Buffon amaro: “Nazionale? Sono un peso, non torno”

Anche Gigi Buffon ha voluto rendere omaggio ad Andrea Pirlo, compagno per tanti anni in Nazionale e per quattro stagioni alla Juventus. Insieme, hanno vinto un Mondiale e quattro scudetti, ma soprattutto in comune i due hanno l’essere stati leggende italiane e internazionali. L’ex regista dei bianconeri e del Milan ha dato l’addio ufficiale al calcio a San Siro prima, forse, di entrare nello staff tecnico del nuovo ct della Nazionale Roberto Mancini.

Buffon di addii se ne intende, avendo appena dato quello alla Juventus. Entrato solo nei minuti finali della partita-omaggio a Pirlo, ma dopo essere stato omaggiato a lungo dai tifosi presenti sugli spalti, l’ex capitano della Nazionale è tornato sulle emozioni dell’ultima partita con la Juventus, parlando a ‘Sky Sport‘: “Ero molto sereno, mi sono sentito un uomo rinfrancato che in quella giornata ha ricevuto tanto calore umano, affetto e stima. Cosa mi rimane? La felicità di aver potuto indossare e rappresentare una maglia cosi’ prestigiosa, rapporti di grande amicizia, con alcuni persino di fratellanza”. 

Super Gigi è stato molto meno esplicito sul proprio futuro: “Il Psg? Come ho detto qualche giorno fa ho bisogno di prendermi realmente una ‘settimanina’ per stare sereno e a bocce ferme analizzare tutte le cose del caso. Non sono scelte semplici. Una persona di 40 anni deve prendere le decisioni più giuste non sull’onda dell’emotività,, ma con molta razionalità”. 

Idee chiarissime invece sulla Nazionale. Qui il no è secco e nonostante le lusinghe della Federazione non ci sarà alcuna partita d’addio. Buffon spiega tutto: “Siccome in Nazionale mi sembra di essere diventato un problema negli ultimi due anni, per la stima e l’orgoglio che ho per me stesso, levo l’imbarazzo a tutti. In una situazione di disagio non ci sto bene. Perché non giocherò con l’Olanda a Torino? Sono sempre stato invitato alle feste perché considerato un giocatore importante, un valore aggiunto. Se gli altri non la pensano così, e non dico i tecnici e le persone della Nazionale, ne prendo atto e prendo le decisioni del caso”.

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