Vieri e Ronaldo, una ferita nerazzurra è ancora aperta

Intervenuti al Festival dello Sport, in corso di svolgimento a Trento nel fine settimana, i due ex campioni dell’Inter Christian Vieri e Ronaldo sono tornati sulla loro più grande delusione patita in maglia nerazzurra, lo scudetto perso all’ultima giornata del campionato 2001/02, nel famoso 5 maggio all’Olimpico contro la Lazio.

“Una delle più grandi delusioni in vita mia, non ricordo di aver mai pianto così con altre squadre – ha detto il “Fenomeno” per antonomasia -. C’era grande attesa dei tifosi, dopo anni che vinceva la Juve, nella maniera in cui vinceva la Juve in quel periodo”.

“E’ stata la peggiore mazzata mai presa, per questa maglia ci siamo ammazzati – ha aggiunto Vieri -. Eravamo in vantaggio di un punto, davanti a 70mila spettatori tutti interisti, eravamo una squadra che prendeva pochi gol e quel giorno ne abbiamo presi quattro: se vai in vantaggio due volte in una partita così e non tieni il risultato, è giusto che tu non vinca”.

Per entrambi il responsabile della sconfitta è, senza troppi giri di parole, l’allenatore dell’epoca, Hector Cuper, con il quale né Vieri né Ronaldo hanno avuto un buon rapporto: “E’ vero, ci sono stati grossi errori individuali, ma quella volta abbiamo sbagliato formazione, con un giocatore in più a centrocampo – ha ribadito Ronaldo -. Alla fine non credevo più in niente del progetto di Cuper, mi diceva una cosa e ne faceva un’altra. Sono stato sorpreso, al tempo, dalla scelta del presidente Moratti, che tra me e lui aveva deciso di scegliere lui: fu allora che ho deciso andare via”.

“Cuper era testardo ed è andato per forza allo scontro quando non c’era motivo – ha poi detto Vieri chiudendo il discorso -. Un grande errore del mister. Moratti per me ha sbagliato, manda via l’allenatore o chi vuoi, non mandare via uno come Ronaldo”.

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