Belinelli preoccupa gli Hornets, Gallinari sfida Durant

Nel mini-turno di Capodanno 3 vittorie in trasferta su 4 (Toronto, Detroit, Portland) mentre ha ripreso slancio Atlanta che con le doppie-doppie di Millsap (32, 13 rimbalzi) e del tedeschino Schroder (16, 10 assist) play titolare  e 29 punti di Tim Hardaway jr (11/13 , 6/7 triple) ha fermato gli Spurs miglior squadra on the road con 2 sconfitte su 17 gare.  Atlanta  non è più la squadra che aveva lottato nelle ultime due stagioni per il titolo della Eastern Conference, ha perso Horford e Teague scommettendo sul rilancio di Dwight Howard tornato alla natia Georgia dopo i fasti di Orlando, un’operazione alla schiena e le delusioni di Los Angeles- Lakers e Houston. ll giocatore-franchigia è l’All Star Paul Millsap che proprio il primo dell’anno ha annunciato che uscirà dal contratto. Come unrestricted agent il club si mette subito al lavoro per trattenerlo preparandosi a uno sforzo economico su una cifra di 140-150 milioni. Considerate le caratteristiche, potrebbe però essere il giocatore ad hoc per portare i Knicks al titolo e non è da escludere lo scambio con Melo Anthony  che in questi anni non ha fatto  crescere la squadra e coltivato solo il suo personaggio. E difatti, col calo di Melo, ecco che i Knicks dopo essere stati fra le squadre più brillanti dell’inizio di stagione, con le  quattro sconfitte consecutive sono finiti fuori dalla griglia dei playoff e stanotte tornano al Madison per una gara delicata con Orlando. E  senza la sicurezza della presenza di Porzingis assente a Houston e Anthony che in Texas ha chiesto di uscire dopo 19 minuti per un dolore al ginocchio.

Agli Spurs (27/7) non è bastato un Aldridge in splendida forma (27 e 13 rimbalzi)  e Tony  Parker pericoloso e particolarmente attivo in regia (22 punti, 10/18). Ha dato buca Kawhi Leonard, il top scorer, con 3/12, 1/6 da 3, imprecisi anche Mills (2/8) e Danny Green che ha tirato solo da 3 (3/8). Fiacca la panchina 23 punti con 10 di Ginobili, 8 di Lee e 5 di Mills. La squadra è compettiva, completa, esperta ma a volte dà l’impressione di essere ormai “antica”, come arriverà alle fine delle 82 partite?

Toronto ha vinto allo Staples Center coi Lakers con una partita da incorniciare di Kyle Lowry. I suoi 41 punti (di cui 20 nell’ultimo quarto) 9 rimbalzi e 7 assist sono per i Raptors il maggior exploit della loro  storia. Ma  il primo dell’anno ha fatto meglio, con 43 CJ McCollum. Il primato personale  della guardia che si diletta a fare il dj alla Radio è  servito a fermare la discesa a slavina di Portland per le assenze di Damien Lillard. La vittoria di Minneapolis riporta fiducia per tornare nei playoff, Minnesota continua invece a sprecare occasioni su occasioni, su 32 gare per 20 volte è stata in vantaggio in doppa cifra ma 11 volte ha perso. E’ solo inesperienza, o dovrà pensare a un play più pericoloso di Ricki Rubio?

Alla fine del 2016 all’Est  la miglior striscia (3 vittorie) di Hawks (18/16, 5° posto) e Washingon, per la prima volta fra le prime 8;  peggior striscia Miami (5 sconfitte) e New York (4). Charlotte di Belinelli  al 4° posto (19/15) dopo la sconfitta casalinga con i Cavaliers. L’azzurro è fuori per l’infortunio alla caviglia sinistra da 5 gare, è l’incidente più serio nei suoi 8 anni di NBA.

All’Ovest + 4 di Houston e New Orleans che sta trattando l’ingaggio del lituano Motjejunas (ex Rockets) fino al termine della stagione e deve ripiegare su Anthony Davis centro non avendo un vero big-man. Al 1° posto i Warriors (29/5, 9-1 nelle ultime 10) che stanotte toccano le 30 vittorie battendo Gallinari e C. E’ arrivata finalmente la prima tripla-doppia di Kevint Durant con la  nuova maglia. Un acquisto prezioso anche per tappare la falla di un  centro dominante. Los Angeles si mette le mani nei capelli dopo un inizio di stagione ottimistico, per i sucessi dei Clippers primi dopo 15 gare e il bel gioco dei Lakers che allontava il ricordo di un certo Kobe Bryant. Poi il brusco risveglio un dicembre nero. Clippers non vincono da 6 gare, i Lakers da 3, lo Staples Centre è terra di conquista nelle ultime 9 gare. La prospettiva è terribile, anche se la NBA continua a prosperare anche senza  New York e Los Angeles da corsa. I Nuggets di Gallinari perdendo in casa coi 76ers hanno perso l’occasione di inserirsi all’8° posto in solitario, sono la solita squadra capace del meglio e del peggio, che lavora sul mercato e deve fare i conti con gli affanni quotidani dove il barometro cambia continuamente, fra giorni belli e acquazzoni.

A cura di ENRICO CAMPANA

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