Taveggia rimpiange il suo Milan

Paolo Taveggia è stato un dirigente del Milan dal 1986 al 1992, vivendo da protagonista gli anni gloriosi della società rossonera.
 
Sportal.it l’ha intervistato in esclusiva durante la presentazione di Marta Menegatti come testimonial ufficiale di Unendo Energia Italiana.
 
Che idea si è fatto del Milan di rispetto ai giorni gloriosi in cui lei era parte della società?
 
I giorni gloriosi sono stati gloriosi perché la società aveva una forza, una coesione. C’erano dirigenti e giocatori che lavoravano insieme all’unisono. Credevamo tutti in un grande risultato, per primo il presidente e abbiamo dato dimostrazione di capacità.
 
Oggi il calcio è cambiato, ha un po’ meno cuore e più interessi. Oggi il calcio è di chi pensa alla giornata, cosa farò l’anno prossimo. Quindi, meno legati alla maglia, meno legati a progetti a lungo termine. Dirigenti e allenatori non sono più quelli di una volta, nel senso che non vivono più la realtà di una volta. Vivono questo problema, che dà notevoli difficoltà di rapporti, di coesione nell’arco di un periodo medio di almeno 4-5 anni.
 

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