Susic: “Decisione affrettata. Hanno vinto i tifosi”

Le dimissioni di Nevio Scala dalla carica di presidente del Parma, presentate e accettate dalla società dopo gli esoneri di Apolloni, Minotti e Galassi hanno confermato come il corpo tecnico che ha dato vita al Parma Calcio 1913 fosse davvero un blocco di granito. “Se va via Gigi, andiamo via tutti” aveva detto Scala. Detto, fatto.

Per approfondire il caos in casa crociata, Sportal.it ha ascoltato il parere di un ex amato dai tifosi crociati come Massimo Susic, amico ed ex compagno di squadra di Apolloni e Minotti:

“Avevo parlato con Minotti e Apolloni dopo la vittoria di Pordenone e c’era già un clima strano, con molte critiche sul gioco – ha detto l’ex difensore gialloblù – I tifosi erano molto irrequieti, si sono dimenticati tutti troppo presto della cavalcata dello scorso anno, il lavoro fatto in D senza mai perdere dopo essere partiti con 7 giocatori a luglio. Contro il Padova hanno preso una brutta sconfitta, ma c’era tutto il tempo per ripartire. Il campionato non si vince a dicembre, la classifica è cortissima, a Padova due mesi fa Brevi sembrava fuori e adesso è diventato un eroe”. 

“Non vorrei che sia stato dato Apolloni in pasto ai tifosi e non sarebbe giusto, la squadra ha perso 3 partite ed è a 4 punti dal primo posto. Non dobbiamo meravigliarci di nulla nel calcio, ma non è frequente vedere l’esonero di allenatore e direttore sportivo, è davvero una cosa strana. Guardando da fuori, dev’essere successo qualcosa che non sappiamo, se la società aveva fiducia nello staff come si può cambiare idea dopo tre sconfitte? Le dimissioni di Scala mi fanno pensare a una spaccatura interna. Nel caso mi sarei aspettato questa decisione sabato dopo la partita contro il Padova, non oggi”. 

Susic ricorda un episodio analogo, ma dall’esito opposto, nell’anno della promozione: “Ai miei tempi successe diversamente: a febbraio nell’anno della promozione ricordo che andavamo male, poco dopo la morte di Ernesto Ceresini il figlio Fulvio ci radunò tutti e disse che Scala non si toccava, semmai ad andare via sarebbe stato qualcuno di voi. Ed ebbero ragione”.

E adesso? Le voci per la successione impazzano, ma secondo Susic serve un profilo esperto della categoria: ”Credo che puntare su tecnici come Rossi o Reja sia un azzardo, a meno che non siano stati allertati qualche tempo fa. Sarebbe meglio prendere un tecnico che conosca la Lega Pro, ma temo che per accontentare la piazza si punterà su un grande nome”.

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