Ronaldo: capocannoniere e asso nella manica di Allegri

Che Cristiano Ronaldo da un decennio a questa parte stia facendo un altro mestiere rispetto a tutti, o quasi, i suoi colleghi in termini di trofei e goal personali è cosa nota; altrettanto ragionevole era pensare che, però, alla non certo tenera età di 33 anni, l’asso portoghese potesse trovare qualche difficoltà nel campionato nostrano, notoriamente meno ricco di goal e più incentrato su una tattica difensiva. 
Contrariamente alle previsioni di molti, però, dopo qualche partita in cui dal punto di vista dello score personale CR7 aveva steccato, complici alcune super parate avversarie e una buona dose di sfortuna, la macchina da goal ha ripreso a correre, tanto da vedere l’ex Real Madrid già leader indiscusso, o quasi, della classifica marcatori italiana.

Ronaldo già nella storia bianconera

A rendere ancora più importante questo primato, fatto di 14 goal e di un gran numero di assist e giocate decisive, non è tanto il fatto che arrivi già alla fine del suo primo girone nel nostro paese, in quanto diversi giocatori nella storia hanno fatto benissimo immediatamente dopo il loro arrivo, ma che Cristiano sia momentaneo capocannoniere con la maglia della Juventus, che da vent’anni a questa parte non ha quasi mai avuto tra le sue fila bomber in grado di vincere la classifica riservata ai centravanti; gli ultimi a riuscirci in bianconero furono, infatti, David Trezeguet nel 2002 e, più di recente, Alessandro Del Piero nel 2008. Per filosofia e sistema di gioco, la Vecchia Signora ha sempre preferito una distribuzione più equa delle reti, ma con uno come il portoghese, che è di gran lunga il giocatore che tira di più in porta e che si è dimostrato finora impeccabile dal dischetto, le cose sembrano essere cambiate.
Non possiamo sapere se manterrà queste medie realizzative fino alla fine del campionato, ma una cosa è già certa: con le sue 10 reti nelle prime 16 partite con la Juventus, CR7 è il giocatore, nella storia della Vecchia Signora, ad aver raggiunto la doppia cifra più rapidamente; una partenza sprint che mette una volta per tutte a tacere gli scettici e chi, dopo le prime tre partite di campionato, iniziava a storcere il naso.

Professionista impeccabile

Ad impreziosire questa prima parte dell’avventura italiana di Cristiano Ronaldo, deciso a vincere tutto e ancora affamato di record e di trofei, è il suo impiego, da vero stakanovista: tra i bianconeri, è quello che ha giocato il maggior numero di minuti, non saltando interamente nemmeno una partita, se si esclude quella di Champions League contro lo Young Boys a seguito dell’espulsione subita nel match precedente contro il Valencia

Allegri sembra stravedere per lui e difficilmente potrebbe rinunciarvi, anche perché la cura maniacale di CR7 per l’aspetto fisico permette al tecnico di Livorno di poter sempre contare sul portoghese.

Beniamino dei compagni

Cristiano non è solamente goal e giocate spettacolari ma, specialmente quest’anno, si sta dimostrando uomo squadra davvero formidabile: ha saputo integrarsi perfettamente nel meccanismo di gioco della Juventus, riuscendo, con un’umiltà di cui pochi sospettavano, a diventare in breve uno dei più benvoluti nello spogliatoio.

Più volte il portoghese ha dichiarato di trovarsi in un gruppo fantastico e molto unito, riuscendo fin dal primo momento a presentarsi nella maniera adatta ai compagni di squadra e, con una disponibilità e una simpatia contagiose, a portarsi dalla sua anche personalità molto forti, come Bonucci e Mandžuki?

Effetto CR7

Per le avversarie, poi, il fenomeno di Funchal è uno spauracchio in grado di accentrare su di sé quasi tutte le attenzioni difensive, permettendo quindi a uno come Mario Mandžuki? di approfittare degli spazi che gli vengono concessi e di segnare reti pesantissime, molte delle quali nei big match e quasi tutte svettando sul secondo palo, ormai un marchio di fabbrica del croato; spesso e volentieri, infatti, il vice campione del mondo è il primo a sbloccare i risultati serie a in questa prima parte di stagione, tanto da risultare quasi una sentenza già ad inizio partita.

Anche gli altri compagni beneficiano dell’effetto CR7 che, con la sua sola presenza in campo, sembra dare vigore e fiducia alla squadra e che pare aver dato motivazioni a gente da tempo spenta, primi fra tutti Alex Sandro, ringalluzzito dall’arrivo del portoghese, e Dybala, che, nonostante un calo della media realizzativa, ha trovato la quadratura del cerchio partendo dalla linea di centrocampo e impostando la fase offensiva del gioco di Allegri.

Forse l’unico neo del lusitano in questo inizio di campionato è quello dei calci di punizione, con i quali non ha ancora trovato la via della rete; a volte dà l’impressione di rubare la scena a specialisti assoluti come Pjanic, prendendosi mattonelle sulle quali il bosniaco è spesso letale, ma di fronte a un campione della statura e del carisma di Cristiano è difficile reclamare la palla per battere un calcio piazzato.

La consapevolezza dei propri mezzi del gruppo Juventus, unita alla voglia di Ronaldo di fare la differenza anche con i Bianconeri, rendono la squadra di Torino tra le favorite per la coppa dalle grandi orecchie, non più solo una chimera ma un obiettivo concreto, che proietterebbe una volta di più CR7 dell’Olimpo dei più grandi.

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