Ducati-KTM-Aprilia, ancora veleno

L’assoluzione del dispositivo Ducati alla Corte d’Appello di Ginevra sta provocando strascichi nei rapporti tra le scuderie. Il direttore generale di Ducati Corse Gigi Dall’Igna ha così commentato la sentenza: “Mi fa piacere sapere che anche la Corte ha decretato come la Ducati abbia rispettato il regolamento. Ci siamo tolti un peso. Le parole di Leitner (“Dall’Igna si sente il più furbo di tutti”)? Mi hanno dato fastidio. Ho sempre pensato che la modestia fosse una qualità importante e di conseguenza ho sempre provato a  comportarmi così. Poi ognuno ha le proprie opinioni”.

La Gazzetta dello Sport ha riportato l’opinione dello stesso direttore tecnico KTM: “Semmai è stato Gigi a dire che gli altri non sono furbi abbastanza. La sentenza non mi sorprende: quando si tratta di prendere una decisione tecnica e politica tutto può accadere. Di sicuro con la nostra azione abbiamo fatto capire come serva più credibilità e sia necessario che in sede di regolamenti ci sia più controllo. Per come si era lavorato in ottica 2019, c’era una filosofia di almeno 5 Case che non voleva andare in una direzione aerodinamica, e tutti in inverno hanno lavorato con questo spirito”.

Così invede l’ad dell’Aprilia Massimo Rivola: “Il direttore tecnico Danny Aldridge è uscito legittimato dalla sentenza perché ha cambiato ancora una volta idea, dopo avere dichiarato una prima volta che ‘lo scopo era solo quello di raffreddare la gomma posteriore’. La Federazione non poteva sconfessare se stessa. Dire che la Ducati ha imbrogliato non è la giusta conclusione. Si sono mossi in maniera giusta, sfruttando le lacune, sono stati bravissimi ad andare al limite. Il punto debole non è la Ducati, ma chi fa le regole”.

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