Ritorna D’Antoni, anche il Gallo a Filadelfia?

Melo a Miami? Con l’infortunio di Tyler Johnson sul quale Miami puntava come starter per potenziare l’attacco sacrificando Mario Chalmers (passato ai Grizzlies) e la flessione di Goran Dragic nel tiro la principale voce di mercato all’apertura delle trattative dei free-agent cominciata oggi. Grazie alla  possibilità del dreamer dell’oro di Londra di scegliere la Florida, si potrebbe ricostituire un nuovo trio simile a quello che diede due titoli agli Heat col quintetto Wade-Chalmers-LeBron-Bosh-Udonis. Certo, Melo non vale certo LeBron, con New York non ha mai vinto nulla e forse nemmeno lo sloveno Dragic vale Chalmers, ma la differenza sarebbe come minimo pareggiata dal rampante centro degli Heat, Hassan Whiteside che sta imponendosi come uno dei migliori centri giovani della Lega e vuole la corona di re della stoppata.

Si parla però anche di un ritorno di Melo a Denver che avrebbe bisogno di una seconda punta per la perdita di Wilson Chandler per tutta la stagione  ma certo non sarebbe un buon affare per il Gallo arrivato in Colorado nel pacchetto confezionato dai Knicks per fare di Anthony l’attrazione del Madison, anche se nella Grande Mela si esclude questa operazione sia per le ultime prove del suo istrione e il calo brusco di Kristaps Porzingis che dopo 20 gare da protagonista nelle ultime 3 è sceso a 5,6 punti. Denver ha però gli uomini contati, recuperati Faried e Lauvergne si è fatto male al ginocchio Jussuf Nurkic (stiramento del tendine patellare che raccorda il femore con la tibia) fermo fino a metà gennaio. Diciamo che il Gallo potrebbe essere la prima mossa di mercato di Jerry Colangelo da pochi giorni nominato (per volontà di tutti i proprietari dell’NBA) presidente senior dei 76ers e che ha voluto al suo fianco Mike D’Antoni come coach pari grado di Brett Brown. Sappiamo tutti che il Gallo è un pallino di D’Antoni, fosse dipeso da lui i Knicks non l’avrebbe mai ceduto, ma esistono due problemi: quali giocatori mandare a Denver e rilevare il contratto triennale fino al 2018 da 14 milioni oltre l’onere di un bonus del 30% in caso di cessione. I 76ers potrebbero optare per un ex giocatore esperto come tutor dei giovani, col possibile ritorno a Filadelfia di Elton Brand (36 anni ha chiuso con Atlanta a fine stagione) o di Shane Battier (37, per lui il ritiro a Miami nel 2014).
 
Altra ipotesi per Melo è Filadelfia, perchè la star dei Knicks vanta un ottimo rapporto con Colangelo consolidato col presidente della USA Basketball alle Olimpiadi di Londra ed è fra i candidati a quelle di Rio. Difficilmente andrà a Utah che ha 7,2 milioni da spendere (Salary Cap) e si guarda attorno.
 
Anche se ha fermato il volo-record dei Warriors, un rospo difficile da ingoiare per Stephen Curry che ha dato una tirata d’orecchi ai compagni per il mancati 25esimo successo Milwaukee ha bisogno di un rinforzo come si è visto nella sconfitta brutta sul campo dei Lakers e potrebbe tornare Caron Butler  (chiuso a Sacramento da troppi tiratori e dal momento di forma del sorprendente Omar Casspi. Per Butler solo 8 gare con 10 minuti di media e 2,5 punti e 1,1 rimbalzi.
 
I Clippers smentiscono  la cessione di Luc Richard Mhab a Moute entrato  nel quintetto e così quella di un giocatore a scelta fra i due tiratori Zach Lavine (segna tanti punti, ma non ha un ruolo definito) e l’esperto Kevin Martin  uscito da un momento difficile per un infortunio e con problemi al polso e Shabbaz Muhammad. L’ipotesi più che tecnica riguarda lo scopo di una maggior compattezza dello spogliatoi, coach Sam Mitchell risponde stizzito e manda un messaggio al suo club: “Se è per questo, lo spogliatoio è unito, devono passare sui miei piedi”. E’ chiaro comunque che con l’imminente rientro di Nikola Pekic implica almeno una cessione, il più sacrificato è il serbo Nemanja Bjelica, MVP dell’Euroleague. Stesso discorso  di mercato per i Rockets che hanno riattivato come starter a Denver il lituano Donatas Motijeunas (ex Benetton) fermo da 6 mesi per un’operazione alla schiena delicata.
 
Ci potrebbero essere novità fra gli allenatori, oltre a ritorno di Mike D’Antoni che torna in panchina dopo l’esonero dell’ultima stagione da parte dei Lalers: i media mettono Dave Joerger alla berlina per i vuoti d’aria sempre più frequenti di Memphis, il coach risponde “in effetti capita quando non si vince ma credo non accadrà”.
 
Il mercato durerà ancora un mese, teoricamente sono trattabili il 25 per cento dei giocatori della Lega. Intanto Kyrie Irving torna dopo 8 mesi nei Cleveland contro Oklahoma e salta un turno Iman Shumpert che al rientro ha segnato 6 punti a Boston.
Kyrie Irving e Per quanto riguarda gli altri due italiani, Belinelli è inamovibile onorando al meglio il suo triennale  anche se sperava di non essere solo lo specialista del tiro da 3 e ha davanti Collison e l’israeliano Casspi  che in effetti sono più completi e danno più garanzie in difesa. Bargnani sembra finalmente guarito, i Nets hanno bisogno di punti per recuperare pubblico (13 mila di media, fra i più bassi della Lega) si accontenterà della panchina perchè ha deciso di vivere a New York, altrimenti non avrebbe rinunciato a un biennale da 18 milioni dei Kings per il minimo salariale (1,45 milioni).
 
A cura di ENRICO CAMPANA

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