OKC vola prima dell’All Star Game

Al 65° All Star Game, il primo al di fuori degi Stati Uniti, una terza squadra, Oklahoma (40/14) arriva con aleno 40 vittorie, anche se il distacco dalle prime due, Warriors (48/4) e Spurs (45/8) è netto. Ma nonostante la storia ricordi che chi passa al traguardo della partita delle stelle per prima con il minimo di 85% di vittorie abbia sempre vinto il titolo (e i Warriors si sono attestati al 92,3, meglio dei 76ers ’66/67, dei Lakers ’71-72 e dei Bulls 95-96′ e 96-97′) e gli Spurs siano nei pressi (84,9) l’ex allenatore dei Warriors Alvin Gentry e oggi dei Pelicans raccomanda di tener d’occhio Oklahoma. “Non gli manca la personalità per competere per il titolo”, ha detto il primo assistente di Steve Kerr nella stagione del primo titolo. Che è poi quello che ha sostenuto recentemente Kevin Durant: “Nessuno in questo spogliatoio si sente inferiore”.
 
Il destino ha voluto che il match fosse in calendario il giorno dopo la morte in un incidente automobilistico della moglie di Monty Williams, Ingrid, l’ex allenatore dei Pelicans e oggi assistente di Billy Donovan. Per questo un’atmosfera di tristezza è calata sull’arena, al minuto di raccoglimento Kevin Durant ha versato una lacrima perchè Ingrid era una figura molto vicina alla squadra, “Una grande madre” l’ha descritta Anthony Davis riconoscendo a Monty e alla moglie un particolare merito per la sua crescita negli ultimi tre anni. 
 
Questo invece il commovente epitaffio di Durant :”Amiamo molto il nostro lavoro, ma nella vita è molto più importante la famiglia rispetto alle ultime tendenze o alla moda. Quello he dura per sempre sono amore, amicizia e famiglia”.
 
Durant ha segnato 23 punti, ma arriva all’All Star Game con 27,7 punti di media, mentre il missile terra-aria Russell Westbrook ha regalato un paio di serpentine micidiali finite con un dunk spaziale mancando un’altra tripla-doppia per un solo rimbalzo. Una differenza abissale fra le due squadre, annata ormai chiusa per la squadra che ha accusato la mancanza di un centro di personalità e pronosticata sullo slancio dei playoff per entrare nel giro delle big: 50 rimbalzi e 28 assist contro 31 e 7 e tutti e almeno 2 punti per i 12 giocatori fra i quali ha spiccato anche Enes Kanter, il gigante turco, sempre puntuale nelle doppie-doppie (11 e 12 rimbalzi) e il più prolifico in luneta (5/8).
 
Brusco stop a Milwaukee per un’altra delusa dalla stagione. Niente più playoff quest’anno per Washington che ha subito ai rimbalzi (38/58) e tirato malissimo da 3 (18,8) e poco meglio nel tiro dal campo (38%). Contrattempi e infortuni sono alibi sterili, squadra e spirito da rifare, John Wall va a Toronto senza vera gloria.
 
Per quanto riguarda il mercato, i Rockets che arrivano all’All Star Game al 9 posto e sotto il 50% (27-28) dopo aver perduto in casa ed essere stati superati da Portland stanno trattando la cessione di Dwight Howard il cui contratto (88,2 milioni, 22 annuali) scade alla fine della stagione 2016-17 mentre Victor Oladipo play-guardia dei Magic potrebbe essere il colpo dei Knicks in alternativa a Jeff Teague o Dennis Schroder degli Hawks.
 
Dan Fegan, l’agente di Howard, ha precisato che la decisione di andare sul mercato non è stata nè del giocatore nè sua. La situazione è precipitata, il cambio di allenatore non ha mgliorato le cose. JB Bickerstaff jr. che ha preso il posto di Kevin McHale ha parlato di “squadra a pezzi”, frase sulla quale i giornalisti hanno chiesto lumi a Howard il quale ha fornito una risposta sibillina: “Non ho intezione di parlare di questo, nessuno di noi è positivo”. E cioè può essere assolto. In questa stagione si era parlato  già una prima volta di cessione speculando su una frase di Howard, ma i giocatore disse di essere stato male interpretato (“un conto è non sentirsi bene e un conto di volermene andare, frase mai detta”). Il rendimento di questa stagione di Superman è di 14,2 punti e 12 rimbalzi, ma nell’ultimo mese ha fatto meglio (16,5 e 14,5) e quindi i Rockets vogliono approfittare di questa opportunità (o fuoco di paglia?). Che sia Howard un progetto per i Nets interessati a loro volta a sbarazzarsi di Joe Johnson dopo lo sciopero (di protesta?) in campo dei giorni scorsi? O che rimanga all’Ovest vestendo la maglia dei Pelicans?
 
Sulla cessione di Oladipo, il giocatore ha risposto alzando gli occhi al cielo  fidando sulla sua fede cattolica “Si tratta di voci  de sono al di fuori del mio controllo, Dio e il Signore mi diranno dove vogliono che io sia”.
A Toronto si discuterà anche sulla possibilità di mettere i marchi sulle maglie, per il Comissiner un affare da 100 milioni di dollari, ma le TV non sono d’accordo a meno che siano iserzionisti in quanto i passaggi pubblicitari sono tassati. Intanto le maglie dell’All Star sono sponsorizzate dalla KIA per le prossime due edizioni, TNT fa resistenza.
 
SKY ALL STAR – E adesso da stanotte a Toronto si alza il sipario sull’All Star Game canadese, un omaggio all’ottima stagione dei Raptors che ha preso a correre da quando si è lasciata alle spalle la storia cn Bargnani ma un omaggio anche al professor James Naismith, il canadese  che inventò il gioco nel tardo Ottocento. Sky Sport fa le cose in grande, questo il palinsesto: domani mattina, sabato, ore 3 diretta Rising Star Challenge SS “HD (differite sempre nel corso di sabato alle ore 14 e 18.30n2 HD, 22.45 3HD); domenica mattina ore 2 diretta All Star Saturday  (differita ore 17 e 945 sempre su SS 2HD); lunedì mattina 15 febbraio ore 2 diretta All Star Game (differita ore 14 e 20.45 sempre lunedì su SS HD, commento Tranquillo-Pessina).
 
Per quanto riguarda i concorsi nel tiro da 3 che annovera fra i vincitori Marco Belinelli, Stephen CURRY difende il titolo dell’anno scorso contro il compagno di squadra Klay THOMPSON, James HARDEN (Rockets), Kyle LOWRY (Raptors) e Chris BOSH (Heat). Anche Zach LAVINE (Wolves) difende il titolo nella gara delle schiacciate contro Andre DRUMMOND, il miglior rimbalzista della stagione, Aaron GORDON (Magic) e Will BARTON (Nuggets).
 
La regular season riprende il 18 febbraio con Washington-Utah, Cleveland-Chicago e Clippers-Spurs. Gli italiani tornano in campo venerdì 19 febbraio con Nets-Knicks e Kings-Nuggets.
 
RISULTATI 11 febbraio – MILWAUKEE-Washington 99-92 (27 K.Middleton 6r 9a, 17 G.Antetokounmpo; 19 B.Beal 6/15 2/6 da3, 15 J.Wall +10 a 5/19 3/12 da3, 14 M.Gortat +10r, 1/3 serie chiusa); OKLAHOMA-New Orleans 121-95 (23 K.Durant 3/8 da 3 tl0/0 3r 6a, 23 R.Westbrook + 10a 9r, 11 E.Kater +12r 3/6 tl5/8).
 
A cura di Enrico Campana.

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