“Bargnani è solo un mediocre tiratore”

Ancora rinviato il debutto di Bargnani per il problema al muscolo della coscia (bicipite femorale) che ricorre frequentemente con quello al polpaccio. Se ne riparla domenica in casa contro i 76ers. Dicono che dovrebbe arrivare dall’Italia il fisioterapista della nazionale Cuzzolin per aiutarlo a recuperare e studiare assieme il programma per il preolimpico del prossimo anno.
 
L’autorevole commentatore di “Yahoo Fantasy” non crede però affatto a un rilancio in grande stile di Bargnani il quale non mette più piede in campo nella NBA dall’8 aprile (fanno 6 mesi), da quando segnò 15 punti contro Indiana per la sua partita n.504, la 29novesima e l’ultima della scorsa stagione e con la maglia n.77 dei Knicks, al centro di critiche  ferocissime da parte dei media newyorkesi pur avendo mantenuto la sua solita media standard di 14,8 punti.
 
“Dopo l’allenamento di martedì  – questo il giudizio lapidario sulla possibilità di una metamorfosi col cambio di maglia – Bargnani sembrava pronto per scendere finalmente in campo , ma evidentemente i Nets con lui mantengono una linea di prudenza, anche se sarebbe utile vederlo all’opera prima dell’inizio della stagione. Bargnani è stato frustrante per le aspettative dei vari proprietari per i quali ha giocato fiduciosi di vederlo segnare tanti canestri, sebbene sia stato sempre un mediocre tiratore finito spesso in infermeria. Coi Nets al massimo può svolgere il compito che avrebbe sembra dovuto avere, essere il cambio dell’ala piccola, come tanti altri giocatori. Per questo è facile immaginare che il suo futuro sia fuori dalle leghe più forti”.
 
Intanto senza il Mago (il suo soprannome) che nelle intenzioni di coach Hollins potrebbe giocare assieme a Brook Lopez per aumentare la potenza offensiva,  mercoledì notte i Nets hanno perso di misura in casa (105-109) contro Boston priva di David Lee, il suo centro titolare (9 punti a partita). I Nets hanno avuto un danno all’espulsione di Jarrett Jack, la miglior guardia tiratrice, per una spallata intenzionale su Jerebko in un blocco d’attacco.
 
La squadra di Brad Stevens grazie al suo vortice difensivo, come si è visto nel tour europeo contro Armani e Real Madrid,  ha vinto la sua prima preseason semineutralizzando Brook Lopez il quale ha praticamente segnato solo dalla lunetta (8/10 e solo 2 punti all’intervallo): quale miglior occasione per lanciare Bargnani? Eccolo invece vederlo fra  i 5 esclusi della gara  anche se non rischia il posto avendo firmato un contratto di un anno garantito al minimo salariale (1,4 milioni) per i veterani NBA. Il giocatore da parte sua ha dichiarato che l’ambiente è ottimo, che tutto è a posto.
 
Boston che ha vinto con 19 punti del roccioso Amir Johnson e 17 punti e 9 assist di Isiah Thomas lasciando fuori Rozier e Smart resta a  New York per la gara di cartello di venerdì al Madison con i Knicks che promette di risvegliare antiche rivalità. In ogni caso le due squadre arrivano imbattute, con Dereck Fisher il quale come coach New York sembra aver messo in riga Melo Anthony che si credeva il padrone del club  e non soffre di gelosia per Derrick Williams in questo momento top scorer della squadra della Grande Mela. Interessante la sfida in regia fra lo spagnolo Calderon e Isaiah Thomas difficilissimo da marcare, una sorta di Garrincha del basket capace di battere rivali più forti fisicamente ubriacandoli di finte.
 
Mercoledì notte Minnesota ha ottenuto in trasferta a Toronto  la sua prima vittoria dopo 3 sconfitte con diversi giocatori in doppia cifra, il senegalese Georgui Dieng, la matricola Karl-Amthony Towns in costante crescita (18 punti), Tayshaun Prince (13), il canadese Andre Wiggins (11).  Come 6° uomo Nemanja Bjelica, MVP di Euroleague, ha risposto tirando solo da 3 (2/5, 8 punti).
 
Sta deludendo fra i Raptors  DeMarre Carroll (4 punti 1/5) sul quale  sono stati investiti l’anno scorso 60 milioni di dollari (per quattro stagioni) e  se la ridono sui social forum i tifosi di Atlanta “perchè senza quel giocatore strapagato gli Hawks hanno cominciato a vincere”.
La nuova stagione per Atlanta  sembra la continuazione della precedente e  battendo  la quotata San Antonio (100-86) ha vinto la sua terza partita col ritorno in campo di Tabo Sefolosha (5 punti). Il moro svizzero divenuto popolare con l’esplosione ai tempi di Oklahoma, ha vinto nei giorni scorsi  la causa con la Polizia di New York per un problema sorto la scorsa stagioni fuori da un night club di Manhattan durante la settimana prima dei playoff costatogli una sospensione da parte della NBA. Sefolosha è stato prosciolto da ogni accusa.  “Ho voluto dimostrare di non aver fatto nulla di male,  l’ho fatto per la mia famiglia e me e tutti gli appassionati di basket. Fatta giustizia mi sento meglio”.
 
La terza sconfitta apre invece qualche crepa sulle ambizioni degli Spurs , soprattutto  con la novità dello stop di LaMarcus Aldridge per  problemi alla schiena. Si parla della star del mercato he fino ad oggi non ha brillato con la nuova squadra. E’ fermo anche Boris Diaw, Parker giochicchia, non fa seguire alle motivazioni i fatti, in Georgia ha evitato il peggio Manu Ginobili il quale ha segnato 2 delle sole 4 triple della gara (4/20, cioè il 20%). I texani hanno tirato  più che male (39%, minimo stagionale), anche  lo stesso Kawhi Leonard il top scorer con 20 punti. Coach Popovich ha  messo senza successo lo specialista Bonner in quintetto al posto di Aldridge  e provato ben 19 giocatori, fra cui il serbo Marjianovic (2,22). La cosa più divertente del match  è stato cercare di capire come i due allenatori intendono scegliere il roster con tanta abbondanza di risorse umane.
 
Tornato in quintetto Noah (3/10)  Chicago ha perso nuovamente, stavolta in casa con Detroit. Preoccupante il distacco di 23 punti, è stata  una gelata fuori stagione per gli entusiasmi dei 20 mila dell’United Center. Detroit che ha perso questa estate il suo miglior giocatore (Greg Monroe, passato ai Bucks in cambio del turco Ilyasova) ha vinto con Reggie Jackson (20 punti), Morris (17 punti) e una doppia del suo dentro Drummond (10 + 14)  e senza  Brandon Jannings, Danny Granger e Steve Blake.
 
A – 12 giorni dall’inizio della stagione  sono imbattute all’Est Charlotte (4/0), Atlanta (3/0), New York (2/0) e Boston (1/0, non contano le due vittorie europee), 0/4 per i Cavaliers col quintetto in infermeria, 1/3 per Miami e 3 sconfitte anche per Chicago e Detroit. All’Ovest 2/0 Oklahoma e Memphis,  0/3 le texane Dallas e San Antonio, 1/3 per Clippers bastonati da Charlotte in Cina e Minnesota.
 
I Pelicans hanno aggiunto al roster un 20esimo giocatore, il centro Mirza Begic, 2,16, sloveno nato in Bosnia che ballò agli onori delle cronache quando Ettore Messina lo chiamò al Real Madrid. ha giocato l’anno passato col Baskonia, Slovenia, Lituania, Spaga e in Italia con la Virtus Bologna.
 
Intanto le Minnesota Lynx hanno vinto il terzo titolo NBA negli ultimi 5 anni, il più difficile, anche se alla quinta partita al Target Center di Minneapolis la squadra di Sylvia Fowles (20 punti, 11 rimbalzi).
 
RIUSULTATI – Toronto-MINNESOTA 87-89 (11 J.Johnson, 11 D.Wright, 10 A.Benett +8r; 14 G.Deng 6/9, 13 T.Prince, 8 N.Bjelica, 0 Garnett); ATLANTA-San Antonio 100-86 (19 Jeff Teague, 13 P.Millsap; 20 K.Leonard, 10 M.Ginobili); Chicago-DETROIT 91-114 (16 E.Moore, 12 D.McDermott; 20 Reg.Jackson, 17 M.Morris, 14 A.Drummond +10 r); Brooklyn-BOSTON 105-109 (17T.Young +8r, 12 Br.Lopez tl 8/10; 19 Am.Johnson, 17 I.Thomas +9a).Stanotte Cleveland-Indiana e  Golden State-Houston.

A cura di Enrico Campana

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