Tre italiani al Mongol Rally

E’ entrato nel vivo il Mongol Rally, una delle sfide su quattro ruote più entusiasmanti al mondo, una sorta di sfida alla sopravvivenza dove conta solo la forza di volontà, l’abilità e una buona dose di fortuna. Quindi niente uso della tecnologia o di aiuti esterni. Numerosi gli equipaggi in gara partiti da Goodwood, (località a 100 km da Londra), l’arrivo è previsto Ulan Bator in Mongolia.

Tra le formazioni che rendono il Mongol Rally un evento unico ed irripetibile, anche quello del team Unendo Energia Italiana composto da Massimiliano De Marco, Marco Candiloro e Massimo Sorrenti e autore, fino a questo momento, di una condotta di gara da applausi. Loro sono gli “Italian Flaneurs – i gentiluomini della strada”, Candiloro è anche il fisioterapista dell’Unendo Yamamay Busto Arsizio, la squadra di volley femminile che milita nel campionato di A1: “Ringraziamo il presidente Giuseppe Pirola e Unendo Energia Italiana che ci sostengono in questa pazzesca avventura. E anche gli altri sponsor che sono al nostro fianco in questa corsa meravigliosa. Il Mongol Rally spazia ogni estate su 10,000 miglia tra montagne, deserti e steppe di Europa ed Asia. Non c’è nessun backup, nessun supporto e nessuna rotta prefissata. Siamo noi e basta oltre alla nostra macchina che abbiamo comprato da uno sfasciacarrozze per 100 euro. Niente asfalto, ABS e navigatori satellitari che ci possano aiutare a trovare la destinazione. Il Mongol Rally è perdersi. E’ usare un ingegno ormai assopito e soprattutto raccogliere carriolate di denaro per beneficenza, fino raggiungere la linea di arrivo con il veicolo praticamente a pezzi ed un… ghigno sulla faccia sporca di polvere”. Una volta raggiunto il traguardo i veicoli in gara saranno messi all’asta e il ricavato in beneficenza per una serie di attività a scopi umanitari.

“Comunque vada sarà un successo – commentano gli Italian Flaneurs – anche se gli imprevisti non mancano e dobbiamo improvvisarci anche meccanici, come accaduto a Budapest in queste ultime ore”.

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