Impazza il Gallo, Portland trema

Col miglior Gallinari dell’anno, un vero capobranco,che anche a New Orleans spacca l’equilibrio nel finale col 7-0 del 119-110 e accumulando  28 punti, uno in meno della vittoria di Miami che aveva ridato slancio e energia per il terribile tour de force. Nel duello per l’ottavo posto all’Ovest ora Denver (37/40 ) è a ridosso di Portand ( 38/40), mezzo punto, con una gara in meno che ieri notte ha perso di 18 punti  per la serata floscia di Lillard a Salt Lake City,  la seconda partita consecutiva in trasferta.  Se la pazza  Gallo-band vince anche stanotte a Houston, ultima tappa del massacrante giro  di 5 gare on the road, allora sì che saranno fuochi d’artificio. Houston  può giocare senza assilli,  senza più  dovere sostenere Harden  nella sfida per il titolo di MVP che Westbrook si è praticamente già assicurato con la tripla-doppia n.41 eguagliando Oscar Robertson nel suo record di oltre mezzo secolo fa, e quindi ci sta  l’ aggancio thrillig che potrebbe spaventare  i rivali  dell’Oregon a 4 partite dal termine.

Portland ha il vantaggio del tie-break dei confronti diretti  in caso di arrivo a pari punti e  finisce la stagione con quattro gare davanti al suo pubblico  contro le due  prossime  casalinghe dei Nuggets contro il 7 e 9 aprile con i Pelicans e Oklahoma e altre due trasferte l’11 aprile e il 12 a Dallas e Oklahoma. Il calendario è favorevole alla squadra di Terry Stotts, ma in un finale così contano i nervi, la capacità di recupero e di sorprendere.  E certo l’attacco a folate dei Nuggets  funziona a meraviglia, segnare 134 punti contro New Orleans con due star come Davis (41 punti e 4 stoppate) e Cousins (30 punti e 14 rimbalzi) con soli 8 giocatori -anzi 7 perchè Faried ha lasciato subito il campo senza segnare per il riacutizzarsi del problema ala schiena – è un’impresa. E soprattutto il morale dentro la squadra  è alle stelle e invece  l’infortunio di Jurkic all’indomani della gara superba contro gli ex compagni,  può risultare decisivo perchè gli avversari delle quattro ultime gare  sono attrezzate fisicamente, vedi gli Spurs, e può non bastare il duo Lillard-McCollum in questa volata gomito a gomito.

“E’ entusiasmante questo momento, un sacco di persone ci davano già per spacciati, ognuno di noi  è invece fiducioso, ottimista, e ce la giocheremo fino alla fine”, così coach Malone certifica  il morale del gruppo   24 ore dalla gara coi Rockets nella quale Gallinari sfiderà il suo mentore Mike D’Antoni che l’ha portato ai Knicks e che ha dovuto accettare la scelta del club di sacrificare un pacchetto di giocatori fra i quali i due pezzi migliori erano l’azzurro e Wilson Chandler altra pedina fondamentale di questa squadra battagliera che può vincere dovunque ma non ha avuto fortuna nelle ultime stagioni e non avendo i mezzi delle bigs deve dare un occhio al campo e l’altro a alle logiche di mercato.

Denver ha tirato col 51 per cento nella prima parte e fatto ancor meglio (56) nella seconda, priva di Jameer Nelson, Will Burton e Darrell Arthur ha iniziato con  la matricola  Jamal Murray (15 punti, 5 rimbalzi e 5 assist). Un Gallinari un perfetto (9/15 5 triple su 10,5/6 liberi 5 rimbalzi 3 assist, nessuna palla persa in 42 minuti) ha gasato tutti quanti, 23 punti per Gary Harris, sempre più pungente, due soli tiri sbagliati (10/12 e 2/2 triple) e 8 rmbalzi e 5 assist. A cascata anche Chandler (18 punti (6/11 7 rimbalzi) che ha preso il posto di Faried e 21  con 14 rimbalzi di Jokic  e  doppia-doppia importante anche del nuovo arrivato Mason Plumlee (13 punti, 11 rimbalzi) e  per finire 16 punti di  Mudiay che era risbocciato a Miami dopo un paio di mesi sofferti. Partita spettacolare, Pelicans surclassati ai rimbalzi (50-35) e  31-30 negli assist che spiegano i 265 punti anche se Anthony Davis non ci sta a considerare queste cifre come un indicatore del gioco. “Mentalmente li abbiamo subiti,  abbiamo difeso come in una partita d’allenamento” ha detto con stizza il MVP dell’All Stare Game  deluso per non aver raggiunto nemmeno quest’anno i playoff.

I Charlotte (36/42)  hanno perso onorevolmente a Washington con una partita di Belinelli (16 punti in 25 minuti, 37 invece per Kemba Walker) e la possibilità di agguantare l’8° posto sono ridotte al minimo anche se Miami (37/41) e Indiana (38/40) sono state meno brillanti  nelle ultime 10 gare della squadra di Steve Clifford , 8/2, contro 5/5 degli Heat e il 3/7 de Pacers che hanno stritolato i Bulls in una gara che Paul George non poteva perdere e nella quale è stato il mattatore.

I Cavaliers hanno battuto i Magic e raggiunto i Boston al primo posto all’Est (50/27). Il quarto incontro della serie  fra le capoliste di gioca sul campo dei Celtics con i campioni in carica in vantaggio di 2-1. Ieri notte  a Cllevenad si sono notati segni di ripresa, specie da parte di Kevin Love ma poco in difesa e LeBron si prodigato con una tripla-doppia beneaugurante e questo sarà un problema in più per coach Stevens, mentre per Tyrron Lue la chiave è fermare Isaiah Thomas che sta segnando quasi 30 punti a partita e per un certo tratto di stagione ha pensato di avere una chance per il MVP della stagione che invece sarà Westbrook che ha eguagliato il record di 41 triple-doppie di Oscar Robertson con una stranissima combinazione raggiunta in soli 27 minti:  12 punti, meno dei 13 assist e dei 13 rimbalzi.   Tornando al big-match di stanotte la  vittoria a 4 gare dal termine può essere decisiva, specie per i Cavs che sul 3-1 si assicurerebbero anche il tie-break.

RISULTATI – SAN ANTONIO-Memphis 95-89 d.t.s. (32KLeonard 12r; 18 Z.Randolph 12r); UTAH-Portland 106-87 30 G.Hayward, 20 R.Gobert 6/8 tl8/10 11r; 25 JC McCollum 11/22 0/3 da3 6r, 16 D.Lillard 5/20 2/7da3 tl4/5); SACRAMENTO-Dallas 98-87 (1a W.Cauley-Stein 16r, 9 N.Noel 10r); GOLDEN STATE-Minnesota 121-107 (41 K.Thompson, 19 t.Curry 3/8 da3 9r; 24 G.Dieng, 24 S.Muhammad, 21 KA Towns); Filadelfia-BROOKLYN 118-141 (16 R.Holmes 6r; 16 J.Lin 5r 7a); WASHINGTON-Charlotte 118-111 (23 J.Wall 13a; 37 K.Walker 6/14 da3, 16 M.Belinelli 6/10 2/4 da3 tl2/2 3r 2a, 25′); CLEVELAND-Orlando 122-102 (28 K.Love  5/8 da3 11r, 24 K.Irving 10/15 8 a, 18 L.James 7/14 0/3 4/6 11r 10a; 21 E.Fournier 4/8 da3 ); INDIANA-Toronto 108-90 (35 P.George 10r; 27 D.DeRozan  0/21 tl9/10); NEW YORK-Chicago 100-91 (23 C.Anthony 9/24  2/8 da3, assente Porzingis, 13M.Ndour 12r; 26 J.Butler, 21 N.Mirotic 10r); OKLAHOMA-Milwaukee 110-79 ( 12 R.Westbrook 4/12 2/4 da3 tl2/2 13r 13a, 2re, 27 minuti;14 M.Beasley, assente G.Antetokounmpo); New Orleans-DENVER 134-131 (41 A.Davis 18/31 2/5 da3 r4 4st, 30 D.Cousins 10/22 3/8 da3 tl7/8 14r 9a; 28 D.Gallinari 9/15 5/10 da3 tl5/6 5r 3a, 42′, 23 G.Harris 10/12 2/2 da3 8r 5a, 21 N.Jokic 10/18 0/2 da3 tl1/1 12r 4a, 18 W.Chandler 6/11 2/5 da3, 13 Mas.Plumlee 6/12 11r 7a).

A cura di Enrico Campana

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