Torna Gallinari, tremano i Warriors

Nella prima partita dell’anno indicazioni discordanti per il trio italiano. Solo Belinelli è riucito a mettere la ciliegina della torta, con 19 punti  e  vittoria squillante dei Kings con 142 punti con i Suns, Gallinari ha fatto meglio (24 punti) ma non è bastato per fare il colpaccio a Oakland mentre Bargnani  in soli 8 minuti nella vittoria dei Nets a Boston di 3 punti ha segnato 2 canestri che per la matematica hanno inciso.
 
Dopo l’infortunio alla caviglia sinistra e 4 turni d’assenza costato uno scivolone di 4 partite perse, il Gallo ha dato energia ai Denver per risalire dal -24 del primo quarto (13/37), è stato  il top scorer della sua squadra (24 punti) anche se la ruggine dello stop ha abbassato le sue percentuali nel tiro  pesante (1/5), il principale fattore  che non  ha consentito ai Nuggets di fare il colpaccio in California. Il 5/30 (16,7%)  ha segnato tutti i problemi di salute e d’organico che la squadra si porta appresso, dopo aver perso per tutta la stagione Winston Chandler  e da un mese oramai il play Mudiay. La tensione è papabile, porta a una mancanza di fiducia nel tiro, come nella prima gara del 2016  che ha vanificato una lotta titanica vinta ai rimbazi (52-47) e determinato  la quinta sconfitta della squadra di Mike Malone (peggior serie negativa della Lega in questo momento, seguono con 4 Houston e con 3 Charlotte), con  1/8 Barton, 2/10 Nelson, 1/4 Harris, 0/2 Miller, 1/3 Foye.
 
Per la seconda volta i Warriors (31/2)  si sono salvati nell’overtime (la prima è stata contro i Nets) con un parziale di 9-6  e una tripla-doppia-doppia da urlo  di Draymond Green (29 punti, 10/6, 5/9 da 3, 17 rimbalzi, 14 assist, 4 recuperi, 4/6 ai liberi e 2 stoppate) che assomiglia sempre più al LeBron delle migliori giornate. Denver stanotte in casa con Portland, difficile la presenza di Kenneth Faried per una brutta caduta con contusione della cervicale, trattenuto in ospedale.
 
Tutto è bene quel che finisce bene, alla vigilia del ritorno in panchina di Steve Kerr (ha avuto l’ok dei medici per il guaio post-operatorio alla schiena) i campioni sono imbattuti in casa da 34 giornate e stanno giocando  decimati. Contro i Nuggets  soli 14 minuti  e 5 punti di  Stephen Curry (che al rientro si è fatto nuovamente male allo stinco  rimanendo in  panchina gli ultimi due tempi) mentre hanno marcato visita  Harrison Barnes, Festus Ezeli, McAdoo jr e Brandon Rush. Golden State  perso il suo vantaggio è stata risucchiata e addirittura doppiata dai Nuggets nel quarto finale (12/25) riuscendo tuttavia a portare a casa la sua seconda vittoria del 20/16 ed è 3/0 nei confronti diretti. Dopo aver aggiornato alla grande il record della miglior striscia vincente (24 successi) della NBA (e delle leghe professionistiche Usa!) resta in corsa per battere il record dei Bulls  di 72 vittorie del ’95-96 anche se non sono che a metà dell’opera.
 
Anche l’altro overtime della giornata ha premiato  la squadra di casa a Salt Lake City. In assenza del giovane  Rudy Gobert, uno dei migliori centri europei, i Jazz hanno trovato nel centrone bianco di San Diego Whitey, 25 anni, 2,12 (n.38 del draft 2013, ex Kansas) chiuso a New Orleans da Anthony Davis un punto di riferimento sicuro, e lo dimostra la doppia-doppia (12 punti e 10 rimbalzi) contro Memphis del milgior centro dell’ultima stagione, Marc Gasol. I Grizzlies hanno pagato l’assenza di Matt Barnes punito dalla NBA per l’alterco con l’ex compagno e coach dei Knicks Derek Fisher.
 
Vittorie esterne dei Nets che toccano le 10 vittorie (10/23) vincendo per la seconda volta, stavolta in trasferta,  con Boston (18/15) in frenata: seconda sconfitta consecutiva, manca un pivot di riferimento e David Lee, investimento da 15 milioni, viaggia a 7,2 punti contro i 15 in carriera, difficilmente continuerà con la squadra di Brad Stevens.  Graffiano anche Oklahoma (24/10) a Charlotte (terza sconfitta, 17/6 e fuori dalle prime 8) e  New Orleans (11/22) a Dallas (19/5). Crescono a vista d’occhio i giovani di Milwaukee (14/21), probabilmente la squadra del futuro con i talentuosi ventenni Antetokounpo, Kris Middleton, Jabari Parker, Cartier-Williams e il  pilastro d’acciaio  Greg  Monroe, il più esperto con i suoi 25 anni.  Non dimetichiamo che i Bucks costretti a fare a meno del coach Jason Kidd (operazione all’anca)  hanno fermato  la serie-record dei Warriors (24 vittorie).
 
Allugano il passo anche San Antonio (20esimo successo casalingo, 29/6) che ha battuto i Rockets coi quali aveva perso in Texas, Oklahoma (2/10) e Clippers (22/13) con una striscia di 6/0. Le due migliori squadre sono dell’Ovest, Warriors e Spurs, all’Est Toronto ha raggiunto Atlanta al secondo posto (21/13)  Cleveland ha superato la crisi (22/9) di fine anno recuperando parzialmente Irving, il gioco manca di armonia e continuità.
 
RISULTATI sabato 2 gennaio:  Boston-BROOKLYN 97-100 (24 I.Thomas 2/9 da 3,  7 A.Johnson +11r, 3 D.Lee; 30 B.Lopez + 13 r, 10/23 , 20 J.Johnson, 16 T.Young + 10 r, 4 A.Bargnani 2/3 2 r 1a 8′); SACRAMENTO-Phoenix 142-119 (32 D.Cousins 9r, 24 D.Colliso 7/10, 19 M.Belinelli 7/11 2/5 da 3, 3/3 tl, 2 r 25′, 15 R.Rpndo +15a; 23 B.Knight, 21 D.Booker, 6 T.Chandler 6′); Charlotte-OKLAHOMA 90-109 (32 K.Walber 1/5 da 3, 15 J.Lin 5/15, ng N.Batum; 29 K.Durant + 11r, 8/13 3/3 da 3 10/11 tl, 16 Wstbrook, 14S.Ibaka 10/10 tl 4st);INDIANA-etroit  94-82 (32 P.George +14r tl10/12 4/7 da 3, 18 G.Hill; 16 K.Cldwell-Pope  10r 6/16 1/7, 11 A.Drumond 18r tl1/8; CLEVELAND-Orand 104-79 (29 L.Jaes 4/7 da 3, 13 K.Irving 0/4 da 3. 10 K.Love +13r, 10 T.Thompson +12; 11 V.Oladipo, 10 M.Hezonja 3/11 0/3 6t 3a); Minnesota-MILWAUKEE 85-95 (19 A.Wiggins 0/3 da 3 6r, 14 R.Rubio 2/3 6r 7a, 8 KA Towns +10r; 10 G.Monroe +10r, 13 J.Yess 3/6, 11 Antetokounmpo 9r); Dallas-NEW ORLEANS 98-105 (24 D.Nowitzki 8/21, 18 W.Matthews, 14 Z.Pachulia 9r; 31 A.Davis 13/22 + 14r, 20 J.Holday, 16 N.Cole +14r); SAN ANTONIO-Houstn 121-103 (24 L.Adridge tl10/16 9r, 22 K.Leonard, 20 B.Diaw 8r, 2 AParker +10a; 22 D.Howard +12r, 17 J.Harden); UTAH-Memphis 92-87 dts (32 R.Hood 5/10 da 3 8r, 12 J.Whitey +10r 4st; 20 M.Gasol 7r, 17 C.Lee); LA CLIPPERS-Filadelfia   130-99 (26 A.Rivers 11/16 3/4 da3, 22 A.Jordn + 13, 15 C.Paul +14a; 23 J.Okafor 1=/14, 4 I.Smith +10a); GOLDEN STATE-Denver 111-108 (29 Dray.Green + 17r 14a 5/9 da 3 4 re, 2st, 26 K.Thompson 11/27 2/9 da 3 7r, 15 I.Clark 3/6 da 3 5r; 24 D.Gallinari 9/18 1/5 tl 5/8 6r 2a 2re 0pe, 21 WBarton +13 r 1/8 da 3, 20 J.Nelson 8r 7a).
 
A cura di Enrico Campana

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