Marcell Jacobs contro gli haters: “Tokyo non è stata un caso”

Le parole di Marcell Jacobs

Marcell Jacobs è raggiante dopo il trionfo di Belgrado: “È una notte magica, sono venuto qui nelle migliori condizioni, bisogna sempre dimostrare di essere i più forti quando conta e sono orgoglioso di aver conquistato anche questo titolo. Ringrazio tutti gli italiani per il supporto, era veramente importante confermarsi e far capire che Tokyo non è stata un caso, ma il frutto dell’impegno di tanti anni e della dedizione. Ho fatto un gran lavoro anche a livello mentale per riuscire a concentrarmi soltanto su me stesso. Oggi mi sono buttato sul traguardo come non mai. E pensare che i 60 metri non sono nemmeno la mia prova preferita: li ho fatti per migliorare la prima parte di gara, pensando ai 100 metri dell’estate”.

“Sono contentissimo, devo ringraziare tutto il team che mi supporta. Oggi è la festa del papà e come potevo festeggiarla meglio? Faccio gli auguri a tutti i papà d’Italia e del mondo, e un augurio speciale al papà di Paolo Camossi che in questi giorni ha avuto qualche problema di salute”.

E ora si pensa già all’estate, ai Mondiali di Eugene in casa degli statunitensi (15-24 luglio) e agli Europei di Monaco di Baviera (15-21 agosto): “Prima della gara ho desiderato tanto questa medaglia d’oro, parlandone con la mia mental coach ci siamo detti che quest’anno si può arrivare a vincere qualsiasi cosa esista in atletica. È un oro indoor come quello che aveva conqustato Paolo nel 2001 nel triplo: per me è più di un allenatore, abbiamo passato momenti non facili, soprattutto quando facevo ancora salto in lungo, ma anche nei primi anni dello sprint. Prendevamo batoste a destra e sinistra. Ora, insieme, siamo campioni del mondo”.

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