Milan, closing con i cinesi più lontano

Altra riunione martedì pomeriggio negli uffici di Fininvest tra i dirigenti e gli avvocati dell’azienda di famiglia Berlusconi e i legali e rappresentanti della cordata cinese che intende rilevare il Milan. Lo riporta repubblica.it.

La richiesta della società è quella di raddoppiare la caparra da versare a fronte della richiesta di allungare i tempi della chiusura dell’affare. La cordata cinese (negli ultimi giorni sarebbero cambiati anche due soci che ne fanno parte) chiede che la data slitti al 15 gennaio, ma non intende versare tutta la somma pretesa.

Si sta lavorando per trovare un’intesa, anche perché al momento non ci sono altre trattative in piedi per la cessione visto che l’accordo raggiunto nei mesi scorsi prevedeva l’esclusività fino al 13 dicembre. 

L’ex premier in questi giorni ha fatto trapelare che c’è ottimismo, “il Milan è stato venduto”, ha confermato in un’intervista. In ogni caso se la partita si chiudesse con un nulla di fatto la Fininvest incasserebbe i cento milioni prestabiliti di caparra e che sono già stati versati.

Berlusconi dopo aver ricevuto attestati di stima da parte dei tifosi al derby aveva anche scritto una lettera ai club rossoneri per ringraziarli dell’affetto dimostrato, spiegando che resterà sempre al fianco del Milan. Ma la trattativa ha subito uno stop sia per le autorizzazioni del governo cinese che non sono arrivate, sia per la difficoltà della cordata di raccogliere la somma pattuita, riporta repubblica.it.

Dubbi da parte della cordata cinese sarebbero arrivati nei giorni scorsi anche su ‘Casa Milan’ per l’investimento a detta dei cinesi troppo caro e poco funzionale alle nuove esigenze. Nel frattempo oggi il Milan ha informato che l’assemblea dei soci avrà luogo in ogni caso il 13 dicembre 2016 alle ore 10.30 e proprio presso Casa Milan. 

In serata fonti interne al Milan hanno in ogni caso smentito la richiesta di uno slittamento del closing a gennaio.

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