“Futuro drammatico per il ciclismo italiano”

Il team manager della Androni Giocattoli Sidermec Gianni Savio si è espresso negativamente sulla riforma del ciclismo voluta dall’UCI che entrerà in vigore dal 2019.

“Era stata presentata una proposta di riforma – spiega ai microfoni di Tuttobiciweb.it -, a mio avviso anche interessante perché riduceva il World Tour a 15 squadre, poi improvvisamente nell’assemblea in occasione dei Mondiali in Austria, è stata ratificata la scelta di rimanere a 18 formazioni. Il movimento ciclistico internazionale non consente 18 grandi squadre”.

“Purtroppo per il movimento italiano si preannuncia un futuro drammatico. Io sono un ottimista di natura e continuerò a lottare, anche perché lottare mi mantiene giovane; mi piaceva il personaggio di Don Chisciotte, lo trovavo affascinante, ma personalmente non combatterò mai i mulini a vento. Se mi sarà consentito continuerò, in caso contrario accetterò probabilmente l’offerta di una Nazione straniera e per continuare a coltivare la mia “maledetta” passione per il ciclismo farò il commissario tecnico riuscendo ad andare a scoprire altri giovani talenti. Spero che ciò non accada a breve, ma solo quando “sarò grande”, il problema è che in questa riforma dove addirittura le wild card si riducono a due squadre, l’unica ancora di salvezza per il movimento ciclistico italiano è la Ciclismo Cup”. 

“Sempre che tra Lega del Ciclismo Professionistico e RCS Sport sarà rinnovato l’accordo per le wild card al Giro d’Italia. Lo dico per esperienza personale in quanto la mia squadra Androni Giocattoli Sidermec per due anni è stata esclusa dalla corsa rosa, e allora io dissi che c’erano due soluzioni: o continuare se riuscivo a convincere i miei sponsor, oppure fare una grande festa di chiusura finale. Per fortuna sono riuscito a convincere gli sponsor perché mi sono presentato dicendo: ho un progetto giovani (e i fatti mi hanno dato ragione lanciano atleti come Ballerini, Masnada, Vendrame, Bernal che lo vedremo presto sul podio al Tour de France, Sosa e altri)”. 

“Se alla domanda che mi fanno le aziende: fate il Giro d’Italia? – che è chiaramente la corsa più importante italiana -, non so rispondere, oppure lo faccio in modo tanto evasivo che è come se non rispondessi, In questo caso quale sponsor può operare una scelta per sponsorizzare la nostra società? E questo comporterebbe, purtroppo, la chiusura inevitabile del team. E attenzione: il movimento italiano ad oggi conta su 4 formazioni Professional, e se le wild card per il Giro sono solo 2, non è detto che debbano per forza essere assegnate ai team italiani. Quindi lo ripeto l’ancora di salvezza è la Ciclismo Cup”.

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