Roma-Torino: Pagelloide granata

Davide Martini, opinionista di Sportal.it, dà i voti agli uomini di Mazzarri.

Sirigu 6: fa un miracolo sul primo pallone che tocca, il secondo finisce dentro per una genialata di Parigini, il terzo glielo nasconde El Shaarawy ed è rigore. Nella ripresa Dzeko lo grazia e il Toro rinasce, ma non sembra impeccabile sulla fucilata di El Shaarawy.

Lyanco 5: non giocava in campionato da titolare da tredici mesi. Inevitabile essere indulgenti, ma la prova fa acqua: si fida troppo dei propri mezzi tecnici, da paura un liscio in avvio di ripresa sul quale Dzeko spreca, fuori posizione sul terzo gol.

Berenguer sv: pochi minuti per incidere, ma li gioca bene. Cambio tardivo.

NKoulou 6: è co-responsabile sul primo gol, ma il peccato d’origine non è il suo. Grave invece il buco su El Shaarawy nell’azione del rigore. Peccato, perché per il resto è attento.

Djidji 6.5: il migliore del reparto, grazie anche alla presenza da quella parte del fumoso Kluivert. Senso tattico e raddoppi preziosi, in particolare uno su Zaniolo nel secondo tempo.

De Silvestri 4: aveva chiuso il 2018 divorandosi il gol della potenziale vittoria contro la Lazio, apre l’anno con il clamoroso buco su Fazio nell’azione che sblocca la partita. La sua città natale non gli dice bene, soffre El Shaarawy per tutta la partita, sbaglia anche sul gol decisivo.

Ansaldi 6.5: da mezzala aveva già giocato, da centrocampista centrale puro no, ma fa un’ottima figura. Più in fase propositiva che in quella di interdizione, ovviamente, ma mostra gamba, corsa e buona volontà, oltre alla tecnica: offre due palloni invitanti a Iago in avvio e in chiusura del primo tempo, entrambi sprecati. Non cala alla distanza e il gol, benché inutile, è il giusto premio. Merita spazio in pianta stabile.

Rincon 5.5: il gol lo premia, ma c’è poco altro. Gioca in posizione di regista, facendo però tutt’altro. Rincorre Zaniolo per novanta minuti, ma ne vede solo la scia riempiendolo di calci.

Aina 7: partitone. Ha gamba, tecnica, forza fisica devastante, cambio di passo e intelligenza tattica. Fa letteralmente terra bruciata sulla fascia sinistra della Roma nel secondo tempo. Il migliore anche nel primo tempo, può essere una delle poche luci di un’annata che sembra già volgere all’anonimato.

Iago Falque 4.5: altra gara amara da ex. L’Olimpico lo fischia ancora e lui sembra risentirne. In verità, a parte i due gol sbagliati nel primo tempo, in apertura e in chiusura, ha poco da rimproverarsi perché la squadra è spaccata in due e di pallone ne riceve pochi. Cambio inevitabile e forse tardivo, dopo il quale corre subito negli spogliatoi. Non bello con la squadra che era ancora in partita.

Zaza 6.5: entra bene in partita, a livello tecnico e mentale. La coppia con Belotti sta lievitando, dopo la partita contro il Sassuolo un altro bel segnale. Poteva entrare prima, Mazzarri farà bene a pensare alla formula con due centravanti.

Parigini 6: galleggia tra la trequarti e il centrosinistra della linea mediana, denotando voglia di fare e anche generosità nei ripiegamenti difensivi. Davanti parte bene, poi si spegne con la squadra, ma vale la pena insisterci.

Edera sv: questa volta Roma non gli porta fortuna, ma ha pochi minuti per incidere.

Belotti 6: riscatta con un secondo tempo volitivo una prova nel complesso deludente. Vero che di palloni di fatto non ne riceve, che è spesso isolato ed è chiamato a rincorrere gli avversari, ma sembra depresso. Decisamente meglio con Zaza vicino.

Mazzarri 5.5: partita di lettura non facile. Alla fine la cosa meno preoccupante è la sconfitta, onorevole vista la caratura superiore dell’avversario, i tanti assenti e il buon secondo tempo, ma resta qualche buco nero da capire, come lo sgonfiamento della squadra dopo il primo gol della Roma, nonostante un buon avvio. La conferma della difesa a tre è d’obbligo vista l’emergenza a centrocampo, ma si poteva e doveva cambiare prima. Zaza entra tardi e così pure Edera e Berenguer, Rincon a uomo su Zaniolo è parsa una mossa troppo rinunciataria oltre che vana.
 

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