La Fim ‘attacca’ la patente a punti

Le polemiche scatenate dal rovente finale di stagione della MotoGp non si sono ancora placate. La vicenda che ha visto coinvolti Valentino Rossi, Marc Marquez e Jorge Lorenzo fa ancora parecchio rumore e la discussa patente a punti, costata al pesarese la partenza dall’ultima fila in griglia a Valencia, è ora oggetto di pesanti critiche.

A tornare sulla questione è stato il presidente della Federmoto internazionale, Vito Ippolito: “Il sistema a punti è iniquo, crea un circolo vizioso che è necessario interrompere”, le sue parole a gpone.com.
 
“Prendiamo come esempio proprio il caso di Rossi. Qualora questi dovesse prendere un ulteriore punto di penalità all’inizio della stagione non succederebbe praticamente nulla, ma a settembre scadrà il punto preso a Misano, perché la penalità vale per 365 giorni, dunque Rossi tornerebbe ad avere tre punti. In questo caso basterebbe un punto ulteriore per far scattare nuovamente la partenza dall’ultima fila nel Gran Premio successivo. Una sanzione già scontata da Valentino”, ha poi aggiunto Ippolito. 
 
Cambiamenti importanti potrebbero avvenire anche per quanto riguarda la giuria di gara, finita nell’occhio del ciclone dopo i fatti di Sepang: “Una delle prime cose di cui discuteremo, ovviamente, sarà la questione relativa ai giudici di gara. La mia idea è che a questi possano continuare ad essere demandati i giudizi immediati riguardanti infrazioni fattuali, come un jump start, la velocità eccessiva in pitale, l’esposizione di una bandiera blu. Cose, insomma, sulle quali non si richiede un giudizio di merito. Sul resto, invece, ci potrebbe essere un giudice unico. Magari coadiuvato da un collegio di esperti. Stiamo comunque ancora sviluppando idee con tutte le parti in causa, Irta, MSMA, ed anche con i piloti stessi. L’obiettivo è sveltire le decisioni di normale amministrazione, ma anche di emettere giudizi più veloci e soprattutto più corretti. Per esempio trovo l’attuale sistema delle sanzioni a punti francamente iniquo”. 

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