Denver al capolinea, Malone ringhia

Mike Malone non si attacca all’assenza del Gallo e all’indisponibilità di Kenneth Faried, in borghese in panchina per problemi alla schiena, e va giù duro con i suoi ragazzi quando, incassata la terza sconfitta  del tour esterno, i giornalisti di Atlanta gli chiedono ragione dei soli 49 punti del suo pigro quintetto. Le possibilità di andare ai playoff,  a 13 gare dalla fine (con 28/41), a questo punto sono zero.  “Forse alcuni ragazzi stanno scherzando, non sono sicuro ma non intendo sopportare tutto questo, appena troverò un gruppo disposto a competere e a giocare duro. Non ci hanno dato nulla, sono stati un deficit”, ringhia il coach-mastino. Si sente la mancanza del carisma e dell’esperienza di Gallinari che sta guarendo dalla brutta distorsione di due legamenti della caviglia destra e potrebbe rientrare la prossima settimana, anche se il club è davanti a un dilemma: a tre settimane dalla fine della stagione vale la pena rimandarlo in campo, o invece cercare di impostare la squadra per la prossima stagione sperimentando fino in fondo i giovani?. Il Gallo vuole giocare, ma la decisione è del vertice, forse ancor prima del coach.
La gara d Atlanta in effetti ha lasciato perplessità dopo un promettente avvio del dopo-Gallo (fuori da 8 gare), anche se  gli Hawks sono in forma e con la quarta vittoria consecutiva, a 24 ore da quella di Detroit, si sono ripresi il 3° posto (40/29) all’Est dietro a Cleveland e Toronto che ieri notte ha battuto nell’over-time i Pacers a Indiana  con 25 rimbalzi del congolese Bismack  Biyombo. La griglia dei playoff è incandescente, gli Hornets (9/1 nelle ultime 10 gare) hanno vinto anche  a Miami e sono 39/29 come gli Heat e i Celtics e rientra in gioco Washington (33/35) con la seconda tripla-doppia di John Wall in due giorni che allarma i Bulls (34-33) che hanno preso un brodino con i Nets  e adesso anche Indiana (36/32) dopo il k.o. casalingo di giovedì notte con i Raptors.
Assente Kent Bazemore, Budenholzer coach of the year della scorsa stagione e oggi anche presidente dei Falchi ha lanciato in quintetto Tim Harday junior che l’ha ripagato con un’eccellente partita (21 punti). Il figlio d’arte arrivato in estate dai Knicks non aveva messo piede in campo nelle prime 15 partite. Ha segnato, difeso, dato carattere alla squadra che allunga la panchina per la volata finale.
Gli Spurs hanno affilato le armi contro i vivacissimi Portland Trailblazers (34esima vittoria casalinga di quest’anno, 43esima  considerando anche l’ultimo scampolo della stagione 2014-2015) per il big-match di sabato notte (con Golden State), con San Antonio che fa tornare alla mente i 30 punti di scarto  di quella precedente, la più brutta gara dell’anno.  La bella notizia per Gregg Popovich sono i 18 punti e 16 rimbalzi del francese Tony Parker che hanno fatto la differenza. Anche i Warriors arrivano al top, la curiosità è capire se gli Spurs con la miglior difesa della stagione sono in grado di mettere in un angolo l’extraterrestre Curry e cercare di impedire i rivali di battere il record dei Bulls  e smorzare la loro contagiosa euforia e arrivare a loro volta più fiduciosi a giocarsi il titolo della conference e magari conquistare il sesto anello che sarebbe la degna conclusione di un ciclo ventennale per il club e Gregg Popovich. Risultato che intriga molto anche Ettore Messina che spera di succedere al maestro, anche se è convinzione generale che verrò mandato ai Nets per suggellare un interessante gemellaggio col club del russo Prokhorov che ha un bel rapporto con l’italiano dai tempi di Mosca e parla il russo.
All’Ovest è risalita Utah (33/35) a una corta incollatura dalle texane Houston e Dallas (34/34) sconfitte mercoledì notte. Ma complice anche il calendario, Portland  è in vista degli Jazz bravissimi a vincere le ultime due gare senza il loro top-scorer Gordon Hayward (fascite plantare) con l’inserimento del solido Joe Ingles (15 punti e 6 recuperate con i Suns) arrivato dai campionati europei.
Uno sguardo alle statistiche individuali all’ultimo giro di boa (12/15 gare fra oggi e il 13 aprile). Fra i marcatori Curry è tornato sopra i 30 (30,5) con gli ultimi due mesi ruggenti, secondo Harden (28,6) che s’era annunciato MVP della stagione,  Gallo sempre primo europeo con 19,4 (24° assoluto). Negli assist Rondo (Kings) è tornato quello di Boston: 11,9 a gara, miglior europeo Ricky Rubio (5°, 8,8). Nei rimbalzi 15 di media per Drummond (Pistons), 3 europei fra Top Ten: al 6° posto Pau Gasol (Bulls, 11,1), al 7° il giovane francese Gobert (Utah, 11)  e al 10° il georgiano Zaza Pachulia (Dallas, 10,1). Nei recuperi sorpasso di Chris Paul (2,16) su Lowry (2,12) e Westbrook (2,10, al 5° Rubio. Nella percentuale di tiro 1° Jordan (Clippers) col 70%, miglior europeo il 23enne turco Enes Kanter (Oklahoma) col 57,2 entrato n.3 del draft per Utah. Per il mercato Phil Jackson potrebbe tornare in panchina la prossima stagione coi Nets che lasceranno Calderon e Afflalo.
SKY TV  – Sabato 14 ore 23 (SS 3 HD)  diretta Hornets-Nuggets (differita domenica 15 ore 16.15 SS 2HD); domenica mattina ore 1.30 da San Antonio  il penultimo Spurs-Warriors  della stagione (differita ore 10.15 e 18.15)
RISULTATI  giovedì 17 febbraio – Indiana-TORONTO 94-104OT (18 G.Hills; 16 B.Biyombo 25r 2st); Filadelfia-WASHINGTON 94-99 (14 N.Noel 16r; 16 J.Wall 13r 14a); Miami-CHARLOTTE 106-109(23 L.Deng 9r; 21 K.Walker 7r 7a); ATLANTA-Denver 118-98 (21 T.Hardaway jr, 16 P.Millsap 11r; 17 DJ Augustin 7a, 16 J.Lauvrge 6r, 12 E.Mudiay 3/11 1/4 da3); MILWAUKEE-Memphis 96-86 (15 G.Antetokounmpo 6r 11a; 19 L.Stephnson 7r 6a); SAN ANTONIO-Portland 118-110 (18 T.Parker 16 a; 26 CJ McCollum); UTAH-Phoenix 103-69 (15 S.Mack 8r 10a; 17 B.Knighy , 15 J.Ingles 6r; 14 J.Leuer 8r, 10 A.Len 10r); CHICAGO-Brooklyn 116-98 (26 D.McDermott, 22 J.Butler 7a; 26 Boj.Bogdanovic 5a 3r).

A cura di ENRICO CAMPANA

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