (1985, 211, C, Sidigas Avellino, Luigi DATOME (1987, 201, A, capitano, Fenerbahce Ulker Istanbul – Turchia), Danilo GALLINARI (1988, 205, A, Denver Nuggets – NBA), Alessandro GENTILE (1992, 201, G/A, EA7 Emporio Armani Milano), Daniel Lorenzo HACKETT (1987, 199, P/G, Olympiacos – Grecia, Nicolò MELLI (1991, 205, A/C, Brose Bamberg – Germania, Giuseppe POETA (1985, 191, P, Manital Torino, Stefano TONUT (1993, 193, G, Umana Reyer Venezia). Precedenti 1/5 CRO, 5/9 GRE, MEX 2/3.

LE ALTRE SQUADRE- Grecia n.10 Rk, 5a europei 2015; Al.Fotis KATSIKARIS; principali giocatori: Giannis ANTETOKOUNMPO, sg, 2,11, 6/12/94 Milwaukee Bucks, Koufos KOSTAS, Usa, c, 2,13,24/2/89, Sacramento Kings; Ioannis BOUROUSIS, c.2,12, 32 anni, Laboral Vitoria; Croazia n.12 RK, 9a europei ’15; All.Aza PETROVIC, Cro; principali giocatori: Bojan BOGDANOVIC sg, 2,00, 8/4/89, Brooklyn Nets; Mario HEZONJA sg, 2,03 25/2/95, Orlando Magic;  Dario SARIC, f, 2,07 8/4/94, Efes; Krunoslav SIMON, sg, 1,97 24/6/85 Armani);Iran n.17 Rk, 3a Camp.Aiatici; All: Dirk BAUERMANN, Germ; principali giocatori: Hamed HADADI,c, 218, 19/5/85), Mohammed HASSANZADEH, pf, 2,03,6/10/90; Tunisia n.23 Rk, 3a Africa Champs. ’15; All: Adel TATLI; principali giocatori: Michael ROLL, Usa, g, 1,97, 12/4/87, Laboral Kutka; Ben Rodhmane; pf, 2,04, 27/3/89; Salah MEJIRI, c, 2,17, 15/6/86 Dallas Mavericks; Messico n.19 Rk, 3a Camp.Americas; All. Sergio VALDEOMILLS, Spa; principali giocatori: Gustavo AYON, c, 2,06, 1/4/85; Jorge GUTIERREZ, pg, 1,90, 27/12/89, Charlotte).

A cura di ENRICO CAMPANA

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