Mancini apre alla Nazionale

Il presente è nerazzurro, il futuro potrebbe perdere il primo colore. Intervistato da Paolo Condò per Sky Sport, Roberto Mancini si confessa a 360°, spaziando dalla scelta di tornare all’Inter al proprio futuro professionale.
 
L’unico argomento off-limits è quello legato alle attuali difficoltà della squadra, liquidate solo parlando dello scottante tema-arbitri. E, a sorpresa, spunta la mano tesa: “In Inghilterra si vive la partita in un altro modo. Uno non sa mai chi è l’arbitro e non se ne preoccupa piu’ di tanto, i giornali non scrivono sull’arbitro, le trasmissioni non ne parlano dell’arbitro. Questo sicuramente aiuta gli arbitri ad avere un altro atteggiamento”.
 
Il Mancio fa poi il profeta immaginando un futuro radioso per Kondogbia (“Diventerà un grande giocatore”), senza nascondere qualche rimpianto per Dybala: “C’abbiamo provato a prenderlo”), per poi lasciarsi andare al ricordo più bello da tecnico dell’Inter: “Lo scudetto del 2008 vinto all’ultima giornata a Parma è indimenticabile, era un momento difficile dopo l’eliminazione in Champions contro il Liverpool. Se la società aveva già deciso di cambiare allenatore? Io non lo sapevo, tutte le cose prima o poi finiscono”.
 
E allora finirà anche l’esperienza bis a Milano. Ecco allora l’apertura al ruolo di ct: “Dopo tanti club la Nazionale può essere la cosa più bella per un allenatore. Guidare l’Italia sarebbe un grande onore. Vediamo quello che accadrà”.
 

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