Torino, Gasperini e il retroscena svelato da Cairo

Urbaino Cairo, presidente del Torino, ha trattato vari temi in una lunga intervista concessa a Tuttosport cominciando dall’esonero di Sinisa Mihahjlovic a cui ha lanciato una nuova frecciatina.

“Divido l’esperienza di Mihajlovic in tre gironi – le sue parole -. Il primo è stato eccellente e ha scatenato un grande entusiasmo; il secondo è andato così così, il terzo molto male. Stimo sinceramente Sinisa che è un uomo vero e un ottimo allenatore. Ma visto come si stavano mettendo le cose, avrei dovuto cambiarlo prima. Mazzarri avrei voluto ingaggiarlo diverso tempo prima, ma andò al Watford. E’ il nostro punto di riferimento e insieme con lui, attorno a lui costruiremo il nuovo Toro”.

Cairo non ha cambiato idea su Belotti: “La sua posizione contrattuale è chiara: se si presenta un club estero e mette 100 milioni sul tavolo, Belotti lascia il Toro, altrimenti rimane. Io non ho mai vacillato”.

Poi il presidente granata rivela un interessante retroscena su Gasperini: “Pochissimi allenatori sono capaci di valorizzare al massimo i giovani come fa lui. Volevo portarlo al Toro nel 2015, ma era vincolato al Genoa da un altro anno di contratto. Il 4 giugno di quell’anno Ventura venne da me e mi disse che non intendeva continuare a guidare la squadra: lo invitati a ripensarci ma studiai delle alternative. E l’alternativa era Gasperini: lui fu subito entusiasta, ma temeva che i nove anni juventini potessero condizionare l’opinione di una parte della tifoseria. Gli dissi che i tifosi lo avrebbero apprezzato subito, ma Preziosi non volle liberarlo. Ventura tornò dalle vacanze e decise di continuare. L’anno dopo, Gasperini passò all’Atalanta“.

 

Articoli correlati