Nba, europei protagonisti

Si sono fatti onore gli europei.   Per lo smacco casalingo con Cleveland  a Dallas  Oklahoma è passato anche col rosso. E il rosso è Dirk Nowitzki,  coi suoi 33 punti. Che sono qualcuno in meno della sua età,  per l’antico ma sempre incrollabile totem tedesco del quale racconta Nando Gentile, ai tempi suoi di Milano , si presentò per un provino all’Olimpia e venne bocciato…bocciando anche il nuovo Medioevo del basket italiano che stava avanzando. Leggere poi le cronache di un declino  tecnico e di costume che non si può arrestare  confidando solamente con l’impero  Armani e la  bella figura di Re Giorgio anche sul piano umano. Più che i soldi, quello è il suo inimitabile  stile (taglio Armani, appunto), è lui il vero sesto uomo. Una fortuna che il ginnasiarca croato Jasmin Repesa si meritava a patto che continui  sempre a insegnare  difesa e fondamentali, a fare scelte che sembrano pazze e invece riguardano la gestione delle risorse umane  e anche lui non pensi anche lui come diversi colleghi della Spaghetti League  che adesso sono fermi per assenza di risultati –  in rapporto inversamente ai guadagni – di risolvere i problemi tecnici ricorrendo al bancomat aziendale o al gioco del pick and roll che è ormai da Luna Park.
 
Chiudiamo il discorso su “Now” dicendo che meriterebbe un monumento in una piazza di Berlino e un posto al suo parlamento anche se questo adesso potrebbe non basta, come non basta i bravo Carlisle, il coach dell’anello di Dallas al quale Mark Cuban, un potenziale Trump, ha acquistato  David Lee, altro veterano,. Peccato che  i playoff non siano  più sicuri per il terremoto  scatenato nella coda della prima griglia dovuto alla rumba indiavolata  di Portland   con due punte feroci, Damien Lillard e CJ McCollum trovato a stagione in corso. I due piccoletti terribili che hanno la forza dei giovani dei playground hanno fatto dimenticare la partenza di Aldridge;  vengono da due  università minori e quindi sono considerati a torto  un pò cheap. Sono bravi a farsi la guerra per dimostrare chi è il migliore, una rivalità che per ora funziona, magari sul filo del rasoio.
 
E poi c’è pazienda di Utah nel tessere la sua tela  e questo dimostra il valore di Quinn Snyder che ha fatto il vice di Messina a Mosca e voleva scambiare il favore chiamando l’Ettore del basket come suo vice a Salt Lake City. Un coach carriera mentre bisogna aprire gli occhi su Brad Stevens. Considerato un  mostro di bravura, tutti ad adularlo quando è venuto in ottobre a  Milano a dare un +33 all’Armani lavori in corso,  non  ha forse  sbagliato a  prendere David Lee a fine carriera , un acquisto costato a Boston 15 milioni di dollari, per ritrovarsi come l’anno scorso ma con un Isiah Thomas  in più.
 
 Il franco-belga Tony Parker nonostante il rientro di Kawhi Leonard (18 punti) è stato il migliore  marcatore  degli Spurs a Sacramento (23 punti). Meglio anche di Cousin che non è stato lo stesso della notte precedente a Denver, mentre Rondo è stato par suo soprattutto negli assist (18) ma ha ptso anche 8 rimbalzi   e Marco Belinelli ha tradito la regola degli ex col dente avvelenato. Probabilmente proprio per una questione di denti. Con l’ intervento chirurgico alla bocca  è passato dal quintetto alla panchina e in 15 minuti ha sbagliato 5 tiri, di cui una tripla e Gregg Popovich non ha rimpianto  di averlo lasciato andare a via per un triennale assicurato da quai 20 milioni nella capitale della California. Messina invece deve essersi un po’ preoccupato della partita del suo giocatore pensando alla nazionale e al torneo olimpico.
 
Intanto il club dei 5 titoli continua a essere al secondo posto, gli manca due vittorie per arrivare anche a lei a 50 traguardo già superato dai Warriors  e senza questo squadra fantastica sarebbe lei la prima con 48/9. “Abbiamo più armi che in passato – ammette Tony Parker – ma  se non vinciamo non abbia o fatto   nulla”. E intanto gli Spurs continuano la loro migrazione in attesa di rientrare a San Antonio ai primi di marzo perchè l’AT&R Centre è occupato da tempo per il Festival del Rodeo. E’ la grande passione dei texani alla quale anni fa ho avuto la fortuna d’assistere: oltre ai broncos finto-riottosi e ai tori  ammansiti  mostrano coraggio invece le agguerrite rodeo-girl che vanno sulla pista con gli occhi bistrati. E  la gent, sia lui che lei,  arrivano col cappello da Pecos Bill e la casacca di pelle di daino con le frange. A proposito di donne agguerrite, semmai  Messina decidesse di mettersi alla prova a Brooklyn, anche se un conto è avere le spalle coperte da Popovich che da Sean Marks, al suo debutto da gm e  in fondo il n.3 degli Speroni,  vuoi mai  che  Popovich decida di dare la panchina a Beck Hammon  dopo avela già sperimentata alla Summer League?
 
 E per finire sulla galleria degli europei, tanto di cappello agli spagnoli: Pau Gasol che per un assist ha mancato la tripla doppia, Calderon, il play della nazionale, era annunciato in panchina, invece ha segnato 20 punti come a dimostrare che il problema non è lui, ma rinuncia a tirare per dare la palla una volta a Anthony e l’altra a Porzingis.
 
A 24 ore dalla sconfitta casalinga coi Kings per colpa di un palla persa di DJ Augustin, il nuovo arrivato,  Denver ha vinto con 87 punti on the road nell’Arena dei Clippers e tenta di recuperare disperatamente di tonare in zona playoff  rovesciando il pronostico.    Gallinari, ottimo come sempre, in  funzione della squadra, anche se non ha tirato bene (6/15, 1/4 da 3 e solo il 5o% nei liberi dove è uno dei migliori della Lega questa stagione). Faried non s’è fatto intimidire da Jordan (7 punti), bene Harris, l’intensità della difesa ha messo a nudo i problemi dei Clippers che attendono il ritorno del figliol prodigo Blake Griffin per provare per l’ultima volta a essere una squadra da titolo.  Merito ancora per il successo vedendo il disastro nel tiro di Mudiay (1/12 0/2 da 3 4 punti) e DJ Augustin (3 punti 1/6 e 1/5 da 3) alla sua quarta partita con la nuova maglia dopo lo scambio con Oklahoma per Randy Foye, Steve Novak e due seconde scelte attese per la prossima stagione.
 
RISULTATI turno 24 febraio: CLEVELAND-CHARLOTTE 114-103 (23 L.James 7r 7a; 20 K.Walker 6r); INDIANA-New York 108-105 (27 P.George 7r 6a, 20 J.Calderon 4r 4a); DETROIT-Filadelfia 111-91 (22 T.Harris 8r 2a; 19 H.Thompson 4r); TORONTO-Minnesota 114-101 (31 D.DeRozan; 21 G.Dieng 8r 3a); CHICAGO-Washington 109-94 (10 +15r 9a P.Gasol; 16 J.Wall 4r 7a); MEMPHIS-LA Lakers  128-119 (24 M.Conley 6r 8a; 28 J.Clarkson 6r 3a); DALLAS-Oklahoma 103-116 (33 Nowitzki 6r, 24 Westbrook  7r 13a); Sacramento-SAN ANTONIO 92-108 (22 D.Cousins +10r 2/4 da3, 7 R.Rondo 8r 18a, 0 M.Belinelli 0/5 0/1 da3 1pe); Miami-GOLDEN STATE 112-118 (32 D.Wade 3r 7a, 21 H.Whiteside 8/11 tl5/5 +13r 2st; 42 S.Curry 7r 7a, 33 K.Thompson 4/8 da3 4re,  10 Dra.Green +12r 3a); LA Clippers-DENVER 81-87 (17 C.Paul  + 10a 7r, 20 JJ Redick 6/12 da3, 7 D.Jordan +12r tl3/7 4pe;  21 K.Faried + 16r, 17 G.Harris16 D.Gallinari  6/15 1/4 da3 8r 3a, 7 N.Jokic 3/9)
 
A cura di Enrico Campana

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