Svelati gli sci di Santo Giovanni Paolo II

L’attrezzatura da sci di Santo Giovanni Paolo II, il Papa sciatore, è stata presentata al folto pubblico presente al Pepperone Restaurant and Sports Cafè di San Giovanni Lupatoto della famiglia di Maurizio Zanini, in provincia di Verona, durante la seconda edizione del Galà dello Sci giovedì 26 novembre presentato dalla giornalista di Sky Sport Elisa Calcamuggi. Monsignore Augusto Chera del Pontificio consiglio per gli operatori sanitari, presente con Marcin Kokoszka, direttore del museo di Opoka (Polonia) dove sono esposti sci, scarponi e racchette, ha spiegato:  “Abbiamo concesso di presentare al pubblico l’attrezzatura del pontefice per il legame che unisce in un binomio stretto la salute allo sport”. Presenti, tra gli altri, anche l’assessore allo sport del Comune di Verona Alberto Bozza. Con lui sono intervenute autorità civili e religiose nonché campioni dello sport come Sara Simeoni, medaglia d’oro nel salto in alto alle Olimpiadi di Mosca 1980 e la campionessa di sci Isolde Kostner che ha donato un suo pettorale di una gara di Coppa del Mondo della famiglia Zanini. Ed ancora: Angelika Reiner tre volte campionessa del mondo di scalata su ghiaccio, il campione olimpico di canoa Daniele Scarpa e la moglie Sandra Truccolo, medaglia d’oro paralimpica nel tiro con l’arco.
 
Ospite d’onore è stato Lino Zani, alpinista e maestro di sci diventato amico di Giovanni Paolo II, autore del libro “Era santo, era uomo” pubblicato nel 2011, da cui è stata tratta la fiction televisiva “Non avere paura, un’amicizia con Papa Wojtyla”. “Ho avuto con lui un’amicizia lunga 21 anni” ha spiegato un emozionato Lino Zani «ho organizzato la sua prima vacanza sull’Adamello, in un rifugio di 3050 metri, nel 1984”. Zani ha raccontato l’antefatto «Qui da noi arrivarono 4 preti polacchi che il giorno successivo portai a sciare. La sera uno dei quattro andò da mia mamma e disse che era il segretario particolare del Santo Padre. Chiese se era possibile organizzare una vacanza di tre giorni per il Santo Padre. Alcuni giorni prima della sua partenza, lo Stato Italiano venne a sapere che il Papa sarebbe partito per una tre giorni sulle Alpi, cosa alquanto singolare perché non si conosceva la destinazione. Il presidente della Repubblica Sandro Pertini chiese all’amico Papa che cosa sarebbe andato a fare in quel posto sperduto: il Papa glielo spiegò e gli chiese di accompagnarlo”.
 
E così fu: Giovanni Paolo II e Pertini arrivarono insieme in elicottero. “Ad un certo punto Papa e Presidente decisero di divulgare la notizia tramite l’Ansa – ha rammentato Zani  – scoppiò quello che si dice un caos mediatico”. Partito il presidente, ha proseguito Zani “accompagnai Papa Giovanni Paolo II a sciare in uno dei posti, sull’Adamello, dove si svolse una della battaglie più cruente della Prima Guerra Mondiale. In quel posto morirono a migliaia tra soldati italiani e austriaci. Il Santo Padre rimase sconvolto da questa notizia. Il giorno successivo il Papa, durante la seconda sciata, decise di fermarsi ed iniziò a pregare seduto su un sasso. Era un giorno bellissimo, il silenzio della montagna lo accompagnò nella sua preghiera”.
 
Al termine del suo emozionante intervento, Lino Zani ha donato a Maurizio Zanini la tuta e la piccozza che utilizzò per la sua scalata sul monte Everest. Maurizio Zanini, titolare del Pepperone Restaurant & Sports Cafè di San Giovanni Lupatoto, ha spiegato il motivo di questa seconda edizione del Galà dello Sci: “Abbiamo voluto dare continuità ad un percorso di esposizione delle torce olimpiche delle Olimpiadi di Torino e Cortina qui al Pepperone, di cui festeggiamo il 15 anniversario, con l’esposizione dell’attrezzatura da sci di Papa Giovanni Paolo II”. Zanini ha aggiunto: “Il Papa era un uomo innamorato della Chiesa e dell’Umanità. Lo ricordiamo quando perdona il suo attentatore, quando abbraccia folle infinite da un continente all’altro. Queste attrezzature rappresentano la pratica di qualsiasi sport, il Papa trasformava lo sci in momenti di allegria e gioia di vivere”. Monsignore Giuseppe Zenti, Vescovo di Verona, ha ricordato quando il Papa Giovanni Paolo II lo nominò Vescovo di Vittorio Veneto. Quindi ha evidenziato. “Giovanni Paolo II ha segnato la vita della Chiesa nei suoi 27 anni di Pontificato. Questo Papa è stato il faro della civiltà. Dopo di lui è arrivato Papa Benedetto che aveva idee chiare in una Curia che conosceva bene. Infine il presente Papa, Francesco, che ha scombinato le carte, ideale per il momento odierno”. Venerdì mattina tutta l’attrezzatura è stata esposta alla Gran Guardia di Verona durante un incontro con studenti delle scuole superiori.

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