Scossa Belinelli, Gallinari lancia Jokic

Nel primo giorno di febbraio raro terno per gli azzurri le cui squadre, tranne i Nets che scivolano di sconfitta in sconfitta verso l’area del lottery-draft. Kings (21/27) e Nuggets (19/30) sono al momento fuori dalla griglia dei playoff ma mostrano comunque vivacità e possono riprendersi con una trentina di gare mancanti.
 
Con Marco Belinelli per la prima volta in quintetto e autore delle giocate decisive nel quarto finale (i due liberi dell’allungo sull’89-84, i due assist per le triple di Casspi e Rondo per il break e 10 dei 18 punti totali) i Kings hanno portato a casa un successo importante per rimanere in corsa anche se Utah (22/25) non molla l’osso, ha battuto i quotati Bulls nell’overtime, e fa sentire il fiato sul collo a Portland (23/26) portata all’8° posto dai fuochi d’artificio di Lillard e McCollum.
 
L’infortunio di Cousins, il king dei Kings, e di Ben McLemore, il titolare del ruolo di small forward, ha senz’altro favorito il sospirato innesto di Beli nel 17esimo quintetto stagionale presentato da George Karl che ha svolto in pieno il proprio dovere, per primo Rudy Gay (32 punti) che nei rumors di mercato viene dato partente perchè ha 29 anni, costa molto, ci sono giovani che possono sostituirlo e la star terminale dell’attacco è Cousins. Poi Karl è partito con due centri, il greco di Kostas Koufos un suo pallino dai tempi di Denver e il rookie Willie Cauley-Stein ancora un po’ acerbo ma con un gran fisico, e quindi Belinelli ala piccola e Rajon Rondo point-guard.
 
Beli risponde sempre alle chiamate, pur trovandosi al sesto cambio di maglia (Warriors, Raptors, Hornets, Bulls e Spurs, in una squadra che fa leva su un asse intoccabile (Cousins-Rondo) e non lascia grandi possibilità agli altri. Mettiamoci inoltre che tre quattro giocatori si dividono il ruolo di small forward, il suo primo anno a Sacramento, la rivoluzione estiva della squadra operata dal general manager Vlade Divac, ex presidente del CIO serbo. Tutto questo insieme di fattori spiega il perchè pur avendo 25 minuti a gara le percentuali di tiro del bolognese siano inferiori a quelle del primo anno nella NBA e in carriera, il 38,4 nel totale (contro il 38,7 di oggi) e soprattutto il 31% da 3 (contro il 38,3), uno scarto di ben 7 punti maturato però soprattutto nelle ultime due settimane di gennaio.
 
Anche Bargnani ha segnato 18 punti (7/12  e 4 liberi su quattro), rinfrancato dalla fiucia che Messina intende accordargli in nazionale come starter nel preolipico di Torino. Non è qundi detto che i Nets lo scarichino se gioca come lunedì e col vantaggio per il club di un salario minimo da veterano (1,4 milioni di dolari) contro Detroit, altrimenti in caso di partenza di Gay potrebbe tornare d’attualità per i Kings dopo aver rifiutato in estate due anni di contratto garantito  (16 milioni di dollari) per restare a New York che il Mago considera la sua Mecca.
 
Con 13 punti del Gallo, il quale non ha battuto ciglio sul fatto di essere stato trascurato per l’All Star game pur essendo il miglior cecchino europeo (e il 23 del ranking con 19,3 di media) Denver si conferma la squadra guastafeste: chiusa la serie 1-1 con i Warriors portando gli “imbattibili” al supplementare in casa loro, altra impresa lunedì notte: ha fermato bruscamente la corsa dei Raptors che avevano la miglior striscia (11 vittorie). MVP della serata è stato però il serbo Nikola Jovic, 21 anni il 19 febbraio, scelto con un numero basso nel draft   firmato al volo nella Sumer League. Può essere l’affare dell’anno perchè il n.41 del Mega Vizura, squadra senza i titoli di Partizan e Stella Rossa, ha vinto il duello col lituano Valaciunas  ritoccando il suo primato stagionale, 27 punti, 14 rimbalzi, 12/18 con una tripla su 3. A novembre aveva già presentato le sue credenziali con 23 punti e 12 rimbalzi e avrà gli occhi addosso nel Rising All Star Game di Toronto essendo ormai il titolare (4 doppie-doppie nelle ultime 5 gare).
 
Mike Malone aveva visto giusto, quache settima fa dichiarò: “Voi non sapete che giocatore sia Jokic”. Gallinari l’ha preso sotto la sua ala, lo sprona continuamente e in un time out contro i Raptors gli ha messo affettuosamente la mano su capo per incoraggiarlo. “Ha fatto una bunissima gara, sono contento per lui, non mi stancherò mai di ripetergli che la sua sfida è dimostrare ogni partita che può giocare  così”, dice di lui il suo tutor. L’esplosione verticale di Jokic apre anhe interessanti scenari di mercato, Denver potrebbe cedere Joffrey Lauvergne e JJ Hickson e abbassare il suo tetto salariale per prendere un big per la prossima stagione.
 
Jokic ha aperto anche una crepa nelle certezze dei Raptors che nell’All Star Game avranno ben due giocatori, Lowry e DeRozan. Dwayne Casey, il coach dei canadesi, non si è dato pace “Una schifezza, la nostra peggior partita della stagione. Si può dare la colpa all’attitudine o a qualsiasi altra scusa ma sembrava di giocare nel fango e non siamo riusciti nemmeno a toglierci la puzza di dosso”.
 
Memphis (29/20) sale e delle residue speranze dei Pelicans (18/29) vincendo a New Orleans ha fatto coriandoli, Okland (37/13) può inserirsi nel duello fra Warriors e Spurs all’Ovest grazie al pieno recupero di Kevin Durant che avea perso l’utima stagione per l’operazione al piede e a Westbrok la sua fiamma ossidrica che contro Washington ha messo nella sua collezione la settima tripla doppia (17 punti, 13 rimblzi, 11 assist), che sui progressi di Cleveland e sulle doti di Tyronn Lue, apprendista stregone di sciolta favella, ci sia bisogno ancora di qualche settimana lo conferma la vittoria nell’overtime con Indiana.
 
SKY SPORT TV – La programmazione della prima settimana di febbraio prevede la diretta Rockets-Heat ore 2 mercoledì 3 febbraio SS 2HD (differita ore 14 e 22.30 2HD), la  diretta Wizards-Warriors ore 2 giovedì 4 febbraio SS 2HD (differita 14.30 e 21.30 2HD) e sabato 6 ore 23 la diretta Houston-Portland su SS 2 HD (differita domenica 7 ore 10 3HD e 18 2HD).
 
RISULTATI 1 febbraio: DENVER-Toronto 112-93 (27 N.Jokic +14r 12/18 1/3 da3, 20 W.Barton 2/3 da3 7r, 16 R.Foye 4/5 da3, 13 D.Gallinari 4/7 1/2 da3 tl4/5 4r 4a 4pe; 24 D.DeRozan tl10/11, 10 J.Valanciunas 8r); CLEVELAND-Indiana 111-106 dts (25 K.Irving, 24 L.James +12r  9/22 0/5 da3 6a, 14 T.Thompson +11r; 23 G.Hill 4/8 da3, 14 M.Turner +10r, 11 P.George 3/15 1/5 da3 5r 8a); Brooklyn-DETROIT 100-105 (27 B.Lopez, 18 A.Bargnani 7/12 tl4/4 4r 1a 25′; 21 A.Drummond +18r 10/15 tl1/3, 19 R.Jackson); ATLANTA-Dallas 112-97 (32 J.Teague 1/15 5/6 da3 5r 8a, 8 P.Millsap +2r; 19 C.Parsons +11r, 18 D.Nowitzki 4/11 tl10/11, 4 Z.Pachulia +13r); New Orleans-MEMPHIS 95-110 (23 A.Davis, 23 N.Cole 3/3 da3 7a; 24 Je.Green 3/4 da3, 22 Z.Randolph 12r 17 M.Conley +10a 5/7 tl6/6); OKLAHOMA-Washington 114-98 (28 K.Durant 2/7 da3 tl8/9 9r 4a, 19 S.Ibaka +10r 2/3 da3, 17 R.Westbrook +13r 11a 0/3 da3 5pe; 18 B.Beal 3/7 da3, 17 J.Wall 0/4 da3 8a, 17 M.Gortat 8/12 6r); SAN ANTONIO-Orlando 107-92 28 Aldridge 9/13 tl10/12 5st 2r 0a, 22 P.Mills 9/13 3/4 da3 4r 5a N.Vucevic +10r, 19 V.Oladipo; UTAH-Chicago 105-96 dts (27 GHayward 12 r 1/6 da3 tl8/10 7a, 19 R.Hood 2/3 da3, 16 R.Gobert tl4/8; 2o j:Butler 2/5 7r 6a, 19 Gaso 8/13 8r, 7 T.Gibson +11, assenti N.Mirotic, J.Noah); Milwaukee-SACRAMENTO 104-111 (24 G.Monroe 12r, 19 M.CarterWilliams 13a 5r, 17 G.Antetokounmpo; 32 R.Gay 13/20 1/3 9r 6a 19 R.Rondo 4/4 da3 7a, 18 M.Belinelli 5/15 2/9 da3 tl6/7, 3r 6a 2pe).
 
A cura di ENRICO CAMPANA.

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