Nibali, il retroscena del capolavoro: “Mai sofferto”

“Mi ricorderò per sempre di questo giorno. Uno spettacolo. Sono emozionatissimo”.

Lo Squalo Vincenzo Nibali commenta in un’intervista alla Gazzetta dello Sport il trionfo alla Milano-Sanremo: “Forse è una delle mie vittorie più difficili di sempre, perché la Sanremo non è adatta alle mie caratteristiche. Lo sanno tutti che non sono molto veloce. Ci voleva la giornata perfetta. Sapevo di avere pochissime possibilità di vincere. E proprio questo mi rende ancora più felice. Sì, stavolta lo posso dire: sul Poggio ho disegnato un capolavoro. Sono orgoglioso di scrivere il mio nome nell’albo d’oro della corsa”.

Una impresa nata quasi per caso: “Sono partito da Milano con un ruolo di stopper, perché l’idea della squadra era quella di correre tutti per Colbrelli. Io avevo due opzioni per il finale. Una sulla Cipressa, l’altra sul Poggio. Quando s’è mosso il campione lettone (Neilands, ndr) l’ho seguito, ma non ero neanche tanto convinto. Poi mi ha chiesto il cambio e ho guardato dietro: ho visto che il vantaggio c’era e ho collaborato. Quando la pendenza è tornata dura ho dato un altro colpetto e sono andato solo (Poggio scalato in 6’13”, ndr). A dire il vero non aspettavo altro che uno si muovesse per potere attaccare. La discesa,si sa, è tutta un tira e molla tra frenate a fondo e bruschi rilanci. Il finale controvento è stato duro, ma nell’ultimo chilometro ho capito che reggevo benissimo, con un buon vantaggio”.

“Azione di cuore o di testa? Entrambe. Un’azione per arrivare da solo, ma proprio per questo non facile. Diciamo che sono stato molto freddo nel prendere la decisione giusta nel momento giusto. Un segreto? Nonostante la pioggia e il freddo, non ho mai sofferto. Anzi, sono stato molto bene anche se la giornata è stata dura”.

 

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