Uccide l’amante e la dà in pasto ai cani: Bruno torna in campo

Che dire? Questo acquisto è sicuramente una scommessa del club brasiliano Boa Esporte, che milita nella serie B del campionato Mineiro (ovvero dello stato di Minas Gerais): non perché abbia acquistato una giovane promessa che forse esploderà o forse no, ma per aver ingaggiato Bruno Fernandes de Souza, che potrebbe essere condannato a 22 anni e 3 mesi di prigione.

O meglio, l’ex portiere del Flamengo – che sognava la convocazione ai Mondiale del 2014 – a 22 anni era già stato condannato in primo grado nel 2013 (dopo essere stato arrestato nel 2010), ma ora, scarcerato dallo scorso 24 febbraio, è in attesa del processo in appello. E ha pensato bene di firmare per il Boa Esporte.

Se la sentenza dovesse confermare la condanna in primo grado, allora l’estremo difensore, senza più avvocato difensore, sarà costretto ad appendere i guantoni al chiodo e tornare dietro le sbarre.

Ma di cosa è accusato Bruno Fernandes de Souza? Di un fatto atroce, a dire il vero: omicidio, sequestro di persona e occultamento di cadavere.

Il portiere, cioè, è accusato di aver fatto uccidere la sua ex amante (nel giugno del 2010) da un suo amico di infanzia – Luiz Henrique Romao, detto ‘Macarrao’ -, che poi avrebbe fatto a pezzi il cadavere e lo avrebbe gettato in pasto ai suoi rottweiler con la complicità di un ex poliziotto. Inizialmente per Bruno Fernandes erano previsti 41 anni di carcere, ma ha ottenuto uno sconto per aver ammesso di essere a conoscenza del delitto, pur negando a gran voce di essere il mandante. Tra i complici ci fu anche un cugino di Bruno, che due mesi dopo il fatto venne freddato dai proiettili di due killer.

Il movente sarebbe legato alla scelta della ragazza, Eliza Samudio, di tenere il figlio nato da un rapporto occasionale con Bruno consumato in una festa post-partita del Flamengo: nonostante le minacce ricevute, Eliza decise di dare alla luce Bruninho e dopo 4 mesi dal parto venne barbaramente uccisa.

Martedì c’è stata la presentazione ufficiale di Bruno al Boa Esporte. Il presidente del club, Rone Moraes, nonostante abbia perso ben 5 sponsor per la scelta di ingaggiare il controverso portiere, se la ride per tutta la pubblicità gratuita che sta ricevendo e perché pare sia convinto dell’acquisto dal punto di vista tecnico: “Ho solo tesserato un professionista”.

Bruno, 32 anni, ha accettato il contratto di due anni; lui che al Flamengo percepiva 160mila euro all’anno e che invece in carcere cuciva palloni da calcio (ah, il contrappasso!) per 160 euro, con tre zeri in meno. In conferenza stampa, nonostante ci fosse il divieto di porre domande extracalcistiche, un giornalista ha azzardato: “Perché meriti una seconda chance?”. “Non rispondo – ha replicato Bruno -, dico solo che le persone scappano da me”.

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