Francesco Totti, a pochi giorni dal suo compleanno e dall’uscita della sua autobiografia, ha rilasciato alcune importanti dichiarazioni in un’intervista al Venerdì di Repubblica.
“Per vincere ho sempre detto che servono i campioni – ha spiegato l’ex capitano della Roma -. Speravo che venissero Ronaldo, Ibrahimovic, i più forti del mondo. Non solo davanti, ma anche difensori o centrocampisti. Purtroppo avevamo un limite, le poche possibilità economiche per spendere per questi campioni. Io ho cercato veramente di portare gente impensabile a Roma”.
Totti ha fatto poi un confronto tra gli spogliatoi del passato e quelli attuali: “Io ero come i calciatori, li conosco bene, conosco il linguaggio segreto fatto di occhiate, mezze parole e cerco di rendermi utile. Adesso si parla quasi solo inglese, se non lo sai non capisci un cazzo. E così si fa meno gruppo: in ritiro, rientrato dal campo, ognuno si isola in camera sua col telefonino… A navigare, a mandare messaggi”.
