Senna a Monza, su il sipario

Ayrton Senna era un campione ammirato e celebrato. E’ diventato un mito il 1° maggio del 1994, quando, a 34 anni, perse la vita in seguito ad un gravissimo incidente sulla pista di Imola. Il brasiliano è stato senza dubbio un pilota straordinario, un uomo – soprattutto – che ha lasciato un segno indelebile non solo nell’universo sportivo.
 
L’idea della mostra “Ayrton Senna. L’ultima notte”, allestita negli spazi dell’Autodromo Nazionale Monza, Museo della Velocità, dal 17 febbraio al 24 luglio 2016, nasce dal libro scritto dal giornalista Giorgio Terruzzi intitolato “Suite 200. L’ultima notte di Ayrton Senna” (editore 66THAND2ND, collana “Vite inattese”, 2014). Un romanzo avvincente da cui emergono gli ultimi momenti della vita e le riflessioni del grande pilota nel suo approssimarsi al momento fatale. 
 
Attraverso una selezione di circa cento fotografie di Ercole Colombo – uno dei più grandi fotografi della Formula 1 – la mostra intende raccontare la carriera sportiva, ma anche gli aspetti più intimi del campione brasiliano. “Monza è la mia casa – ha raccontato il fotografo brianzolo -. E’ stato molto emozionante creare questa mostra, ci sono anche immagini inedite”.
 
Il percorso espositivo, arricchito dai testi di Giorgio Terruzzi, ripercorre i momenti più significativi di Ayrton Senna: gli inizi con il kart, l’esordio nel mondo della Formula 1, le vittorie e le sconfitte storiche, gli amici colleghi e i piloti rivali, il rapporto complesso con Alain Prost, gli amori, la fede, le dinamiche famigliari e le sue ultime, drammatiche ore in pista.
 
“Ercole mi ha insegnato un sacco di cose, è stato il mio primo maestro – puntualizzato Terruzzi -: mi auguro che a questa esposizione vengano tantissimi ragazzi. Mi è capitato andare nelle scuole e parlare di Ayrton Senna, Michael Schumacher e Valentino Rossi: è il brasiliano a generare il maggior numero di domande”.
 
Toccante anche il ricordo di Ivan Capelli, collega e amico del fuoriclasse di San Paolo.
 
La mostra presenta inoltre alcuni oggetti di Senna tra i quali il kart originale del 1979 con cui il pilota, agli esordi della sua carriera, vinse diverse gare che rivelarono ben presto il suo grande talento. Da semplice divertimento giovanile, il mondo dei motori si trasforma rapidamente nella sua vera ragione di vita. Le corse e le competizioni diventano per Ayrton un mezzo per esprimersi e per andare oltre. Una passione irrefrenabile, ma anche un sentimento contrastante che spesso ha reso difficile la sua esistenza, i rapporti professionali e affettivi.
 
Il pubblico avrà la possibilità di immergersi in un racconto emozionante e coinvolgente che culmina con l’ultima notte del pilota, trascorsa nell’ormai celebre “Suite 200” dell’Hotel Castello a Castel San Pietro, vicino al circuito di Imola. 
 
In una sala suggestiva, in una stanza sospesa nel tempo e nello spazio, i visitatori potranno condividere le sensazioni, le riflessioni di una notte colma di pensieri dalla quale emerge il ritratto inedito di un campione, ma anche e soprattutto di una persona particolarmente sensibile, la cui scomparsa ha lasciato un vuoto incolmabile.
 
La mostra, a cura di Giorgio Terruzzi e di Ercole Colombo, è ideata, prodotta e organizzata da ViDi in collaborazione con  l’Autodromo Nazionale Monza e con il Consorzio Villa Reale e Parco di Monza.

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