L’MVP Curry festeggia con la seconda finale

Il giorno dopo aver ricevuto il premio di miglior giocatore della stagione, ancor più significativo di quello dello scorso anno per i 131 voti su 131 (nessun altro grande del basket c’era riuscito), Stephen Curry ha disinnescato Portland, la mina vagante di questo playpff, ripetendo in pratica lo spettacolare overtime di gara4 negli ultimi 12 minuti, anche se il top-scorer è stato Klay Thompson con 33 punti, baciato dal “tocco”: è lui il primo giocatore nella storia della NBA a segnare almeno 3 triple in 7 gare consecutive. Per la quarta volta inoltre è andato sopra i 30, suo record personale.
 
Seconda finale consecutiva per i campioni: “È qualcosa di speciale” dice orgogliosamente Thompson al termine di una serata non facile per i Warriors trascinati dagli Splash Brothers e sostenuti dal loro caldissimo pubblico: Andrew Bogut, il centro titolare, è uscito dal campo dopo il primo tempo per uno stiramento muscolare alla gamba e per una storta alla caviglia, mentre Draymond Green è tornato in campo fasciato  nel quarto tempo contribuendo al successo con l’immancabile ruggito e una doppia-doppia pesante, specie per gli 11 rimbalzi, voce favorevole ai rivali (47-44).
 
Tutte di Curry, salvo gli ultimi 2 liberi di Thompson, le stoccate che hanno tolto a Portland, l’unica formazione capace di battere due volte nell’anno-record i campioni, l’illusione di poter vincere. Questa la sequenza del Curry-show: segna la tripla del sorpasso (93-91) e poi quella del mini-allungo sul 116-109 quando mancano 3’11”. Risponde McCollum con una tripla a 2’56” (116-112) e si arriva agli ultimi 90 secondi sul 118-116.
 
I canestri più delicati, quelli che il pubblico vive col cuore in gola, nell’emozionante finish: tripla perfetta per il 121-116 a 24″ dopo i due liberi di McCollum (118-116), ancora +5  con i 2 liberi del 123-118 a -18″. L’irriducibile Lillard segna 3 liberi su fallo di Thompson (123-121) a 10″, 2 liberi di Thompson (125-121) e time out di Portland: mancano 7″ quando Lillard sbaglia la tripla, il rimbalzo difensivo è di Curry, il massimo del piacere e della perfidia.
 
“Non provocate mai il capo”. Questo modo di dire americano ha contribuito a caricare al massimo Portland dopo la sconfitta casalinga, quando, in sala stampa, un giornalista ha domandato a Draymod Green se pensava che i playoff dei Trail Blazers erano finiti (“Do I think they’re done?).  “Rodomonte” Green è caduto nella trappola (“Of course I think they’re done”) , e su quel “certo che sì” poco dopo gli ha risposto per le rime “Dama” Lillard, il piccolo capo della tribù dell’Oregon che certamente merita uno dei due primi quintetti All-Star dopo essere stato ignorato dall’All Star Game e per il quale le sfide sono le molle della sua incredibile carriera, per la statura e la piccola università (Weber), lo scetticismo sulla sua leadership per i troppi tiri che si concede. Più tardi Green è stato costretto a rettificare che non voleva mancare di rispetto agli avversari. ma solamente “caricare i propri compagni”
 
E’ stato un 4-1 non facile, il ritorno di Curry nelle ultime due gare è stato provvidenziale, dopo la distorsione al ginocchio di Houston si temeva  di non poterlo recuperare e dopo le prime 3 partite era in forre dubbio, tanto che non è partito in gara4 e il suo primo tiro non è arrivato nemmeno al ferro. Nemmeno Steve Kerr si sarebbe immaginato un finale così travolgente, con 17 punti sui 40 nell’overtime.
 
“Ogni partita reinventa il gioco”, con queste parole il commissioner David Stern gli ha consegnato prima della gara il trofeo.  Provvidenziale la mini-sosta in attesa di sapere se l’avversario è Oklahoma, che stasera ha il match ball  dopo aver vinto due volte a San Antonio,  o i più scorbutici Spurs.  I Warriors hanno tirato meglio, col 51,2%  totale (43/84) contro il 41,3 (38/92), meglio Portland nella sfida delle triple (16/36 e 46,4 contro 14/32 e 43,8) e ai rimbalzi (47/44) e ancora i Warriors negli assist con 11 sui 28 (20 per la squadra di Stotts, che ha perso 6 palle in meno).
 
Grandissima partita, Portland è stata alimentata dalle sue due guardie esplosive: 52 punti, 28 Lillard con 12/12 dalla lunetta e 7/24,  e 27 e 11/23  per CJ McCollum, uno dei candidati al premio di Miglior Sesto Uomo che forse potrebbe andare a  Jamal Crawford come contentino agli sfortunati Clippers. Ma s’è inserito fra i protagonisti Alex Crabbe, con 20 punti partendo dalla panchina e 5 triple, idem Al Farouq Aminou, sangue nigeriano, giocatore in grande crescita. Lillard, che è nato a Oakland, con la sua ferocia agonistica di più non poteva fare: “Siamo orgogliosi di quanto abbiamo fatto, ma era meglio perdere alla settima partita”.
 
Toronto fra alti e bassi continua a difendere il secondo posto all’Est e ha conquistato il match ball per la prima finale di East Conference della propria storia grazie alla ritrovata vena di DeRozan (34 punti, con 11/11 nei liberi) e Kyle Lowry (25 punti 4 triple, 10 rimbalzi e 6 assist). Gli all-stars  dei Raptors hanno messo sulla bilancia i due terzi del bottino nella miglior gara della serie.
 
Meno brillanti invece le due guardie di Miami: 6/14  e 2/6 da 3 per Wade e Dragic, anche  Joe Johnson impreciso (5/13, 1/4 da 3), ma la panchina degli Heat  è stata una piacevole sorpresa e in questa serie senza i due centri titolari Valanciunas e Whiteside ha permesso di vincere il duello a rimbalzo (44/39).  Spoelstra ha perso Luol Deng per un problema al polso e dato spazio ad un’interessante matricola, il canadese Josh Richardson, 22 anni, n.40 del draft, che alla sua prima stagione ha già giocato gare importanti (19 punti con Cleveland, 16 a Charlotte nei playoff).  Quanto ha influito sulla serata altalenante di Wade la polemica per aver snobbato l’inno canadese, anche se poi ha chiesto scusa?
 
PLAYOFF Semifinali G5. Ovest: GOLDEN STATE-Portland 125-121 (4/1; 27-30, 31-33; 35-28, 32-30; 33 K. Thompson 13/17 6/9 tl1/1, 29 S. Curry 10/20 5/11 da3 tl4/4 5r 11a 4pe, 13 Dra. Green 2/7 1/5 da3 tl8/10 11r 6a 2re 4pe, 10 S. Livingston 5/8, 5 A. Iguodala 1/4 1/2 da3 tl2/2 4r 2a 30′; 28 D. Lillard 7/24 2/8 da3 tl12/12 7r 7a 5pe 2re, 27 CJ McCollum 11/23 3/5 da3 tl2/5 8r 5a, 20 A. Crabbe 7/9 5/7 da3, 16 A. Aminu 5/10 3/5 da3 tl2/4 9r 2re. Panchina 38-32) Est: TORONTO-Miami 99-91 (3/2; 28-18, 27-27; 20-17, 24-29; 34 D. DeRozan 11722 1/1 d3 tl11/11 4r, 25 K. Lowry 9/25 4/9 da3 tl3/4 10r 6a 3re, 10 B. Biyombo 4/5 6r; 20 D. Wade 6/14 1/2 a3 tl7/10 7r 4a, 13 G. Dragic 6/14 1/4 a3 tl0/1 5r 2a, 11 J .Johnson 5/13 1/4 da3 8r, 13 J. Richardson 3/5 3r 22′. Panchina: 16-43).
 
SKY TV – Venerdì 13 maggio, ore 2.30 SS 2 HD diretta G6 Thunder-Spurs, differita ore 14 3HD.
 
STANOTTE – SfG6. Ovest: Oklahoma-San Antonio 3/2
 
LA SITUAZIONE – Est: CAVALIERS-Hawks 4/0 (104-93, 123-98, 121-108, 100-99), RAPTORS-Heat 3/2 (96-102 OT; 96-92 OT; 95-91; 94-87 OT; 99-91) . Ovest:  WARRIORS-Portland 4/1 (118-106; 110-99; 108-120; 132-125 OT; 125-121); SPURS-Thunder 2/3 (124-92, 97-98; 100-96, 97-111; 91-95).
 
A cura di ENRICO CAMPANA

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