Valentino Rossi ora insegue se stesso

Valentino Rossi ora deve inseguire se stesso.

Il Gran premio del Qatar gli ha dato un’indicazione negativa: era dai tempi della Ducati che il ‘Dottore’ non arrivava al traguardo così indietro. Si è piazzato quinto alle spalle di Andrea Dovizioso e Marc Marquez, ma anche di Cal Crutchlow, su una Honda di un team privato (Lcr di Lucio Cecchinello) e di Alex Rins.

Con la ‘Rossa’ di Borgo Panigale, nel 2012, era arrivato decimo (e settimo l’anno precedente), ma poi, tornato in Yamaha, a Losail era salito sempre sul podio, a eccezione del 2016, in cui aveva tagliato il traguardo per quarto: secondo nel 2013 e nel 2014, splendidamente primo nel 2015, terzo nel 2017 e lo scorso anno.

“Sono preoccupato perché più o meno siamo messi come l’anno scorso. Siamo lì. Ho paura che soffriremo in altre piste come l’anno scorso purtroppo. Maverick? Sabato è stato impressionante, ha fatto paura, ma in gara è diverso. La gomma scivola e siamo in difficoltà, più o meno siamo messi come l’anno scorso. Siamo sempre alla ricerca di un grip dietro, poi perdiamo davanti…” ha detto domenica il fuoriclasse di Tavullia.

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