Sport Illustrated dimentica Bryant

Come ogni anno quando la stagione si avvicina e il mercato finisce, viene stilata da Sports Illustrated la classifica dei 100 migliori giocatori della lega. Questa “graduatorizzazione” è sport molto in uso negli americani che valutano maniacalmente le statistiche e l’inquadrare i giocatori all’interno scale di valore basate sul rendimento e l’influenza sulla squadra, basti pensare che investono veri e propri editoriali per analizzare le valutazioni dei giocatori in NBA 2K16.

Ovviamente queste classifiche lasciano sì il tempo che trovano, ma stuzzicano molto sia il tifoso medio che anche i giocatori stessi. In molti casi queste chart scontentano tutti e in determinate situazioni vengono addirittura usate dai sottovalutati come ulteriore propellente per fare bene e dimostrare al mondo (e alla famosa testata) il marchiano errore.
Sino ad ora la classifica è partita dalla centesima posizione occupata da Giannis Antetokounmpo, sino alla cinquantunesima che vede Ty Lawson. Ad un primo sguardo queste posizioni ci possono stare, ma come sempre ciò che salta maggiormente all’occhio è la posizione dei cosidetti “snobbati” o di chi si pensa potrebbe stare più in alto.

Kobe Bryant negli ultimi anni è stata la stella indubbiamente più svalutata in assoluto e questo ha sempre suscitato nel Mamba reazioni poco gentili. Anche quest’anno la stella dei Lakers è posizionata al numero 54, dietro al famoso Ty Lawson di cui parlavamo prima. Anche alla sua veneranda età e con tutti i problemi fisici avuti negli ultimi anni, per un tifoso è difficile accettare di vederlo dietro a un Rudy Gay qualsiasi (posizione 52).

Un’altra stella ormai ampiamente inflazionata è Derrick Rose che pur avendo meno anni di Bryant, ha avuto infortuni e problemi fisici in successione che lo rendono semplicemente una ex stella di prima grandezza. Per questo occupa la posizione numero 60 dietro anche a Tyreke Evans e Luol Deng.
I tempi migliori anche per D-Rose sembrano andati e siamo certi che anche le accuse di stupro e la rinuncia al Team Usa per Rio abbiano influito sulla valutazione globale dell’ex Memphis.

In collaborazione con Basketissimo.com

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