Straordinari per Curry, il Gallo migliora

Warriors e Spurs corrono su piani alti rispetto a tutti, ma con rotte leggermente distinte, nella volata finale e se i texani che con 56/10 allungano il miglior record di sempre, anche rispetto alle 5 stagioni in cui hano vinto l’anello, hanno stritolato in difesa Oklahoma possibile jolly-joker del playff all’Ovest, e quindi battere la squadra di Durant e Westbook fa sempre notizia.
 
Contrariamente alla maggior parte della stagione Stephen Curry non ha guardato dalla panchina i compagni finire la demolizione dall’avversario. Con i Suns, squadra fra le peggiori della stagione anche se ha dato segnali di ripresa, la banda dei record come è già successo altre volte in casa questa stagione è stata sotto di 10 punti (58/68) nel secondo tempo e negli utimi due minuti l’extraterreste ha piazzato 3 triple sulle 7 totali e 15 punti sui 35 e spalleggiato dal sorprendente Marrese Speights (25 punti, 9 rimbalzi) con 37/21 ha rimesso le cose a posto. Unica cosa negativa, a conti fatti, l’infortunio alla caviglia di Iguodala che ne avrà per due settimane. E il record per battere i Bulls con 73 vittorie è di 59-6, ne servono ancora 14 nell’ultimo mese con la concessione di 3 sconfitte, in piena media mentre hanno allungato con 48/0 la striscia casalinga che nessuno nella NBA ha così dilatato.
 
All’ingresso nella terza settimana di marzo, Warriors (59/6) e Cavaliers (46/16) conducono davanti a Spurs (56/10) e Raptors (44/20) all’Ovest e all’Est. Quindi per i californiani un vantaggio di 3 vittorie e 4 sconfitte in meno dei texani con 17 partite davanti, un solco difficile da colmare con un calendario favrevole nonostante i due incontri diretti, il primo dei quali fra sette giorni a San Antonio.
 
Dall 3° all’8° posto all’Est tutto è possibile, Boston (39/27) fermata in casa dopo la striscia record di 14 vittorie è sempre terza ma l’elastico dei distacchi è molto ravvicinato con Miami (38/28) al 4° posto, Charlotte al 5° nel suo momento magico (37/29), 7 vittorie consecutive, assieme agli Hawks (37/29) vincitori della conference l’ultima stagione, Indiana (35/30) al 7° con le ultime 3 vittorie e Detroit (34-32) all’8°, rischiano i Bulls (32-32) precipitati dopo l’All Star Game dal 3° al 9° posto per i molti prolemi: il ginocchio di Butler, l’appendicite di Mirotic e i guai muscolari di Derrick Rose, 4 vittorie nelle ultime 10 gare e le ultime due sconfitte .
 
All’Ovest fino a due settinane fa Dallas era al 5° posto, con le ultime 5 sconfitte è finita all’8°. Memphis (39/27)  è sorprendente nel difendere il suo 5° posto con la squadra decimata (4 settimane di stop per Mike Conley, la sua star, per uno stiramento del tendine d’Achille che ha fatto scattare l’ingaggio di Ray McCallum (13 punti contro Atlanta) che significa nessun interesse (se mai c’è stato) per Bargnani, oltre al centro Alex Stephenson con Mrc Gasol operato e Randolph e Andersen acciaccati.
 
Al 6° Portand (35/32) che ha preso fiducia trascinata dai pestiferi Lillard e McCollum; al 7° Houston (33/33) con 5/5 nelle ultime 10 anche se ha perso di 16 a Charlotte e i Mavs (33/33) che hanno perso in casa sabato notte con Indiana hanno ancora un buon vantaggio su Utah (32/35). Denver risale con 4 vittorie nelle 5 gare senza Gallinari, straordinaria la rimonta contro Washington (30/35) che aveva bisogogno della vittoria per recuperare i playoff ed è stata travolta all’inizio del 4° tempo. Aveva chiuso con sicurezza (33/23 nel 3° tempo), poi la banda di coach Malone ha avuto un finale da Warriors: 41 punti, 17 subiti, 24 di differenza. Per intensità ancora migliore di quello finale dei Warriors (37/21) che fa comprendere le capacità di recupero e l’energia mentale che anche da fuori Gallinari sa trasmettere.
Per quanto riguardo il recupero del Gallo, l’intenso lavoro sulla caviglia destra del preparatore atletico Dan Shineski per la duplice distorsione dei legamenti sta migliorando le cose e coach Malone ha detto che le settimane potrebbero essere non più 3 ma 2, questo significa un possibile rientro il 25 aprile, sperando ancora di migliorare il record (28/38) a 16 prtite dalla fine. E’ vero anche che Malone ha dichiarato: “Vediamo cosa sanno fare i giovani, se a 15 dalla fine non abbiamo più speranze andiamo avanti senza Gallinari”. Insomma, le prospettive cambiano anche se il distacco per l’8° posto è di 5 vittorie in meno e 5 sconfitte in più da Houston e Dallas.
 
Per quanto rigurada il mercato, due news che fanno parte del discorso preolimpico di Torino: Charlotte ha confermato fino a stagione il messicano Gutierrez (27 anni, point guard) che nella Coppa America valido per i due posti per Rio segnò 23 punti all’Argentina battuta 95-83 ma poi qualificata. Il Messico è il terzo incomodo nel torneo dal 4 al 10 luglio. Una notizia che va invece nella direzione della conferma dell’incarico di Ettore Messina head coach dei Nets è l’assunzione da parte del club del suo giocatore più amato, il 50enne Trajan Langdon in qualità di vice general manager. Scelto dal Cavs nel ’99 (n.11 di Cleveland) optò per l’Europa, giocò una stagione con Messina alla Benetton e poi fu il suo braccio armato e il coach in campo nelle due Euroelague vinte fra il 2005 e il 2008 a Mosca. Dove uno dei proprietari era Mikhail Prokhorov, il miliardario anti-Putin dei Nets e della Barclays Arena. Anche se pochi giorni fa il CT azzurro ha dichiarato lasciando l’Est con 1 vittoria e 1 sconfitta che si tratta solo di speculazioni, il fatto che a Brooklyn sono già arrivati due amici fidati non è più una coincidenza. Certo che i Nets non sarebbero gli Spurs, ma in ogni caso nessun europeo si è seduto su una panchina NBA ed essere l’apripista fa notizia.
 
SKY – Oggi repliche di Spurs-Thundercity (ore 10.30 SS 2HD e 14.50 SS 1HD) e alle 20.30  (SS 3HD)  diretta di Clippers-Cavaliers (differita lunedì 14 ore 14 SS 2HD, 16.30 SS SS 3HD, 19 SS Plus HD). Martedì 14 ore 0.30 (SS 1HD) Raptors-Bulls (differita dello stesso giorno ore 14 SS 2HD, 16.30 SS 3HD, 21.30 SS Plus HD); sabato 14 ore 23 (SS 3 HD) Hornets-Nuggets (differita domenica 15 16.15 SS 2HD); domenica mattina ore 1.30  Spurs-Warriors  (differita ore 10.15 e 18.15 SS 2HD)
 
RISULTATI sabato 12 marzo – Dallas-Indiana 105-112 (30 D.Nowitzki 5r; 20 P.George 10r 6a); CHARLOTTE-Houston 125-109 (26 K.Walker 5r 6a; 16 D.Howard 13r 4a); Filadelfia-DETROIT 111-125 (22 I.Canaan; 24 R.Jckson 3r 10a); TORONTO-Miami 112-104 OT (38 D.DeRozan 10r 7a; 28 J.Johnson 4r 5a);  ATLANTA-Memphis 95-83 (19 A.Horford 8r; 18 L.Stephensn 8r 6a); MILWAUKEE-New Orleans 103-92 (19 K.Middleton 10r 8a; 29 A.Davis 11r 2a); SAN ANTONIO-Oklahoma 93-85 (24 L.Aldridge 9r; 28 K.Durant 4r 8a); DENVER-Washington 116-100 (17 DJ Augustin 2r 10a; 19 J.Wall 5r 10a); GOLDEN STATE-Phoenix 123-116 (35 S.Cury 12/24 7/16 da3 tl4/4 3r 6a, 25 M.Speights 10/14 tl 5/5, 20 K.Thompson 6/17 3/8 da3 tl 5/5 6r a, 19 Dra.Green 5/12 1/5 da3 tl8/10 4r 6a; 30 B.Knight 6r 7a, 26 A.Len 13r, 12 T.Chandler 12r); PORTLAND-Orlando 121-84 (19 D.Lillard 4r 10a; 17 A.Gordon 4r 3a).
 
A cura di ENRICO CAMPANA.

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