Klay Thompson 39 punti, Warriors imbattibili

Prosegue incessante la corsa ai record dei Warriors. Con un primo tempo spaziale (44 punti, 29 e 8/10  triple di Klay Thompson he ha fatto passare in second’ordine il duello fra  due pretendenti al titolo di MVP) sono passati anche a Indiana (12/8 ma 0/3 nelle ultime 3) e hanno toccato il  fatidico 23 (il numero di Michael Jordan…)  ridicolizzando il fattore campo (13 successi on the road), mentre reduce da due importanti colpi esterni Denver (8/14) è crollata di colpo negli ultimi due tempi lasciando via libera ai Magic  “new deal” di Scott Skyles (12/9) che sanno farsi rispettare.
 
Oltre a queste due vittorie esterne, martedì notte a Memphis Oklahoma ha impallinato di brutto (37) i Grizzlies con la sua premiata ditta “D&W”  disposta a non fare più regali: Durant 32 punti, 10 rimbalzi e molto altro, Westbrook  sempre più play e meno solista  che regala 16 assist, top del turno,  accontentandosi di 16 punti. Serata con gli slavi in vetrina: il montenegrino (nato in Svizzera, dove giocava il padre) Nikola Vucevic MVP a Denver con 18 punti e 13 rimbalzi,  rimesso in quintetto il croato Bojan Bogdanovic  ha ripagato con 19 punti  la fiducia di coach Hollins che non ha  ancora riattivato Bargnani (stiramento della coscia sinistra) e deve riguadagnare la stima del pubblico freddo coi Nets (13005 minor affluenza della giornata, anche se con 13925 Denver non ride dopo le 8 sconfitte consecutive che hanno lasciato il segno).
 
Il ritorno di LeBron James (33 punti) ha evitato un’altra figuraccia a Cleveland (14/7, con ben 6 sconfitte esterne). Portland avanti all’intervallo alla Quicken Loan Arena  con le folate e le frecciate  Damiem Lillard (33 punti) il suo play tascabile e le stoccate di CJ McCollum che non fa rimpiangere il francese Batum. Ancora in bianco il russo “Bombo” Mozgov, starter per 7 minuti con tutte le caselle vuote (anche questo un record), e troppa panchina per il solido Tristan Thompson adagiatosi forse sul ricco contratto quinquennale spuntato solo alla vigilia del debutto stagionale. Il fighter Dellavedova si è invece rimboccato le maniche;  dopo lo 0/10 da 3 nelle ultime due gare Kevin Love ha tirato solo una volta senza spezzare la serie negativa ed è sceso di tono, forse a causa del gioco troppo statico e legato nel bene e nel male alla sua principale star,  in attesa di un giocatore di rottura come Kyrie Irving rmai prossimo al ritorno dopo l’operazione al ginocchio.
 
Dopo le tre sconfitte nel tour Mex-Tex per i Kings tirava un’aria gelida, questa la ragione per cui coach Karl ha accorciato la panchina a soli 3 cambi (Koufos, Collison e Belinelli il migliore del trio con 10 punti) e azzeccato la mossa di Omar Casspi in quintetto ripagata da una doppia-doppia strategica (19 punti e 10 rimbalzi) dell’israeliano che si è meritato tutti i 41 minuti di fiducia e gli applausi del suo pubblico. Perfetto al tiro Rudy Gay (23 punti, 10/13) anche se quasi i mai i suoi punti spostano l’inerzia della gara,forse  per questo ha cambiato tre volte maglia). Motivatissimi Cousins (23 punti e 10 rimbalzi) e Rondo vicino a un’altra tripla (17 punti, 13 assist, 7 rimbalzi).
 
Non è bastato Paul George  (33 punti) che ha fatto pari e patta con Curry perchè i Warrriors  hanno  molte risorse, come dimostrato anche dai  32 punti di vantaggio. Erano a +28 all’intervallo  dopo la solita  fulminea partenza (28/44 e 32/25) ma si sono trovati il fiato su collo di  Indiana per il 20/40 dell’ultimo quarto della “Gerge Band”, quando Klay Thompson  dovuto uscire per una storta alla caviglia (potrebbe mancare venerdì sera a Boston).
 
In ogni caso,a parte aver smaltato contro una squadra rispettabilissima (specie nel suo fortino) e con una grandissima star  quale “PG” la serie-record fra tutte le franchigie delle magiori Leghe  professionistiche  anche stavolta hanno  superato i 100 punti (.. e per la cronaca  i 131 sono una delle peggiori nella storia di Indiana sul proprio campo!)  e condotto con un vantaggio di almeno 15 punti.  Curry  non ha tirato bene da 3 (3/10) ma quanto bastava per pareggiare il record di Rashard Lewis di almeno un canestro in 87 partite fuori casa. E oltre i 29 punti ha servito 10 assist e tutti hanno dato il meglio. Importante infatti  la doppia-doppia di Bogut e i minuti del suo cambio Festus Ezeli (9 rimbalzi), incredibile come sempre il “dreamer” Iguodala con 5 recuperi. “Bisognava gestire meglio il finale, specie  per come abbiamo gicato per 36 minuti,  non si potrà sempre essere costretti a vincere per due o tre volte nella stessa partita, bisogna semplificare e chiudere prima”, ha ammonito l’incredibile n.30 e lode con una frase sferzante nei confronti delle sue “cicale”.
 
Sferante e accompagnata però da una delle sue metafore velenose anche il commento di Mike Malone il coach di Denver dopo la quarta partita casalinga persa in casa con un punteggio da Spaghetti League italiana (74-85) che non incoraggia certamente  una maggior affluenza di pubblico per questa  sua squadra in fase di rinnovamento. “Il nostro attacco sembrava un cartone di latte bucato, dove sia finito il latte non si è capito…Non ci siamo mossi, abbiamo  trattenuto troppo la palla invece di creare tiri in campo aperto”, ha detto fuori dai denti senza però fare nomi. Denver ha tirato malissimo (33%  e 29 da 3) che richiama alle cifre di Gallinari il quale inoltre ha finito con 1 solo rimbalzo. Poche scusanti (Lauvergne in panchina)  alla vigilia  della gara di venerdì con Minnesota.
 
Mudiay  dopo un inizio promettente  è calato come personalità e cifre, ma non è facile per un rookie passare dal campionato cinese allo starting five di una squadra ambiziosa  e in fase di rilancio, ma nessun rimpianto per la cessione di Ty Lawson , soprattutto per i suoi guai fuori dal campo. L’ex Fournier a segnato solo un canestro, il più importante nel finale  che ha permesso ai Magic di vincere una gara con soli 15 assist, ben 20 palle perse, il 43% al tiro e addirittura il 6,3% dall’arco (1/16). Ma la bomba del francese  ha salvato anche il record delle 677 gare consecutive con almeno un tiro da 3 dei Magic.
 
RISULTATI martedì 8 dic: Indiana-GOLDEN STATE 123-131 (33 P.George 8/15 5/13 da 3 8r 6a, 24 CJ Miles 5/11 da 3; 39 K.Thompson 13/21 10/16 da 3 7r 6a ’34, 29 S.Curry 11/23 3/11 da 3  4/6tl, 7r 10a, 14 A.Bogut +10r); SACRAMENTO-Utah 114-106 (23 D.Counsins + 12r 6a, 23 R.Gay 10/13, 19 O.Casspi + 10r ’41, 17 R.Rondo  5/8 tl6/7 13a 6r, 10 M.Belinelli 3/7 2/5 da 3 1r 2a 20′); CLEVELAND-Portland 105-100 (33 L.James 14/24 1/3 tl4/4 10r 3st, 18 K.Love 8/10tl 0/1 da 3, 7 M.Dellavedova; 33 D.Lillard 14/27 6r 6a, 26 CJ McCollum 4/8 da3); BROOKLYN-Houston 110-105 (24 B.Lopez  9/14, 22 J.Johnson 8a, 20 T.Young + 12r 5a, 19 Boj.Bogdanovic 8/16 3/7 da 3 5r; 32 M.Thornton 5/8 da 3, 22 C.Brewer, 10 J.Harden 2/9 1/5 da 3 3r, 10 D.Howard 9r); Memphis-OKLAHOMA 88-125 (19 M.Chalmers, 11 M.Gasol, 9 Z.Randolph +10r; 32 K.Durant 1/14 4/5 da 3 tl6/6 10r 6 a 3re, 13 R.Westbrook 5/7 + 16a), Denver-ORLANDO 74-85 (23 W.Barton 9/23 3/10 da 3, 13 Gallinari 5/14 1/4 da 3  tl 2/2  6r 2a 1r 1st; 18 N.Vucevic + 13r, 18 E.Payton, 17 T.Harris
 
A cura di Enrico Campana

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