Filadelfia sgambetta Denver, niente 8° posto per il Gallo

Con 8 gare San Silvestro chiude il 2016, l’anno del primo titolo dei Cavs, il terzo di Lebron, il guru di una storica che l’ha incoronato MVP della finale e gli ha fruttato il premio di Sport Illustrated e  dell’Ap come atleta n.1 nonostante le  5 medaglie olimpiche di Michael Phelps Il match di cartello è Hornets-Cavaliers, la squadra di Micheal Jordan nella quale gioca da questa stagione Marco Belinelli, e quella del Superman che non vorrà negarsi  un regalo per il proprio compleanno, la famiglia, gli amici del suo inner circle e i tifosi.

LeBron è nato 32 anni a Akron (Ohio),  per anni questa data ricordava il compleanno di Tiger Wood che resta un gran personaggio e ha passato il testimone al nuovo Signore degli Anelli del basket  che ha incetta di riconoscimenti, da ultimo quello di sportivo più elegante. LeBron è al top e nel 2017 , grazie anche al nuovo contratto che andrà in vigore a fine stagione,  potrà far valere il suo status con un maxi-conratto da 4 a 6 anni  fra i 200 e 300 milioni. Cifra  senza i precedenti. La partita fra LeBron e Jordan andrà avanti negli anni, è abbondantemente in vantaggio “His Highness” non solo per i 6 titolo ma soprattutto  per le royalties sula scarpa della Nike famosa nel  mondo come la Coca Cola.

Sotto-clou di San Silvestro altre due gare.  Thunder-Clippers con la sfida fra i due geni della regia Russell Westbrook e Chris Paul. Riuscirà CP3 a impedire, con la sua difese magnetica l’ennesima tripa del più giovane collega? I Thunder hanno bisogno di tenere vivo l’interesse anche dopo la partenza di Durant, i Clipper che ieri notte hanno preso 140 punti a Houston devo ritrovare quella forma che gl aveva consentito di andare in testa dopo 15 partite. E Houston-Knicks con quel conto sempre sospeso fra D’Antoni e “Superbone” Anthony che brigò per arrivare da Dever e per diventare la star del Madison e per mettere alla porta Mike con le sue geniali invenzioni, come la scoperta e il lancio di Jeremy Lin, che fin da allora aveva capito  lo smisurato ego e la poca voglia di passare la palla e correre al centro di stagioni disastrose.

Nel turno di venerdì notte Denver ha perso in casa per 122-124 e la possibilitò di vincere la terza gara di seguito e di prendersi l’ottavo posto all’Ovest, che sarebbe stata un’iniezione di fiducia per allugare il passo, mettersi alle spalle l’inizio di stagione incerto e pesare seriamente ai play. Oltre che, nell’immediato di tentare il colpo lunedì sul campo dei Warriors, come accadde la scorsa stagione con famoso tuffo alla Panatta di Gallinari per rapinare la palla a Curry nell’azione decisiva.

In questi anni ai Nuggets  nella gare topiche è spesso mancato un cent per fare un dollaro, perciò è duro ingoiare questo rospo, soprattuto perchè  i 76ers non sono lontamente parenti da quelli di Doctor J e Iverson  e  hanno  sfregiato la loro storia divenendo la squadra-materasso per antonomasia e specando via via le tante “prime scelte” del draft.  Quest’anno hanno riconquistato un  inimo d’orglio affiadosi a un gruppo di giocatori europei fra i quali il play del Real Madrid Sergio Rodriguez. L’assenza dello spagnolo per il mal di schiena era un segnale faorevole in più per le Pepite, non è stato così perchè  il suo sostituto TJ McConnel ha diretto magistralmente la squadra  (17 punti, 3/3 dall’arco, 8 assist) che ha avuto la sua punta nel turco Ilyasova . E oltre la doppia-doppia pesante,  Ersan, uno dei primo giganti europe a giocare lontano dal canestro,  ha festeggiato  la nuova maglia con il suo high (23 punti) di una carriera ormai di lungo corso nella BNA. Ma importanti anche gli 11 rimbalzi di Dario Saric, la giovana star croata  arrivata dall’Europa e che forse ha risvegliato brutti ricordi nella mente di Gallinari per il risultato del preolimpico di Torino. Il Gallo non  ha tirato bene (4/11, 1/5 a 3 e segnato la metà dei suoi 18 punti nei tiri liberi), non ci sono i suoi canestri topici , Denver non ha avuto nemmeno il miglior Chandler e poco contributo dalla panchina, soprattutto da Will Barton e Faried.  Il serbo Jokjc si è meritato il quintetto a spese del bosniaco Jurkic il quale ha giocato  teso e svogliato e alla fine ha detto ai gionalisti che lui è lì per giocare e non per stare in panchina. Non ricordo se un giocatore europeo ha criticato il suo allenatore. Malone  ha abbozzato però il maggior problema della squadra ora è questo, il giocatore ha mercato e c’è in ballo la scadenza del contratto, probabilmente i dirigenti sono già al telefono con i colleghi per vedere di risolvere il caso al meglio.

Nella scorpacciata di canestri dei Rockets , James Harden ha segnato 30 dei 140 punti finali oltre a 13 rimbalzi  e 10 assist e  a un terzo della stagione ha già superato le triple-doppie dell’ultimo campionato. Prima tripla-doppia per Durant con la nuova maglia, a la notizia vera, cioè la prodezza, che ha compiuto il capolavoro in soli  3 tempi. Infine Isaiah Thompson, il piccoletto terribile di Boston ha fatto il botto di Copodanno con 52 punti, ma indimenticabile è stato lo show del quarto tempo in 12 minti ha segnato 29 punti. Cioè solo 4 in meno dei 33 del suo team.

RISULTATI (venerdì 30 dic) – INDIANA-Chicago 111-101 (32 P.George), WASHINGTON-Broolyn 118-95 (19 J.Wall 14a); BOSTON-Miami 119-114 (52 I.Thomas); NEW ORLEANS-New York 104-92 (23 .Davs 18r; 21 K.Porzingis 12r); HOUSTON-LA Clippers 140-116 (30 J.Harden 13r 10a); ATLANTA-Detroit 105-98 (26 P.Millsp 6r); SAN ANTONIO-Portland 110-94 (19 J.Simmons); GOLDEN STATE-Dallas 108-99 (29 K.Thompson; 19 K.Durant 11r 10a, 25 H.Barnes); Denver-FILDELFIA 122-124 (25 N.Jokic 9/13 7/9 tl 7r, 22 E.Mudiay 3/5 da3 tl7/8, 18 Gallinari 4/11 1/5 da3 tl9/9 5r;  23 E.Ilyasova 5/6 da3 13r, 23 J.Embiid 6r 5a, 19 Covingtson, 13 D.Saric 4/11 0/4 da3 tl5/7 11r; R-A: 45-29; 44-25.

A cura di Enrico Campana

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