Le magie di Curry stregano anche gli Spurs

S’abbassa la cresta degli Spurs, travolti dopo 13 successi consecutivi a Oakland perhè i Warriors marcano via via la loro supremazia con distacchi pesanti quando una squadra ambiziosa si para sul proprio cammino. E s’abbassa anche la cresta  del Gallo in questo suo gennaio importante perchè gli Hawks fra i quali è molto effcace Dennis Schröder, il tedeschino atomico che per poco non rimandava a casa l’Italia a Berlino, vanno a predersi a Denver un successo benefico per rimanere in alta classifica all’Est dopo un paio di scivoloni nel giro all’Ovest. Come spiega Jeff Teague, the light, quando vuole  la sua squadra sa giocare come una grande, anche se non è quella della stagione scorsa che vinse la regular season e perse da Cleveland e un gm lungimirante come Danny Ferry, l’ex giocatore del Messaggero della famiglia Gardini, ha dovuto fare le valigie.
 
Denver non approfitta del calendario e raccoglie il 50% dei punti nelle 8 gare casalinghe. La magnifica vittoria coi Warriors grazie al tuffo di Gallinari per strappare do mano la palla a Curry  ha avuto come seguito quattro partite perse in casa, non si prevedono operazioni importanti di mercato entro il 18 febbraio, il giorno di chiusura delle contrattazioni, anche se c’è la tentazione di una trade offrendo Hickson e Lauvergne che sembrano chiusi dai nuovi equilibri di squadra. Giovedì scade il contratto di 10 giorni con Seal Kirkpatrik, small guard presa dalla D Lega, che potrebbe essere riconfermato ancora in part time avendo giocando una buona gara con gli Hawks.
 
In effetti fra infortuni e guai a catena e problemi di assemblaggio con la cessione di Ty Lawson a Houston e il lancio in regia del congolese Mudiay, il n.6 dell’ultimo draft e di altri giovani (Willl Barton e Gary Harris), in casa dei Nuggets non si può parlare di stagione negativa, ma i playoff si allontanano gara dopo gara con un copione insistito di alti e bassi. E’ stato così anche lunedì sera con uno scollamento della difesa nel 2° quarto (costato 15 punti 20-35) e una rimonta da -22 che per riuscire aveva bisogno di un Gallinari più centrato di quello di lunedì sera che ha chiuso con 15 punti, sotto la media di 19,3 punti per gara che l’ha portato a distinguersi come il migliore cecchino della legione straniera e a fare un pensierino all’All Star Game   confidando nel voto dei 30 allenatori  per avere l’onore di giocare a Toronto dove nel suo ruolo ci sono Durant, Leonard, Aldridge, Klay Thompson e chi più ne ha e più ne metta.
 
La partita del giorno non è valsa l’attesa, o perlomeno si è visto solo l’attacco leggendario dei Warriors, com’era stato presentato, e non la mitologica potenza nella difesa degli Spurs che è stata maltrattata: 120 punti, 30 di scarto. Evidentemente stiamo vivendo un passaggio epocale, ed a Stephen Curry che si era allenato con la maglia dei Patriots per entrare nell’atmosfera carogna di un Superbowl  ha appallottolato quello studio col quale si metteva l’accento sulle sue magre contro il cub di Povovich, con 3/13, 18,6 punti per gara e il 43,9 nel tiro. Ma queste cifre di un anno fa sono passato, negli ultimi 10 giorni i campioni in carica hanno stritolato Clevelend e Bulls in trasferta e la stessa sorte è stata riservata agli Spurs con la novità di Aldridge non ancora completamente sfruttata.
 
E’ stato un monologo dell’artista-giocoliere con 37 punti in 28 minuti, Parker psicologicamente non c’era, differenze enormi nella rilettura statistica: 45/38 rimbalzi, 32/21 assist, 21/25 perse, 51% e 42% nel tiro totale e da 3 contro il 42% e 35% dopo 45 gare e 3 vittorie in più e 3 in meno dei rivali. La serie continuerà il 19 marzo col ritorno, 7 e 10 aprile le ultime due gare che potrebbero essere accademiche.
 
Solo i falli, un problema del caratteriale Cousins, poteva impedire ai Kings di vincere la sesta gara consecutiva e consolidare l’8° posto. E così è stato. L’uscita per il 6° fallo del centro più talentuoso della NBA che tutti vorrebbero e sarà la vera novità del Dream Team di Rio, dopo aver segnato 56 punti, il suo record personale (precedente 48 contro Indiana) ha dato coraggio a Charlotte che dopo uno sbandamento di quasi un mese e l’infortunio a un alluce di Batum ha saputo riprendersi e ha vinto per mano di un giocatore della panchina di 5 punti di media, il 24enne Troy Daniels, guardia della Virginia ignorato dal draft. Troy ha segnato 28 puti, con 8 su 11 dall’arco, compreso quello della vittoria. Uno smacco per i colleghi rivali fra i quali Belinelli che sta soffrendo in questo dolce gennaio californiano per aver smarrito la sicurezza nel tiro, cosa che capita prima o poi, senza una ragione tecnica plausibile. Il 2/7 e lo 0/3 dall’arco fanno parte del 28,3 di questo mese, fortuna vuole che la NBA le cose cambino velocemente, forse il problema è  accettare la routine di fungere da vassallo per due fenomeni come Cousins e Rajon Rondo il quale, da parte sua, lunedì notte  ha scodellato 20 assist e preso 10 rimbazi.
 
L’ultima settimana di gennaio è cominciata all’Est con Atlanta (27/19) che si riprende il 3° posto approfittando dello stop casalingo dei Bulls, Miami sale al 7° e Indiana (23/21) è scesa all’8° mentre Boston mantiene il 5° posto e risale Charlotte (9° posto, 21/23) dopo il 2/0 nella serie con i Kings grazie al colpaccio in trasferta. I Kings (20/24) hanno perso l’occasione di allungare la striscia col sesto successo e aumentare il vantaggio sulle concorrenti ma rimane all’8° posto a pari vittorie con Portland con 2 sconfitte in più.  Denver perde terreno (17/29) ma è ferma anche Utah (19/27).
 
SKY SPORT TV-  Dopo  il big-match  a senso unico fra Warriors (41/4 e Spurs (38/7) oggi in differita su SS 2HD  alle 14 e 22.30 e alle 18 SS 3HD (Tranquillo e Pessina),  alle 2 di notte fra mercoledì e giovedì secondo derby texano settimanale: Spurs-Rockets a San Antonio su SS 2HD (differita giovedì alle 15 e 22.45 e alle 18.30 su SS 3HD). E nuovamente Golden State sabato 30 gennaio al Wells Fargo Center di Filadelfia contro i 76ers, la prima contro l’ultima: alle 23 diretta SS 2HD e differita domenica alle 10 e 16.45 S 2HD.
 
RISULTATI 25 gennaio: Denver-ATLANTA 105-119 (21 W.Barton 6/15 1/2 da3, 15 D.Galinari 3/10 0/3 da3 tl9/10, 3r 2a 3pe 32′, 15 N.Jokic +10r; 22 P.Millsap 9r, 18 A.Horford, 15 D.Schoder 5r 5a, 12 J.Teague +10r);Minnesota-CLEVELAND 107-114 (26 KA Towns + 11 4a, 20 A.Wiggins , 21 Z.Lavine 2/7 da3 6a, 4 R.Rubio +10a 2/7 0/1 da3 7r 2 rec; 25 L.James 11/5 1/1 da3 4r 9a 5pe, 19 T.Thompson + 12r 8/10, 18 M.Dallavedova 4/8 da3 7a); Washington-BOSTON 91-116 (15 B.Porter, 10 M.Gortat +11r, 8 J.Wall +10a 3/11 0/3 da3; 23 I.Thomas 9a, 18 E.Turner, 13 K.Olynyk); Chicago-MIAMI 84-89 (19 P.Gasol +17r, 15 N.Mirotiv 8r 6/11, 1 J.Butler 5/15, 4 Rose 2/6; 28 D.Wade , 18 C.Bosh, 8 A.Stoudemire +10r); MEMPHIS-Orlando 108-102 dts (30 J.Green 8r, 18 Z.Randolph 13r, 17 M.Gasol 5r 5a, 9 T.Allen +12r ; 16 N.Vucevic +14r, 16 E.Fournier 4/9 da3 5a); New Orleans-HOUSTON 111-112 (32 J.Holiday 6r 9a, 22 R.Anderson 3/6 da3, 9 A.Davis 4/9 6r; 35 J.Harden +11r 8a 3/5 da3 8a 11/20, 31 T.Ariza 8/11 5r, assente D.Howard);   Utah-DETROIT 92-95 (23 R.Hood 6/9 da3, 22 G.Hayward 7/23 1/7 da3, 17 R.Gobert +17r; 29 R.Jackson, 16 E.Ilyasova, 7 A.Drummond 6r 3/9 tl1/10); GOLDEN STATE-San Antonio 120-90 ( 37 S.Curry 12/20 6/9 da tl 7/7 2r 4a5rec 1pe 28′, 13 B.Rush, 13 S.Livingston, 11 Dray.Green 3/8 9r 6a tl5/5); 16 K.Leonard  tl7/7 5r, 12 D.Wst , 12 B.Marjanovic 4/6 6r); Sacramento-CHARLOTTE d 2ts 128-129 ( 56 D.Cousins  12r, 21/30 1/3 da3 tl13/16 2st 7pe 6f, 20 R.Gay 1/2 da3, 7 R.Rondo 3/7 +20a 10r, 4 M.Belinelli 2/7 0/3 da3 1a 3f).
 
A cura di ENRICO CAMPANA

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