Quella strana maledizione sul Torino

La maledizione di Bela Guttman la conoscono tutti. Il celebre allenatore ungherese, con un passato anche sulla panchina del Milan, lanciò un vero anatema nei confronti dei dirigenti del Benfica, dopo essersi visto bocciare la richiesta di un premio economico seguita alla conquista della seconda Coppa dei Campioni consecutiva nel 1962.
 
“Da qui a cento anni nessuna squadra portoghese sarà due volte campione d’Europa ed il Benfica senza di me non vincerà mai una Coppa dei Campioni” disse Guttman sbattendo la porta.
 
Detto, fatto: da quel giorno, mai più una Coppa europea in bacheca per le Aquile, con 8 sconfitte in altrettante finali.
 
Ora il calcio italiano risponde con una storia sull’asse TorinoPerugia. Il protagonista è Paolo Sollier, il calciatore rivoluzionario per eccellenza degli anni ’70, che all’evento “Parole nel pallone” ha svelato un curioso retroscena:
 
“Rompo sempre le scatole agli amici e tifosi granata – ha detto Sollier – Loro non hanno riconosciuto al Perugia il giusto merito per lo scudetto che il Toro ha vinto nel ’76. ‘Fino a quando non lo farete, con una serata a tema o anche solo una cena, non vincerete più nulla’ dico spesso loro”.
 
Il riferimento è a quanto accadde all’ultima giornata di quel campionato, quando Juve e Toro si presentarono appaiate. Spareggio in vista, ma mentre il Torino si bloccò in casa contro il Cesena (primo pareggio dopo 14 vittorie interne su altrettante partite), la Juve di Carlo Parola cadde a sorpresa proprio a Perugia, per un gol del compianto Renato Curi. Toro in festa, ma evidentemente non “riconoscente”.
 
E detto che per la Juventus la storia si è ripetuta nel 2000, con un altro ko fatale a Perugia e la Lazio al posto del Toro, chissà se il mancato “ringraziamento” è stato alla base anche del palpitante spareggio per la promozione in A del 1998, quando il Perugia superò il Torino ai calci di rigore.

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