Thomas, l’anello prima di tutto

“Quando arrivi così vicino alle finali e al titolo, cresce spasmodicamente la voglia di vincerlo”.
Queste sono le parole di Isaiah Thomas dopo aver metabolizzato l’eliminazione per mano dei Cavs nella finale della Eastern Conference. L’abbraccio lungo e sentito che LeBron James gli ha tributato all’ultima sirena è sintomatico di quanto si sia guadagnato il rispetto di tutti durante questa stagione e possiamo scommettere che le parole di James fossero di sicura ispirazione.

IT ha la possibilità di rifirmare in questa offseason e quindi scongiurare la unrestricted free agency della prossima stagione, ma lui ha le idee chiare e queste sembrano andare contro il logico egoismo del singolo.
Thomas ha detto di essere disposto ad aspettare di diventare unrestricted free agent a patto di vedere la società firmare giocatori per tentare di arrivare al titolo: “Qualsiasi cosa Danny e la società vogliano fare per migliorare questa squadra io sarò a loro disposizione. Non mi interessa monetizzare subito. Non nego che è una cosa per cui ho lavorato, ma ora la lega sa cosa posso portare alla causa ogni singola notte e quindi arriverà anche il mio momento. Se non dovesse arrivare me ne farò una ragione, perché non sono il tipo di persona che si preoccupa per questo o vive per i soldi”.

E’ un ottimo modo per mettersi a disposizione di una squadra con il solo fine di vincere un titolo. Tra tanti giocatori che professano la loro voglia di vincere, privarsi di una certezza economica, un contratto a lungo termine e remunerativo per competere sino all’ultimo per il titolo. Per capire l’entità dell’affare che nella prossima stagione lui sarà per la franchigia, si può paragonare il suo salario a quello della prima scelta assoluta che prenderà sette milioni, contro i suoi 6.3 frutto del contratto che aveva stipulato prima di finire ai Suns.
E’ un po’ quello che è successo sino ad oggi con Steph Curry a Golden State, solo che con i salari attuali, avere un all-star a quella cifra, una prima scelta assoluta e un gruppo che ha vinto la regular season dell’est, impone di puntare al massimo e creare una dinasta. O perlomeno gettarne le basi.

In collaborazione con basketissimo.com

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