Curry battuto, Lavine è re delle schiacciate

Dopo anni di Slam Dunk Contest piuttosto noiosi e privi d’innovazione, quest’anno l’adrenalina ha raggiunto livelli Carteriani.
 
La sfida in finale tra Zach Lavine e Aaron Gordon, oltre che essere durata fino allo strenuo delle forze sia dei giocatori che dei giudici, ha portato innovazione, spettacolo e schiacciate da far girare la testa. Gordon ha utilizzato per le sue un pupazzo come assistente e la migliore (forse) è quella che ha fatto raccogliendo la palla e imitando Karl Malone mentre il pupazzo girava su se stesso con dei pattini, assieme a quella che ha fatto passare sotto le gambe. Eleggere la migliore di Zach Lavine è molto difficile e forse potrebbe addirittura essere quella dietro la schiena del primo turno. Nonostante questo in finale è stata una lotta a suon di 50 continui, sino a quando Gordon non ne ha fatta una “normale” in reverse con la testa al ferro e Lavine ha calato l’ultimo carico con lo skywalker in mezzo alle gambe dalla linea del libero.
 
Mai come questa volta ci fossero stati due trofei l’avrebbero meritato entrambi, ma il re delle schiacciate è ancora Mr. Zach Lavine.
 
Nella gara del tiro da tre punti a vincere è stato Klay Thompson, che in finale è arrivato all’ultimo carrello di money ball in ritardo, ma le ha segnate tutte, concedendosi il lusso di tirare da vincitore l’ultimo pallone. Nel primo turno la sorpresa è sicuramente Devin Booker che paga lo scotto del noviziato iniziale, ma poi si sblocca e riesce a raggiungere il tie breaker con Redick e Harden, mentre i due cecchini dei Warriors attendono già in finale. Harden e Redick mettono insieme una pessima prestazione nello spareggio e Booker passa facendosi valere con 16 anche in finale, ma contro gli Splash Brothers una buona prova non basta. Curry fa 23 dopo aver rischiato molto nel primo turno, qualificandosi solo con gli ultimi due canestri pesanti, mentre Thompson con la pressione dell’ultimo a tirare infila il carrello perfetto con le money ball e detronizza il compagno.
 
Nella nuova forma dello skills challenge trionfa, quasi a sorpresa Karl Anthony-Towns che mette in fila prima Draymond Green, poi DeMarcus Cousins e infine Isaiah Thomas
 
Il piccolo grande uomo da Boston non ha problemi a liquidare Mudiay e McCollum nei primi due turni, ma in finale si blocca clamorosamente sul tiro da tre punti e la sua velocità, mista a precisione non bastano concedendo al rookie dei Tiimberwolves di portare a casa il trofeo.
 
In collaborazione con basketissimo.com

Articoli correlati